S. Teresa. “Caso parcheggi, si faccia chiarezza su negoziazione assistita”

S. TERESA DI RIVA. I consiglieri di minoranza riaccendono i riflettori sul "caso parcheggi”, che vede il Comune creditore ma allo stesso tempo – ad avviso dell’opposizione – subire la negoziazione". E proprio sulla procedura di negoziazione assistita gli esponenti di “Insieme per cambiare” hanno presentato una interrogazione chiedendo al sindaco, Danilo Lo Giudice “se si è conclusa e quali sono le risultanze”. E, in caso negativo “le motivazioni per cui ancora non si è conclusa detta negoziazione”. I consiglieri Antonio Scarcella, Lucia Sansone, Carmelo Casablanca e Giuseppe Migliastro partono da lontano, dalla determina del 13 febbraio 2011 con la quale veniva indetta la procedura ristretta per la concessione a terzi del servizio di gestione delle aree destinate a sosta e parcheggio a pagamento”. Il 5 aprile 2012 si affidava in concessione il servizio alla ditta Duro.

Il 3 giugno 2013 si disponeva la risoluzione del contratto di appalto stipulato con la ditta il 5 luglio 2012, relativo alla “concessione a terzi del servizio di gestione delle aree destinate a parcheggio a pagamento”, nonché di ogni altro atto pertinente e attinente. Si giunge all’ 1 settembre 2017, quando il direttore dell’area polizia municipale determina di procedere alla compensazione del debito della Ditta “Salvatore Duro”. La minoranza 26 giorni dopo presenta una interrogazione. Il 2 ottobre con determina dirigenziale viene annullata la determina in autotutela.

Successivamente è stato quantificato in 37mila e 521 euro il credito che il Comune vantava dalla ditta “Duro” e che nonostante si stabilisse che tali somme dovessero essere versate entro 30 giorni. “Ma ciò – chiosa la minoranza – non si verificava”. Da qui una seconda interrogazione, lo scorso 5 febbraio, con la quale fra le altre cose si chiedeva di chiarire il criterio utilizzato per quantificare le somme vantate dal comune. “Ma tale quesito – spiega il capogruppo Antonio Scarcella – non ha mai ottenuto una risposta esaustiva. Ancora, nonostante la risoluzione del contratto di appalto, non si è provveduto ad incamerare da parte del Comune la cauzione definitiva prestata a garanzia delle somme dovute e dell’adempimento di tutte le obbligazioni del contratto, nonché del risarcimento dei danni derivanti dall’inadempimento delle obbligazioni stesse, circostanza questa a dir poco anomala e dannosa per gli interessi dell’ente”. Vi è una richiesta della ditta “Duro” di stipulare una convenzione di negoziazione assistita. L’ente locale ha aderito. “L’auspicio – evidenzia Scarcella – è che l’ente abbia chiesto, oltre alle somme indicate dal dirigente dell’area Polizia municipale quali penali, anche le somme indicate dal bando a titolo di risarcimento del danno per inadempienza contrattuale, quantificate dal bando stesso in una somma pari al 10% del valore dell’appalto, e precisamente in 43mila e 200 euro”.