L’amministrazione comunale sta lavorando ad un piano anti tir per far fronte ad un’emergenza che si trascina da troppi anni. La soluzione definitiva, individuata da tempo, è il trasferimento totale di tutto il traffico marittimo al porto di Tremestieri. Le prime due invasature, inaugurate nel 2006, hanno dovuto far fronte a carenze progettuali ed esecutive. E il nuovo porto si è ritrovato danneggiato dalle mareggiate e chiuso a più riprese. Fin quando l’Autorità Portuale non ha deciso di intervenire in maniera risolutiva. I lavori non si sono rivelati semplici come previsto, ma adesso finalmente è stata intrapresa la buona strada. A fine anno saranno conclusi e potrà finalmente essere riaperta anche la seconda invasatura.
“Credo che una volta riaperta la seconda invasatura – afferma il presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone -, ci siano tutte le condizioni per spostare gran parte del traffico pesante a Tremestieri. In quel momento, sarà possibile smaltire una percentuale di circa l’80 % dei tir. La città non risentirà molto della parte restante e gran parte del problema sarà risolto”.
Ma è possibile spostare tutto il traffico pesante a Tremestieri? “Per migliorare i servizi – risponde il numero uno dell’Authority – sono necessarie le infrastrutture. E’ su questo che bisogna concentrarsi. E’ vero che la gestione del traffico è migliorabile sin da subito, ma risposte definitive possono darsi solo con la realizzazione delle opere necessarie”. De Simone, dunque, conferma almeno in parte le parole di Accorinti: “E’ innegabile – afferma – che spesso a Tremestieri non ci sono arrivi nonostante sussistano tutte le condizioni. Da mesi ho già detto che se si fa rispettare l’ordinanza esistente (quella dell’ex sindaco Buzzanca, del dicembre 2010, ndr), quello della rada San Francesco diventa un falso problema. Al momento, però, non ci sono le condizioni infrastrutturali per spostare tutto il traffico pesante a Tremestieri. Tra qualche mese, con l’apertura della seconda invasatura, la situazione migliorerà notevolmente”.
Il presidente dell’Autorità Portuale ripete, però, che anche questo non basta e ribadisce che bisogna puntare l’attenzione sulle nuove opere. “Bisogna ampliare il porto a sud. Solo così potrà trasferirsi anche il traffico delle automobili ed anche la Cartour, che al momento occupa il molo Norimberga e da lì non può spostarsi. Le autostrade del mare rappresentano un indotto lavorativo importante. Sarebbe utile creare nuove rotte, cosa che al momento risulta difficile”.
Il riferimento sulle opere è anche alla rimodulazione della via don Blasco, che diventerà la nuova via del mare fino a Gazzi: “Abbiamo firmato il protocollo d’intesa a giugno, garantendo un cofinanziamento di 6 milioni, ma l’iter è ancora fermo. E’ importante sviluppare il porto storico e, per farlo, c’è bisogno di una nuova strada di collegamento, viceversa si riduce a un catino senza uscita”. Su questo fronte, la Regione, tramite l’assessore Bartolotta, sta cercando di inserire l’opera nei residui della programmazione europea 2007-2013. Se, in ottobre, il tentativo andrà a buon fine, la nuova strada potrebbe andare in appalto già dal prossimo anno. Viceversa si dovrà attendere maggio per un nuovo tentativo sui fondi 2014-2020.
De Simone, infine, apprezza l’operato del sindaco Accorinti in merito al coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali interessati, Autorità Marittima e Prefettura comprese: “Abbiamo instaurato una buona collaborazione col sindaco e col suo vice – conclude -, è giusto che i problemi vengano discussi e risolti insieme. Le polemiche non servono a nulla. Sono convinto che il sindaco riuscirà a mettere d’accordo tutte le parti ed a trovare la soluzione migliore”.
(Marco Ipsale)