“Stiamo assistendo ad una distribuzione sperequata delle assunzioni e della trasformazioni dei rapporti di lavoro da part time a full time in Sicilia da parte di Poste Italiane. È importante capire se non sia arrivato il momento che l’azienda rimoduli la propria pianta organica, rivalutando le diverse posizioni e situazioni presenti sul territorio, considerate le carenze di personale in cui versano gli uffici postali delle diverse regioni italiane”. Così la parlamentare di Forza Italia, Matilde Siracusano che, nella giornata odierna, ha depositato un’interrogazione -sottoscritta anche dai colleghi Minardo e Germanà- rivolta al Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, circa la situazione in cui versa la Società.
“Negli ultimi mesi, l’Azienda ha siglato accordi sulle politiche attive sia prevedendo che relativamente alla Sicilia vi sia la conversione del contratto da part time a full time per sole 18 unità nel comparto mercato privati e 20 unità in quello servizi postali, sia l’assunzione di 1080 unità a tempo indeterminato, la trasformazione di 1126 rapporti di lavoro da part time a full time e 500 assunzioni di giovani laureati da destinare alle aree di consulenza degli uffici postali entro la fine del 2018. Ad oggi, in Sicilia i lavoratori part-time di Poste Italiane sono oltre 800, ciò nonostante, delle 1126 trasformazioni indicate nell’accordo, per la Sicilia ne sono state previste solo 38 e zero assunzioni a tempo determinato sulle 1080 preventivate. Parimenti, in una Regione con poco più di 500 mila abitanti come la Basilicata sono previste, invece, nella divisione mercato privati, più conversioni di quelle riservate alla Sicilia. Così anche in Veneto, del Piemonte o della Lombardia dove si procederà alla stabilizzazione ed alla conversione dei contratti di oltre 350 unità per regione. Non si spiega, francamente, la scelta di Poste Italiane di penalizzare la Sicilia e i lavoratori che operano dell’isola, con particolare riferimento ai dipendenti part time, costretti a ricorrere allo straordinario, per arrotondare un magro stipendio agevolando indirettamente l’azienda che può in tal modo fare fronte alle carenze di personale con il lavoro straordinario”, conclude la deputata di Forza Italia.