Il MoVimento 5 Stelle ha presentato una risoluzione a firma Cancelleri, D’Uva, Villarosa e Sarti sulla volontà del Governo di ridurre il numero delle Corti d'Appello in Sicilia, con la conseguente chiusura delle sedi di Messina e Caltanissetta, così come previsto nel programma del Ministero della Giustizia. Con il documento depositato alla Camera, i firmatari fanno rilevare che "la riduzione e l'accorpamento delle Corti è da escludere, considerate l'estensione territoriale di pertinenza, i carichi di lavoro, la situazione infrastrutturale precaria e l'effettivo tasso di impatto della criminalità organizzata".
“La volontà del Governo di far scomparire presidi di legalità così importanti come le Corti d’Appello di Messina e Caltanissetta, zone con una comprovata e sensibile presenza mafiosa, mi lascia senza parole ”, afferma il Portavoce messinese Francesco D’Uva.
“Assistiamo ormai da tempo ad un progressivo abbandono del Meridione, ma speravamo che almeno il settore della Giustizia venisse risparmiato. A Messina il disegno dell’esecutivo sembra ormai portato a conclusione. Alle ormai note vicende dell’Autorità Portuale, della Camera di Commercio e dell’ Ospedale Piemonte, si va ad aggiungere la chiusura della Corte d’Appello. I cittadini sono ormai esasperati da una situazione non più sostenibile, e per questo chiediamo a gran voce al Governo di interrompere questo gioco al ribasso. Messina merita rispetto – conclude D’Uva – ed anche se le vicende di questi giorni ci fanno capire che c’è chi non la pensa così, sono sicuro che presto la Città porterà il conto ai responsabili di queste scelte.”
Nella risoluzione depositata si mette in evidenza, tra l’altro, che i carichi di lavoro della Corte d’Appello di Messina sono a oggi altissimi, dal momento che questa deve far fronte alle esigenze di una Città metropolitana, con un numero di abitanti che sfiora le 250.000 unità nel solo centro cittadino, fino ad arrivare alle 650.000 se si intende considerare l’intera Provincia.
“secondo quanto abbiamo appreso”, afferma il Portavoce barcellonese Alessio Villarosa, “non soltanto con la chiusura della Corte di Appello si priverebbe l’intera Provincia di un fondamentale presidio di legalità, ma quale diretta conseguenza di tale azione vi sarebbe anche la possibilità di vedere soppresse anche la Procura Generale, gli importanti uffici con competenza distrettuale, come il tribunale minorile, il tribunale di sorveglianza, la DDA e, infine, l'avvocatura distrettuale dello Stato e il distretto notarile. Riteniamo che una scelta di questa portata non possa essere assunta esclusivamente pensando ai risparmi per le casse dello Stato. Gli sprechi sono tanti, e noi siamo i primi a combatterli. Ma non è certo togliendo servizi essenziali ai cittadini che il Governo deve pensare di ottenere maggiori risorse. Sopratutto al Sud, dove di servizi ne sono rimasti davvero troppo pochi”.