Il deputato regionale di Forza Italia Franco Rinaldi ha trasmesso un’interrogazione all’assessore regionale Gucciardi ed all’Asp di Messina in merito alla revoca dell’accreditamento al CRD (centro per la disabilità onlus).
L’associazione CRD risulta regolarmente accreditata sin dal 2004 con una serie di convenzioni stipulate per l’esecuzione di prestazioni riabilitative domiciliari ed ambulatoriali. La convenzione, con durata triennale, è stata prorogata negli anni successivi. Nel 2015 l’ultima convenzione prevedeva l’autorizzazione all’esecuzione di 57 prestazioni ambulatoriali giornaliere ed un tetto massimo di spesa di 750 mila euro l’anno. L’associazione CRD pochi giorni dopo la stipula ha comunicato all’Asp la necessità di una sospensione delle attività perché in seguito all’azione civile promossa dal proprietario dei locali si era resa necessaria la ricerca di una nuova sede. L’Asp il 30 marzo 2015 autorizza la sospensione dando 30 giorni di tempo per reperire nuovi locali. Il 17 aprile, quindi entro i termini richiesti dall’Asp,il legale rappresentante del CRD, Luigi Cangemi, individua una nuova sede e raggiunge l’accordo per la locazione, ma lo stesso giorno l’Asp, rileva Rinaldi nell’interrogazione, nonostante non siano trascorsi i 30 giorni, invia una diffida al CRD per riprendere le attività entro 7 giorni. “Il 6 maggio l’Asp- prosegue il deputato regionale- ha disposto, nonostante la piena disponibilità dei nuovi locali, la revoca dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività svolta e la risoluzione del rapporto contrattuale”.
Nel dicembre 2015 l’assessorato regionale alla salute, come conseguenza del provvedimento dell’Asp, ha revocato anche l’accreditamento.
Rinaldi nell’evidenziare che l’associazione CRD aveva nei tempi previsti richiesto le autorizzazioni al passaggio al CSR (Consorzio siciliano di riabilitazione) chiede quindi all’assessore Gucciardi: “se non sia opportuno attivare un’indagine ispettiva per far chiarezza sull’anomalia della procedura di revoca dell’accreditamento, tenendo in considerazione la circostanza che tutto ha avuto origine dalla revoca dell’autorizzazione sanitaria intervenuta prima che decorresse il termine dei 30 giorni fissati dalla stessa Asp per la ripresa dell’attività temporaneamente sospesa. Se non reputino disporre la sospensione della revoca dell’accreditamento al fine di garantire agli utenti la continuazione dell’assistenza”.