Il provvedimento è stato presentato alla stampa il mese scorso e dovrà essere sottoposto al vaglio del Consiglio comunale. Nello specifico, prevede l’abbattimento degli indici di edificabilità nelle aree collinari per ridurre il rischio sismico e idrogeologico nelle zone collinari. I volumi in possesso di proprietari di terreni edificabili, non ancora edificati, non andranno persi ma potranno essere utilizzati nelle zone ex Zir ed ex Zis, nel redigendo Piano regolatore generale. Ma la delibera riguarda anche quelle aree già edificate in zone a rischio, per le quali si prevede la messa in sicurezza.
Secondo il consigliere comunale Domenico Guerrera, presidente della commissione consiliare all’Urbanistica, il cosiddetto “Salva colline” non è riuscito nel suo intento, “prova ne sono le delibere transitate in Consiglio Comunale aventi ad oggetto lottizzazioni e piani quadro anche in zone dove si è sviluppata edilizia incontrollata, come San Licandro”.
La commissione urbanistica ha dato parere negativo, in virtù soprattutto delle tre astensioni dei componenti dell’Udc, compreso il presidente, la cui astensione è da prassi.
“Il contenuto della delibera – spiega Guerrera – è condivisibile ma non sortirà alcun effetto concreto per la tutela del territorio, non rappresentando variante al Piano regolatore generale vigente, per non aver consumato i passaggi obbligatori dettate da precise Leggi Regionali e Nazionali, né risulta di facile lettura, contribuendo a creare ulteriore confusione da sommare a quella già esistente.
Viene demandata al dipartimento Pianificazione Urbanistica – prosegue Guerrera – la predisposizione di uno specifico registro dei volumi, pur sapendo la carenza cronica di personale, che non è riuscita in dieci anni predisporre i Piani Particolareggiati dei Centri Storici e la correzione delle decine errori materiali del vigente Piano regolatore, senza contare che attualmente è priva di Dirigente, né si è pensato di prevedere le opportune posizioni organizzative per il personale che con grandi sacrifici riesce a mandare avanti la baracca”.
“Non è l’approvazione o la bocciatura dell’ennesima e inefficace delibera “salva colline” dal contenuto aleatorio per l’Amministrazione, che spiana la strada ad “altri interessi” – conclude Guerrera – non è scontro tra UDC e PdL ma scontro tra chi ha sempre indicato la strada maestra per raggiungere l’obiettivo e chi sta percorrendo una strada tortuosa (che stando alle ultime notizie si è interrotta), perdendo di vista il traguardo finale che resta la tutela del territorio”.
Parere positivo, invece, quello della IV circoscrizione riunita oggi, all’unanimità dei presenti. Secondo il quartiere, nell’attesa della redazione di un nuovo piano regolatore, il provvedimento regolamenterebbe meglio l’espansione edificatoria e urbanistica, tutelando maggiormente la città, il territorio e i cittadini. Il parere favorevole è però subordinato ad un emendamento: è opportuno ridurre ulteriormente gli indici di edificabilità da spostare nelle zone ex Zir ed ex Zis fino a un terzo, mentre nella proposta di Corvaja si riducono della metà.
Il IV quartiere, con l’ordine del giorno numero 2 del 2012, aveva già analizzato le problematiche e le proposte di intervento per una gestione del territorio svincolata dal cemento. Si legge nella deliberazione circoscrizionale di oggi: “L’attuale variante al Prg ha stravolto il piano nei suoi intenti iniziali, negativamente condizionato dagli interessi di pochi, e non ha evitato speculazioni e operazioni molto discutibili, come quelle di torrente Trapani, Montalto, progetto Pompei e Stu Tirone e tutta l’edificazione della zona nord. Negli ultimi trent’anni, l’utilizzo massiccio di nuovo suolo è stato incauto e sprovveduto, sulle colline e sulle direttrici delle fiumare”. (Marco Ipsale)