“Un contezioso sicuro, che metterà il Consorzio Autostrade Siciliane in gravissime difficoltà economiche e d’immagine. Ritengo quindi che il provvedimento della Giunta Regionale di Governo dell’11 agosto scorso, il numero 237, concernente l’applicazione del contratto di lavoro della Regione Siciliana ai dipendenti del Consorzio per le autostrade Siciliane, vada revocato anche per ristabilire quei criteri di equità e giustizia di cui questo Governo si è fatto sempre paladino.”
Lo afferma il presidente del Pdr, Giuseppe Picciolo, che ha ricordato come “la difesa dei diritti dei lavoratori del Consorzio autostrade sia stato, in passato, supportato dal parere del Dipartimento della funzione pubblica (nota numero 26561 del 10 febbraio 2011 dell’Assessorato Infrastrutture e Mobilità) e dai pareri rilasciati da autorevolissimi docenti di diritto che, inoltre, hanno evidenziato come non si capisca (nell’amara eventualità dell’applicazione del contratto regionale di lavoro) perché a rispondere dei danni e delle richieste restituzione di somme indebitamente percepite debbano essere i dipendenti del Consorzio e non gli “Organi istituzionali” che negli anni hanno regolarmente approvato, riconosciuto e autorizzato gli emolumenti contrattuali recepiti”.
“Una situazione grottesca, resa ancora più allarmante dalla minacciata reiterazione delle azioni di sciopero e delle denunce messe in atto dai lavoratori del Consorzio, con consistenti perdite di incassi. Una “piece d’autore” – ha concluso Picciolo – che non può essere liquidata come una mera difesa di privilegi di un gruppo di lavoratori da parte della politica, come affermano i soliti idioti, ma che invece, purtroppo, favorisce ed aumenta le motivazioni di richiesta di decadenza delle Concessioni, in atto detenute dal Cas, a favore dei soliti salotti buoni italiani che già si fregano le mani all’idea di far propri gli incassi derivanti dalla mobilità siciliana. Mi chiedo a chi convenga alimentare una battaglia autolesionista atta a creare condizioni di disagio lavorativo e polemica contro Crocetta che distoglie certamente il Governo ed il CdA del Cas dalla battaglia principale rappresentata dal riordino e messa in sicurezza del sistema autostradale che viene invece tralasciata per farsi trascinare in un contenzioso verosimilmente perdente nei confronti dei dipendenti. Tutto ciò, interessi di mora e spese legali incluse, a carico dei siciliani. Al presidente ed al CdA del Cas il mio accorato appello – conclude Picciolo – affinché si possa riprendere un dialogo istituzionale ed ascoltare i lavoratori del Consorzio. Senza pregiudizi di sorta”.