Si sono difesi, accusa dopo accusa, ed hanno risposto a tutte le domande del Gip i quattro finanzieri che, da venerdì mattina, si trovano ai domiciliari per l’inchiesta sugli “anomali controlli fiscali”. Il maresciallo Domenico Inferrera ed i tre Sovrintendenti della Guardia di Finanza Massimo Giuffrè, Giuseppe Rondinone e Gaetano Calafiore, questo pomeriggio, hanno fornito al Gip Maria Teresa Arena la loro versione dei fatti, ricostruendo i diversi episodi che li vedono accusati, a vario titolo, di violazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio, falso e truffa.
Un’indagine, quella coordinata dal Procuratore Aggiunto Sebastiano Ardita e dal Sostituto della DDA Fabrizio Monaco, che ha riguardato, nello specifico, le attività di controllo svolte dai militari negli ultimi due anni. Difesi dagli avvocati Nunzio Rosso e Vincenzo Grosso, i finanzieri hanno quindi respinto tutte le accuse. Il Maresciallo Inferrera si è difeso, in particolare, per quello specifico episodio di truffa che lo vedeva coinvolto in una partita di calcetto durante l’orario di servizio. Allo stesso modo, gli altri tre, hanno risposto punto su punto e reso le loro spiegazioni a tutte le conversazioni intercettate ed inserite nell’ordinanza.
Conversazioni telefoniche che, secondo l’accusa, dimostrerebbero come i quattro avessero organizzato alcuni controlli fiscali in base alle amicizie con titolari di bar e locali, favorendo gli stessi con chiamate “in anticipo”. Maresciallo e Sovritendenti hanno respinto queste versioni e, in particolare, il rapporto “privilegiato” di alcuni di loro con Adriano Fileti, imprenditore e gestore di un locale adesso indagato nella stessa inchiesta. (Veronica Crocitti)