La riunione di Palermo ha sancito la comunione d'intenti tra il presidente della Regione, Nello Musumeci, e gli ambientalisti della valle del Mela, che chiedevano a gran voce una presa di posizione ufficiale del governo regionale contro l'inceneritore di San Filippo. Sanate le tensioni – Musumeci aveva ignorato le richieste di incontro avanzate nei mesi scorsi dai comitati – si è parlato di bonifiche e riconversioni, con l'impegno del presidente a una "netta inversione di rotta" rispetto al passato.
Resta però aperta la questione dell'autorizzazione integrata ambientale al progetto di A2A: su questa deciderà il Consiglio dei Ministri, anche se pesa il parere negativo espresso dal Ministero ai Beni Culturali, che basterebbe a bloccare l'autorizzazione. Musumeci ha inviato un parere formale al primo ministro Gentiloni, ma si tratta di un atto meramente politico; il presidente si è inoltre impegnato a impugnare l'eventuale autorizzazione in sede legale.
Un'altra nota ha caratterizzato l'incontro: tra i presenti, mancava il sindaco di Milazzo, Giovanni Formica. Forse perchè alle prese con un altro incontro: quello con i vertici della RAM, previsto venerdì pomeriggio a Palazzo dell'Aquila per discutere del rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale. La raffineria ha presentato un ricorso contro alcune osservazioni dell'amministrazione milazzese. "Ogni confronto che ha l'obiettivo di trovare soluzioni condivise tra tutti gli interessati è sempre legittimo ed auspicabile, ma non possiamo che esprimere il nostro disappunto per il fatto che questo avvenga a porte chiuse, escludendo non solo la cittadinanza, ma anche le associazioni o i comitati" – scrive il Comitato dei cittadini contro l'inceneritore – "abbiamo apprezzato il fatto che il Sindaco di Milazzo ed il Commissario di San Filippo del Mela abbiano espresso, all’interno del riesame dell’AIA, prescrizioni per tutelare la salute pubblica. Ma le modalità di questo incontro con la controparte, che ha fatto ricorso contro tali prescrizioni, potrebbero facilmente far venire il sospetto della possibilità di un colpo di spugna o di qualche passo indietro".