E' durata meno di un paio d'ore la trasferta in carcere del giudice per le indagini preliminari Salvatore Mastroeni, stamane impegnato con gli interrogatori di garanzia dei due medici del 118 di Letojanni arrestati a inizio settimana con l'accusa di assenteismo. Al faccia a faccia col giudice soltanto il dottor Antonino Ferlito, ex sindaco di Santa Venerina, ha deciso di rispondere. Il camice bianco, assistito dall'avvocato Michele Ragonese, ha fornito i chiarimenti richiesti, offrendo la propria versione dei fatti.
Ha scelto di tacere, invece, il messinese Antonio Corica. Parla per lui il legale, l'avvocato Filippo Mangiapane, che spiega perché il suo assistito ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere: "Gli episodi contestati riguardano la simulazione della sua presenza al posto di lavoro, procurandosi un ingiusto profitto quantificato in 16.665 euro tramite la falsa sottoscrizione della sua presenza sul posto di lavoro. Giova sottolineare che non vi è altra contestazione. E che gli episodi, 40 in tutto, riguardano un anno e 9 mesi in tutto e che in questo periodo giammai è stato creato un disservizio del 118 nei confronti della collettività, in relazione a presunti ritardi e/o presunti danni alla salute dei cittadini. Il Gip contestualmente ha disposto il sequestro preventivo della somma totale del suo ingiusto profitto. Nessuna altra contestazione di addebiti ed episodi risulta agli atti del procedimento penale nei confronti del dottore Corica". Il difensore annuncia il ricorso al Tribunale del Riesame.
Le precisazioni dell'avvocato Mangiapane sono relative alle dichiarazioni rilasciate da un collega, trasferito dopo lo scontro interno creatosi tra i camici bianchi che effettuavano il servizio, e che ha parlato delle minacce subite dai due medici per aver criticato presunti ritardi nelle prestazioni. Secondo il collega, i due mecisi spesso erano occupati a fare altro, tanto che ha parlato del presidio trasformato in un'alcova o di prestazioni sanitarie diverse – come vaccini – che i medici effettuavano, anziché rispondere alle chiamate del 118.
Sull'argomento è intervenuto anche lo Snami di Messina, la sigla dei sanitari: "Esprimiamo massima fiducia nell'attività degli inquirenti. E' necessario puntualizzare che mai è venuta a mancare l'assistenza medica alla popolazione", precisa il responsabile provinciale Giorgio Giuffrè.
Alessandra Serio
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