Gioveni: “La pista ciclabile urbana non serve perché è inutilizzata. Meglio rimuoverla”

Bella la pista ciclabile sulla riviera nord, inutile quella in centro città. E’ l’opinione del consigliere comunale Libero Gioveni, che ha chiesto all'assessore alla mobilità, Gaetano Cacciola, di valutare la possibilità di rimuovere invece quella urbana realizzata nel corso Cavour, in via Cesare Battisti e in via Garibaldi.

Pur essendo favorevole all’idea, Gioveni ritiene che la pista urbana non abbia rispettato le aspettative perché è rimasta inutilizzata. “Occorre ammettere – ha spiegato il consigliere in sede di Commissione alla presenza dello stesso assessore Cacciola e del Dirigente del Dipartimento, Pizzino – che l'anarchia e l'inciviltà che regnano incontrastate nelle nostre strade rendono tutta la situazione viaria ingestibile. Un esempio su tutti – rimarca l'esponente Udc – è quello rappresentato dalla caotica via Cesare Battisti nel tratto compreso fra la via Cannizzaro e la via Garibaldi, dove a causa della perenne doppia fila sul lato destro della carreggiata che mal si coniuga certamente con gli spazi già sottratti al transito delle autovetture dalle previste corsie degli autobus e delle biciclette, si è praticamente trasformata in una strada ad un'unica corsia (per altro assai ristretta), con le conseguenti file chilometriche di autovetture che si creano e che coprono tutto il tratto in questione. Se bisogna mantenerla, quindi – ha chiosato Gioveni in Commissione – si rende assolutamente necessario garantire per almeno 12 ore giornaliere un presidio fisso di vigili urbani solo in questo tratto, diversamente è inutile perseverare. Se poi a tutto questo si aggiunge – prosegue il consigliere comunale – oltre ai potenziali pericoli che incombono per i ciclisti che transitano senza alcuna protezione proprio a ridosso della corsia dei bus (nonostante tale configurazione viaria sia regolarmente prevista dalle norme) anche il fatto che il nostro tessuto urbano probabilmente non si presti tanto rispetto ad altri a questo genere di esperimenti, si deve valutare la possibilità di fare un passo indietro. Ciò nonostante – conclude Gioveni – assessore e dirigente non sembrano essere orientati in tal senso (anzi hanno annunciato anche di volerla proseguire fino a villa Dante). E può andare bene solo se l'Amministrazione si impegnerà nel vigilare e soprattutto nel reprimere i trasgressori delle regole del codice della strada, altrimenti tutto diventerà autolesionistico”.