L’Amministrazione comunale di Roccalumera riprova ad affidare in gestione la Cittadella dello sport di via Collegio, dando mandato agli uffici competenti di espletare la gara d’appalto. E’ la seconda nel volgere di pochi mesi, considerato che quella precedente non è andata a buon fine. Nel senso che il servizio era stato aggiudicato dall’associazione roccalumerese “Vivere insieme” ma il contratto tra l’ente locale e il sodalizio, prima ancora che di fatto iniziasse la gestione, il mese scorso, è stato risolto consensualmente. Il presidente dell’associazione ha lamentato delle carenze strutturali ed igieniche.
Alla gara precedente aveva partecipato la sola ditta che poi ha deciso di risolvere il contratto. In virtù di ciò, l’Amministrazione, ai fini della nuova procedura di selezione per l’affidamento dei campi di calcetto e tennis, ha ritenuto opportuno “procedere ad un nuovo bando di gara nel quale, mantenendo le tariffe di fruizione, è necessario ridurre l’importo a base d’asta. E ciò – si legge nell’atto deliberativo – al fine di conseguire l’obiettivo dell’aggiudicazione sicura e scongiurare il rischio che la gara vada deserta con il conseguente danno per la collettività, legato al deterioramento delle strutture”.
L’associazione Vivere insieme si era aggiudicata la gestione del Centro sportivo polivalente, chiuso ormai da undici mesi, per un canone annuo di poco superiore ai 21mila euro. Ma dopo il sopralluogo, ripetutamente sollecitato dal presidente, Nello Miano, insieme ai tecnici e agli amministratori del Comune ha deciso di rinunciarvi, secondi quanto previsto dall’articolo 1965 del codice civile, risolvendo consensualmente il contratto. Nella delibera adottata in una delle ultime riunioni dalla Giunta, viene evidenziato che “occorre permettere la fruizione degli impianti sportivi agli amanti dello sport che praticano attività dilettantistiche e al contempo favorire il loro utilizzo, atteso che la promozione e la diffusione dell’attività sportiva tra i giovani e non solo, rientra tra i programmi strategici dell’Amministrazione, a salvaguardia dell’aggregazione sociale e della tutela della salute”. Viene altresì specificato che “perdurando il mancato utilizzo”, quel patrimonio comunale “in assenza di gestione, rischia di essere esposto all’incuria”.
Carmelo Caspanello