La manifestazione dell’evento del 3 – 6 giugno impone assunzioni di atti e determinazioni con carattere di urgenza ed impegno di somme per fare bella figura. E’ necessario però fare di necessità significando che in tempo di crisi bisogna saper avere cura del patrimonio e di beni che l’ente acquisisce e dispone senza ricorrere di volta in volta a spese straordinarie finalizzate ad un unico evento.
Bisogna avere la capacità di conservare i beni e quindi razionalizzare ed economizzare al massimo con un migliore utilizzo delle risorse.
Per amore di verità bisogna riconoscere che in questi giorni vedere all’opera operai manutentori dipendenti comunali fa onore e fa ben sperare in una presa di coscienza del lavoratore pubblico che, di questi tempi, deve entrare nell’ottica di idea di guardare al futuro e dare immagine all’Ente di appartenenza perchè alla fine “ il Comune è di tutti”. Questo staff con piccole manutenzioni e piccole spese ha saputo cambiare volto ai corridoi e le stanze di Palazzo Zanca.
Vorremmo capire però come e a cosa servono i 50 mila euro impegnati per tale evento che si consuma in soli tre giorni, mentre per altre problematiche spinose e delicate non si riesce ad assumere glia atti con la stessa determinazione.
Il riferimento è alla stabilizzazione dei precari che pur se vengono ipotizzate percorsi restiamo convinti che si può fare di meglio e per fare di meglio chiediamo un sforzo in più agli addetti ai lavori per ricercare quelle altre soluzioni tecniche che consentono una migliore condizione di vita per questi lavoratori che si potrebbero trovarsi con uno stipendio-sussidio al di sotto di qualsivoglia minimo pensionistico.
Penso che ci vuole una assunzione di responsabilità da parte di tutti e convergere verso una soluzione condivisa al di là delle appartenenze e delle ideologie e soprattutto coinvolgendo i lavoratori che poi sono i veri destinatari delle decisioni altrui.
E’ giusto in questi giorni dedicarsi a questo eccezionale evento, ma la partita stabilizzazione deve essere definita, mettendo sul tavolo tutte le ipotesi possibili e percorribili, per non vanificare il lavoro fatto in questi anni e soprattutto per non rischiare il peggio.
Calogero Emanuele
Segretario Provinciale Cisl Fp Messina