“Chiediamo una maggiore attenzione ai problemi ambientali di questo territorio; e il modo migliore per farlo è partire dall’approvazione del Piano Paesaggistico da parte del governo regionale”. È netta la posizione dei Giovani Democratici di Messina, che hanno manifestato la loro contrarietà al progetto sperimentale della ditta ESI Spa per l’utilizzo di rifiuti speciali come combustibili in un forno industriale. Una contrarietà che si estende anche all’inceneritore proposto da A2A per il CSS, derivato dalla frazione secca dei rifiuti, e a qualunque investimento che comporti un aumento delle emissioni industriali nella valle del Mela.
I giovani dem sottolineno la levata di scudi di cittadini e associazioni, che si sono recati fin sotto le finestre dell’assessorato regionale all’Energia per manifestare la loro contrarietà al progetto, e chiedere al contempo le bonifiche promesse con la perimetrazione del SIN – Sito di Interesse Nazionale – e dell’AERCA – Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale. “La politica deve intervenire progettando un razionale piano di risanamento e di bonifica attraverso cui è auspicabile un rilancio del territorio verso un’occupazione sostenibile” – si legge nella nota della federazione.
Ma non soltanto gli inceneritori sono al centro del dibattito della valle. In questi giorni il Ministero dell’Ambiente ha infatti prorogato l’AIA – Autorizzazione Integrata Ambientale – della RAM, con il parere favorevole della Regione Sicilia, della Città metropolitana di Messina e del Comune di San Filippo del Mela, e quello contrario del Comune di Milazzo. “Nel giorno in cui i sindaci della Valle del Mela, accompagnati da oltre 300 cittadini si sono recati a Palermo per per dire no a un investimento tossico, a Roma il Ministro dell’Ambiente concedevA l’ennesima proroga ambientale alla RAM” – il duro commento di padre Giuseppe Trifirò, esteso anche agli Enti che hanno dato parere favorevole alla proroga – “la legge è fatta per l’uomo, e non l’uomo per la legge, diceva Gesù. C’è bisogno di sincerità e verità nelle discussioni scientifiche e politiche, senza limitarsi a considerare che cosa sia permesso o meno dalla legislazione”. La novità politica resta comunque la nuova linea adottata dall’amministrazione milazzese, che ha espresso per la prima volta una netta contrarietà alla proroga.
L’attenzione sulla RAM è alta anche per la vertenza che ne vede coinvolte le maestranze e i ricercatori Centro Ricerche Eni Sud di San filippo del mela, che venerdì 28 ottobre hanno incrociato le braccia in adesione allo sciopero nazionale per il rinnovo del contratto di lavoro. La protesta è stata proclamata da FILCTEM-CGIL FEMCA-CISL UILTEC-UIL per l’impossibilità di pervenire ad una soluzione negoziale, e ha avuto come conseguenza la rottura del tavolo di rinnovo del contratto nazionale CCNL Energia/Petrolio, oramai scaduto da quasi un anno.