STROMBOLI – In 150 per le strade di Stromboli per chiedere interventi immediati dopo le recenti alluvioni. Una manifestazione si è svolta stamattina per invocare la messa in sicurezza dei due versanti dell’isola, quello di Stromboli e quello della frazione di Ginostra. E porre rimedio al rischio idrogeologico e ai pericoli per gli abitanti (fonte Ansa). Erano presenti pure i cittadini di Ginostra e tanti bambini.
La Regione siciliana chiederà al Consiglio dei ministri di dichiarare lo stato di emergenza nazionale, della durata di un anno, per i danni causati dal maltempo di ottobre sull’isola di Stromboli, nel Comune di Lipari. Lo ha deliberato, oggi, il governo Schifani nel corso della seduta di Giunta. Secondo una parziale stima della Protezione civile regionale, l’importo dei danni e dei primi interventi necessari alla mitigazione dei rischi ammonta a cinque milioni di euro.
«Il governo regionale – dichiara il presidente, Renato Schifani – continua a essere vicino alla comunità di Stromboli, tenendo ben presenti le gravi difficoltà in cui da tempo ormai si trovano gli abitanti e le aziende. Per questo motivo, abbiamo fatto nostra la richiesta del Comune di Lipari per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. Stiamo già intervenendo per le situazioni più urgenti ma la situazione che si è venuta a creare sull’isola è ormai strutturale e richiede un intervento a livello nazionale».
I primi lavori di somma urgenza a Stromboli e nella frazione di Ginostra sono stati già avviati con la dichiarazione dello stato di emergenza regionale per sei mesi, deliberata dalla giunta nella seduta del 21 ottobre. Per questi, e per altre opere nelle zone più colpite dal maltempo del mese scorso, sono stati stanziati 2,8 milioni di euro.
Gli eventi meteo del 19 e 20 ottobre avevano causato a Stromboli colate di detriti, frane ed esondazioni con le conseguenze più pesanti nella frazione di Ginostra che ha riportato gravi danni alla viabilità, ai servizi e al porto. La Protezione civile regionale sottolinea inoltre che i versanti che sovrastano i centri abitati presentano un rischio strettamente connesso a quello vulcanico poiché le colate di detriti causate dalle piogge sono aumentate proprio per la ricaduta sui fianchi dello Stromboli del materiale lavico eruttato negli ultimi anni.
“Presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro Musumeci, responsabile della Protezione civile, per la situazione di emergenza che sta vivendo l’isola di Stromboli, a rischio frane e fango dopo il devastante incendio di due anni fa, a seguito delle riprese di una fiction Rai. L’immobilismo del governo e del presidente della Sicilia Schifani è intollerabile”. Lo dice in una nota la senatrice di Italia Viva, Dafne Musolino.
E ancora: “Perché Schifani non invia un presidio fisso di protezione civile a Stromboli? Perché il suo predecessore, ora al governo, non muove un dito? Gli isolani hanno annunciato una manifestazione non politica. Ma la politica serve proprio a risolvere i problemi dei cittadini. E la buona politica, quella del governo Renzi, aveva prodotto Casa Italia e Italia Sicura, che contro il dissesto idrogeologico avevano stanziato ingenti risorse. E che ora chiediamo con forza di ripristinare” (Ansa).
La senatrice Musolino ha poi aggiunto in un comunicato: “Prendo atto che, dopo la mia nota di ieri al ministro della Protezione civile Musumeci, in merito alla non più tollerabile inerzia di governo e Regione siciliana di fronte all’evidente rischio in cui versa la popolazione di Stromboli, solo oggi il presidente della Regione Schifani finalmente si sveglia e batte un colpo, chiedendo lo stato di emergenza nazionale. Si tratta, però, di una azione tardiva visto che a due anni dall’incendio, verificatosi durante le riprese Rai, né il governo nazionale, né quello regionale sono mai intervenuti. Oggi è un correre ai ripari di fronte ad una situazione la cui pericolosità è del tutto evidente da tempo e il cui rischio che ne deriva per la popolazione costituisce una minaccia concreta”.