Dopo l’invasione del monastero Benedettino sede dell’Istituto agrario “P. Cuppari”, adesso tocca al castello Ruffo di Scaletta Zanclea ospitare il progetto invasioni digitali”, iniziativa che si pone l’obiettivo di valorizzare e riscoprire i beni architettonici di tutta Italia, fra cui musei, chiese, piazze e palazzi per far conoscere angoli di bellezza troppo spesso ignorati sfruttando gli strumenti messi a disposizione dai social network e dalla tecnologia digitale.
L'iniziativa di quest'oggi è stata promossa dalla Community Startup Messina, il cui scopo è quello aiutare i giovani, e non solo, a credere che si può essere imprenditori di se stessi, credendo nelle proprie ambizioni personali.
Il castello di Scaletta Zanclea sorge al vertice di una collina precipite, tutt’intorno recinta da valli inaccessibili. Nel solo lato orientale, che guarda sullo stretto, il pendio è meno erto ed è in esso che è stata ricavata, con paziente lavoro umano, la faticosa mulattiera, che tuttora congiunge, come nell’oscuro medioevo, "la marina" (fraz. Scaletta Marina) al castello.
La porta ogivale recinta da grandi conci in arenaria, conserva la sua integrità di struttura.Una più ridotta varietà decorativa presenta il quarto lato nord-ovest- in cui non si riscontrano tracce di bifore.Varcando la soglia, l’attenzione è attratta dall’altezza della volta a botte, dalle finestre sospese nel vuoto, dalle porte di intercomunicazione, tagliate nell’alto dei muri divisori ed oggi assolutamente inaccessibili.I tre piani, nell’economia del castello, rispondevano naturalmente, a diverse esigenze e avevano quindi una diversa funzione.
All’interno del castello è stato allestito un museo, costituito da bacheche e recinzioni allestite nelle varie sale e recanti documenti cartacei (specie iconografici) ma anche araldici, che riguardano il territorio e la famiglia Ruffo. Di interese inoltre, e medaglie, gli oggetti artigianali, le armi di guerra e le armature, disposti ad arte nei vari ambienti.
L'ashtag da utilizzare sui social, per questa invasione è: #invadiscaletta. Con un piccolo contributo di tre euro inoltre, si aiuta tutti coloro che sono impegnati nela manutenzione del forte.