REGGIO CALABRIA – Già nel giugno scorso, il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti l’aveva detto: Fosse stato per me, il Lido l’avrei abbattuto e ricostruito uguale… Fra l’altro, sarebbe costato molto meno.
La Sbap (la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici) per le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, invece, ha deciso per il restauro conservativo.
Finora però i lavori, come si può ben vedere nel filmato di un paio di giorni fa, che riproduciamo su gentile concessione di Pino Diano, sono in stato mortalmente arretrato.
Il degrado e l’inciviltà più totale imperano: cabine disastrate e rifiuti dappertutto, bagni in mezzo ai liquami fognari – antichissimo problema nella struttura balneare reggina, mai definitivamente risolto – e suppellettili d’ogni tipo accatastati ovunque.
Inutile dire che la sorveglianza è inesistente e che, specialmente nelle ore serali, il Lido reggino si trasforma, di fatto, in un grande dormitorio a cielo aperto (ma lo è anche in orario diurno, se è per questo).
Nel frattempo, peraltro, sta destando aspre critiche la recentissima determina dirigenziale (risale a due giorni fa) con cui si prevede l’assegnazione di 91 fra le cabine quantomeno in discreto stato.
Pur essendosi registrato un ritardo biblico nelle procedure e nella stessa formale apertura (?) della stagione balneare, per il bimestre estivo residuo (agosto e settembre), benché ormai mezzo agosto se ne sia andato e malgrado perfino in termini di “stagione astronomica” l’estate termini il 23 del prossimo mese di settembre…, i destinatari delle concessioni – come sempre, prelazione a chi già era titolare di cabina – pagheranno da un minimo di 201 euro e rotti per una delle uniche due cabine “di sottoscala” in via d’assegnazione a un massimo di 418 euro per una delle 22 nuove cabine lato Nord ‘fronte mare’.
Visto il tremendo contesto, forse anche le politiche tariffarie non appaiono particolarmente calzanti.