In alcune conversazioni Domenico Montagnese parla del cosiddetto metodo mafioso per convincere i docenti a promuovere i candidati segnalati dall’organizzazione. In una telefonata intercettata dalla DIA l’esponente della ‘ndrina di Vibo Valentia spiega al suo interlocutore come essere convincete con docenti e commissari d’esami per garantire a candidati da lui segnalati la promozione:
MONTAGNESE: “A questo qua bisognava spezzargli le gambe, guarda, non è che te lo devo dire io. Questi qua di Giostra sono tutti dentro. Qua bisognava prendere la persona, questa qua, bisognava aspettarla, prenderla, salirla sulla macchina,portarla sui Colli Sarrizzo, dire beh…qua come vuoi…fare tu, vuoi che spezziamo le gambe, tutte e due o vuoi che sistemiamo la situazione. Così bisogna fare, non con le chiacchiere, con le chiacchiere non si fa niente Lillo. A (omissis) tu gli devi dire: andate a prendere qualche amico di questi qua, che mi hanno rovinato e spezzategli le gambe se….C’è un amico che è…un amico, amico, proprio di quelli con la A maiuscola… e qua non c’è scampo, questo qua deve entrare per forza, ha il chip….si mette il chip qua, gli suggeriscono le risposte e sicuramente entra. Ma i chip costano! 600, 700 euro l’uno. Io sono calabrese. Io quando parlo di pressioni intendo dire diverso….nooo!! Legalità…la legalità… io la faccio (incomprensibile) lo vedi che non funziona un cazzo? (ride) con la legalità non funziona niente di niente!!!.. Qua bisognava fare pressione in maniera tale da non farti chiudere, così tu aprivi”.
In un’altra intercettazione Montagnese dispone di seguire i suoi metodi di intimidazione, ritenendo meno incisivo quello del prof. Marcello Caratozzolo:
MONTAGNESE: “Se tu vuoi prendere gli esami senza fare un cazzo e senza problemi, allora bisogna andare praticamente a minacciare. Bisogna andare a minacciare e saperlo fare, perché se no sei fottuto (ride)”.