“Progettazione a costo zero contro la desertificazione culturale”. Uno slogan efficace nelle parole del regista Roberto Bonaventura, portavoce dell’Unione di artisti, teatranti, musicisti e operatori culturali messinesi che ha deciso di appoggiare il Regolamento per l’uso condiviso dei Beni Comuni, una proposta che approderà a breve in Consiglio Comunale dopo il lungo laboratorio ad hoc coordinato dall’architetto Luciano Marabello.
“Nessun intento politico o partitico anima le nostre parole: abbiamo deciso di far squadra in un momento particolarmente delicato della vita culturale cittadina. Siamo di fronte ad un crocevia fondamentale, chiediamo a tutti i consiglieri di valutare attentamente le nostre ragioni”, ha spiegato Bonaventura nella conferenza stampa di Palazzo Zanca moderata dal giornalista Luciano Fiorino. Il recupero di strutture comunali abbandonate o sottoutilizzate è la sfida per rinnovare la fruizione culturale cittadina: trecento i primi firmatari di questo movimento spontaneo che proporrà nelle prossime ore anche una petizione online sulla piattaforma Change.org. Nessun leader a capo di un comitato che prende le distanze da ogni tipo di connotazione politica: “Ci auguriamo che le particolari dinamiche consiliari non siano ragione di un’eventuale bocciatura. Non abbiamo alcun interlocutore privilegiato, le nostre parole sono rivolte ad ogni singolo consigliere. Parliamo solo del rapporto di Messina con il suo mondo culturale: in questa fase sono sicuramente detestabili possibili strumentalizzazioni”, ha affermato l’attore e regista Vincenzo Tripodo.
Domenico Colosi