Un passo verso la riqualificazione della zona portuale di Messina o l’ennesima speculazione edilizia?

Come tutti sanno gli ex Silos granai, ad oggi, servono solo da rifugio per topi e animali randagi che entrano dentro in cerca di cibo visto che all’interno delle struttura è ancora presente del grano. Questo è in fase di decomposizione provocando odori molesti e versamenti di percolato nei pressi dell’area. L’amministrazione comunale di Messina, più per problemi di cassa che di riqualificazione dell’area, ha pensato di vendere al prezzo di base d’asta di 13 milioni 400 mila euro l’edificio. La vendita porterà alla costruzione di un palazzo di 9 (nove) piani, 2 (due) interrati, adibito a parcheggi, negozi e appartamenti. Sicuramente la riqualificazione dell’area degli ex silos granai è un’opera dalla quale non si può prescindere, vista le condizioni in cui versa, ma noi ci chiediamo se la strada intrapresa sia quella giusta per Messina e per i messinesi, dato che il progetto dell’immobile prevede la realizzazione di appartamenti certamente molto costosi, vista l’area così centrale. È questa una soluzione vantaggiosa, in un periodo di crisi economica come questo, per una città la cui popolazione è in continua decrescita?
Parallelamente a questo progetto la Camera di Commercio aveva proposto la costruzione di un Terminal croceristico, progetto che porterebbe veramente dei vantaggi a Messina, facendo diventare l’area una grande vetrina per il commercio e l’artigianato della città. Questa proposta è stata a lungo discussa dal Presidente Nino Messina e dall’Amministratore unico dell’Azienda speciale, Saro La Rosa. Entrambi si sono trovati d’accordo sull’importanza che avrebbe per l’economia messinese la costruzione di un Terminal vista la grandissima quantità di turisti (circa 1 milione all’anno) che arrivano per visitare la città trovandosi però sprovvisti di un qualsiasi mezzo di informazione che li possa guidare alla scoperta delle bellezze di questa terra.

L’idea della costruzione di un palazzo di 9 (nove) piani evidenzia quanto la politica praticata dai nostri amministratori sia vecchia e antiquata, retaggio di un modus operandi degli anni ‘90, mirando solo a fare cassa mettendo una pezza nel gigantesco buco che è la situazione economica di questa città, un po’ come avviene a livello nazionale con lo spostamento dei fondi dalla ricerca all’industria, o come il maxi-condono di cui si parla in questi giorni: il problema economico viene parzialmente superato per quest’anno, ma l’anno seguente la situazione si ripresenta tale e quale se non peggiore, non avendo realizzato nulla che possa portare introiti al paese in maniera continuativa. A Messina il palazzo rappresenta una pezza che porterà soldi e lavoro per un tempo determinato; il Terminal rappresenta una fonte di ricchezza che potrebbe portare lavoro per anni e soldi per un tempo indeterminato. Il futuro è il Terminal, il passato è la palazzina.

Francesco Spina (MoVimento 5 Stelle Messina)