Una interrogazione “trasversale” per chiedere all’amministrazione comunale «una attenta riflessione sulla ricostituzione dell’Ufficio programmi complessi». A firmarla soni i consiglieri comunali Daniela Faranda (NCD), Nino Interdonato (PDR), Piero Adamo (SiAmo Messina), Libero Gioveni e Mariella Perrone (UDC).
«Durante la seduta di Consiglio comunale del 14 gennaio – scrivono- è stato approvato dall'Aula la delibera avente per oggetto il PAES – Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile- , che consentirà al Comune di Messina di progettare un piano d'azione finalizzato al raggiungimento e il superamento dell’obiettivo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020.Durante i lavori del civico consesso è emerso che molti dei tecnici comunali che afferivano all’Ufficio Programmi complessi, smantellato dall’attuale giunta, fanno parte del gruppo di progettazione predisposto a tal fine».
«A tal proposito- spiegano i consiglieri- si rammenta che il suddetto Ufficio rispondeva a precise normative comunitarie ed era adibito alla programmazione di azioni multisettoriali nonché rispondeva alla richiesta di nuove competenze e conoscenze per la partecipazione ai diversi bandi nazionali e comunitari affrontando -con competenza- le innovazioni imposte dai nuovi programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile, con un’organizzazione flessibile. Costituito da personale selezionato in base alle specifiche competenze e professionalità, il team era in grado di muoversi all’interno della macchina amministrativa con un’agilità impossibile, in verità, a consulenti outdoor, valorizzando così le competenze interne dell'Amministrazione».
Faranda, Interdonato,Adamo, Gioveni e Perrone sottolineano che «l’Ufficio Programmi complessi ,negli anni, era diventato punto di riferimento per i diversi partners dell'Ente, semplificando e migliorando i rapporti tra l’Amministrazione comunale, le altre istituzioni pubbliche e gli operatori coinvolti nei progetti, garantendo coerenza ed unitarietà del processo. Era diventato interlocutore affidabile a prescindere dalle Amministrazioni che si susseguono ed immediatamente riconoscibile, nel labirinto burocratico, rispondendo all'esigenza posta dalla programmazione Comunitaria, Nazionale e Regionale di affrontare i temi dello sviluppo e della sostenibilità con procedure amministrative snelle e finalizzate al raggiungimento degli obiettivi».
I consiglieri definiscono quindi l’ex Ufficio programmi complessi un «fiore all’occhielloper Messina come dimostrato anche dai numerosi riconoscimenti ottenuti nell’ambito del “FORUM P.A.” : l’“Award di qualità – Premio Sfide 2005”, l’“Award di qualità – Premio Sfide 2006” considerato, anche, che nel 2006 la Direzione Formez-PA ha utilizzato l'Ufficio come modello per un corso nazionale avente ad oggetto le strutture organizzative nel pubblico».
«Alla luce di quanto sopra- continuano nel documento- non si comprende quale sia stata la motivazione che ha indotto alla soppressione di tale sezione ne quale sia l’intendimento di questa Amministrazione per affrontare le prossima programmazione regionale (es. PO-FESR, FSE, PON-METRO etc…), o quale tipo di struttura organizzativa sarà messa in campo con le stesse funzioni dell’ex Ufficio Programmi complessi che rispondeva alle esigenze di progettazione sopradescritte, considerato che a distanza di 19 mesi dall’inizio del mandato di questo Esecutivo non si intravede una soluzione alternativa idonea a captare forme finanziamenti».
Gli scriventi chiedono, pertanto, «una attenta riflessione sulla ricostituzione dell’Ufficio programmi complessi onde evitare di disperdere professionalità, esperienza e percorsi in itinere e sollecitano l'Amministrazione a fornire risposte certe sulle eventuali misure programmatiche che la giunta intende porre in essere, laddove optasse per il mantenimento della situazione all'attuale condizione».