Non solo inefficace ma anche dannosa. Limiti culturali ed amministrativi inaccettabili e una continuità politica imbarazzante. E’ duro l’attacco di Reset nei confronti della giunta Accorinti e si snoda su più fronti. “Pensiamo alle dimissioni, ‘benedette’ dal sindaco, dell’assessore Cucinotta – afferma il rappresentante di Reset, Alessandro Tinaglia – che sceglie il proprio interesse personale, la propria carriera universitaria, a discapito dell’interesse pubblico e delle responsabilità che si era assunto accettando il ruolo di assessore.
Pensiamo alle festività natalizie, alle ennesime minacce di dimissioni dell’assessore Perna ed alla grottesca vicenda dell’albero di Natale con l’incapacità di andare oltre le difficoltà economiche anche per poche migliaia di euro. Ricordiamo al sindaco ed alla giunta l’impegno disatteso di rinunciare a gran parte dei propri compensi, impegno disatteso anche in questa occasione a differenza del meritorio esempio di Confcommercio e dei consiglieri della Quinta Circoscrizione che alle promesse ad agli annunci preferiscono i fatti. Dimostrazione di fatti concreti è venuta anche da un gruppo di universitari, ai quali rinnoviamo il nostro ringraziamento ed apprezzamento, che, a costo zero, hanno inaugurato in questi giorni il “Book Sharing” a piazza Cairoli. Ci riferiamo inoltre alla, oramai, consueta polemica della giunta, in questo caso tocca ancora all’assessore Cacciola, con chi chiede legittimamente lumi sulle decisioni, spesso discutibili, adottate. Alle richieste, che condividiamo, del consigliere Gioveni, aggiungiamo e reiteriamo la nostra richiesta di un chiarimento sulle procedure di affidamento diretto da parte di Atm alla Gtt del contratto di circa 800mila euro”.
Le accuse diventano un elenco di “presenze” e “assenze” considerate poco opportune da parte dei rappresentanti della giunta. “Pensiamo – prosegue Tinaglia – all’assenza dell’Amministrazione allo sbarco dei quasi 900 disperati migranti il giorno di Santo Stefano ed al silenzio dopo le accuse di Prefettura e Protezione Civile (la risposta è arrivata poco dopo, ndr). Presenza del sindaco e dell’assessore Cacciola che invece si materializza il giorno dopo per la ‘gita’ in bicicletta organizzata da “Indietro non si torna”. Presenza che denota ancora una volta la distanza tra la città reale e quella dei salotti. ‘Fragorosa’ poi è l’assenza dell’amministrazione, forse a seguito della stanchezza accumulata il giorno prima in bicicletta, il giorno del 106° anniversario del Terremoto del 1908, ricorrenza molto più che simbolica in una città in ginocchio ed allo stremo come la nostra. Dulcis in fundo non possiamo non ricordare l’annunciata ed irresponsabile assenza del vicesindaco Signorino che decide di andare in vacanza e non presenziare all’approvazione del Bilancio previsionale 2014 da lui redatto e che dovrà essere approvato dal Consiglio Comunale entro il 31 dicembre 2014”.
L’amministrazione Accorinti – secondo Reset – sta operando in continuità con le precedenti. “Se solo una di questa assurde vicende avesse visto protagonista anche solo uno dei precedenti amministratori siamo certi che proprio il sindaco ed i suoi sostenitori avrebbero gridato allo scandalo incatenandosi a Palazzo Zanca in segno di protesta. Eppure sa di vecchia politica anche le modalità di stabilizzazione dei 290 precari e dei 32 vigili urbani. Se, come poi puntualmente chiarito, la decisione dipende dal Ministero perché certi passaggi non vengono fatti prima e si alimentano colpevolmente le speranze di centinaia di famiglie? O forse si spera di poter dare al Ministero o alla Corte dei Conti la responsabilità dell’eventuale bocciatura di un Piano Decennale di Riequilibrio lacunoso e discutibile?”.
Persone perbene alla guida della città ma “sfugge il senso di responsabilità dell’impegno – conclude Tinaglia -. Gli annunci, qualcuno lo ricordi alla giunta, sono inefficaci a prescindere da chi li lancia. Ora invece servirebbero un po’ di umiltà, maggiore consapevolezza della drammatica situazione economica della città (non solo del Comune) e soprattutto fatti concreti”. La fiducia è a tempo. “Non chiediamo le dimissioni di alcuno ma semplicemente il rispetto degli impegni presi con gli elettori e la città intera altrimenti non resterà che sperare, per il bene dei messinesi, una volta maturati i due anni di amministrazione, nella vociferata mozione di sfiducia”.