Valzer di assessori al Patrimonio, quattro in tre anni. Commercio e Cosap fermi al palo

«Negli ultimi due anni il sindaco Accorinti ha cambiato più assessori al Patrimonio che Zamparini gli allenatori del Palermo». Senza peli sulla lingua il consigliere comunale Daniele Zuccarello usa una metafora calcistica per fotografare l’attuale situazione del delicatissimo settore patrimonio a Palazzo Zanca. Zuccarello, tra l’altro in veste di presidente della commissione Patrimonio, mette in luce che il primo cittadino con la stessa velocità del presidente rosanero ha alternato l’assegnazione di una delega che è invece importantissima per lo sviluppo economico della città, soprattutto se pensiamo al settore del commercio ed all’occupazione suolo.

«Il primo assessore al Patrimonio fu stato Guido Signorino che, troppo preso dalla delega al bilancio, ha totalmente accantonato le problematiche del patrimonio, a stento conoscendo persino gli uffici del Dipartimento. Poi abbiamo avuto Filippo Cucinotta, ma il giovane assessore appena si è reso conto delle situazioni di emergenza ha abbandonato la nave preferendo la carriera universitaria. Poi è arrivato Sebastiano Pino, che dopo le denunce della sovrintendenza per gli errori commessi in Galleria Vittorio Emanuele, dopo mesi di tavoli tecnici con l'assessore Panarello e le associazioni di categoria per risolvere le grandi discrasie presenti nel regolamento Cosap, nonostante gli impegni pubblici presi anche in commissione, ha pensato che è meglio occuparsi di altro. E non è più venuto in Commissione. Dalla scorsa settimana abbiamo il glaciale Eller, venuto da Sesto Fiorentino, al quale Accorinti ha deciso di affidare le sorti del nostro Comune sperando che risolva ogni cosa» scrive Zuccarello che a questo punto si chiede di quanto tempo avrà biosgno il neo assessore prima di riuscire ad occuparsi realmente della delega al Patrimonio, ammesso che riesca a dedicarsi ad altro oltre che alla Corte dei conti ed ai bilanci. Per Zuccarello questo continuo cambiamento di assessori per la delega al Patrimonio equivale a non voler risolvere affatto il problema, in un continuo scarica barile che peggiorerà la situazione lasciando inalterati i disagi del settore.

In effetti sullo sfondo continua a rimanere il famigerato regolamento Cosap, quello che cioè regola le concessioni del suolo pubblico. Un tema caldissimo a Palazzo Zanca, affrontato praticamente da subito da questa amministrazione, ma ancora oggi al palo. Dalla Cosap dipendono tanti guai a cui vanno incontro i commercianti e gli esercenti messinesi, ma anche la scottante questione degli impianti pubblicitari che da tre anni non pagano alcun canone per il suolo che occupano perché quella parte di regolamento è stata dichiarata illegittima dal Tar. Al Comune in tre anni non si è riusciti neanche a modificare una parte di regolamento, in attesa di riuscire a confezionarne uno nuovo. Dopo varie peripezie l’assessore Pino aveva esitato una delibera con le modifiche necessarie, ma ora il rischio è che si impantani tutto di nuovo.
F.St.