Accorpamento Camera di Commercio: gli impegni disattesi di Crocetta

Finora, a conti fatti,sulla vicenda della Camera di commercio, ha prevalso la linea dell’assessore regionale alle attività produttive Linda Vancheri. Nonostante quanto più volte dichiarato dal governatore i fatti stanno andando tutti nella direzione indicata dall’esponente della giunta regionale ed evidentemente senza incontrare particolare opposizione in Crocetta. In questo momento infatti gli unici atti ufficiali sono questi: lo scorso venerdì, con la nota del direttore generale del dipartimento Alessandro Ferrara (vedi articolo allegato) con la quale avvia l’iter di annullamento della procedura di insediamento del consiglio camerale (al centro di una vicenda caratterizzata da scontri, ricorsi al Tar e atti in procura); due giorni fa, mercoledì, a conclusione di un incontro al quale hanno partecipato 15 associazioni di categoria su 20, il commissario De Francesco ha trasmesso alla Regione il documento con il quale si indica nell’accorpamento con Catania, Siracusa e Ragusa, la strada percorribile.

All’orizzonte resta sempre la possibilità che,a riforma delle province approvata e a Città Metropolitana conquistata, la Camera di Commercio di Messina, in virtù di un emendamento presentato da più parti, possa essere autonoma bypassando la soglia di imprese iscritte fissata al momento dalla riforma degli Enti camerali.

Intanto, a bocce ferme, gli unici fatti reali sono questi: sospeso l’insediamento del Consiglio camerale (alla luce dei dati sulle imprese fantasma che hanno gettato ombre sull’organismo) e l’avvio del percorso verso l’accorpamento. A protestare è rimasta Confcommercio, con il presidente Picciotto che è andato in procura ed ha diramato comunicati stampa di fuoco. Per il resto è evidente che ha vinto la linea dell’assessore Linda Vancheri.

Giova ricordare che nelle scorse settimane,in visita a Messina per il battesimo della struttura organizzativa del Megafono, il governatore Crocetta, incontrando i rappresentanti della Confcommercio ed i consiglieri comunali Santalco e David, si impegnò, in conferenza stampa, a ribadire l’autonomia della Camera di Commercio, dicendosi contrario all’accorpamento con Catania, annunciando un suo intervento presso la Vancheri anche a proposito dell’insediamento dell’Ente camerale, che era poi la principale richiesta dei presenti, alla luce della sentenza del Tar di Catania. La tesi è stata ribadita da Crocetta il 18 febbraio, a Messina nella sede del Cas per difendere a spada tratta la “sua creatura”, il Cda del Consorzio. In quella sede, interpellato dai cronisti, il governatore ribadì sia il no netto ad ogni ipotesi di accorpamento con Catania (che il commissario De Francesco aveva annunciato avrebbe fatto entro il 28 febbraio) che l’interessamento per accelerare l’insediamento del consiglio camerale. Sempre i cronisti, nonché la Confcommercio, gli ricordarono che i tempi erano strettissimi e il governatore ribadì il concetto: sarebbe intervenuto su entrambe le questioni.

Ed in effetti Crocetta ha poi avuto un colloquio telefonico lo stesso giorno con l’assessore, parlando proprio della tormentata vicenda Camera di Commercio.

Fatto sta che nella settimana successiva nessuno degli impegni presi per ben due volta dal governatore a Messina sulla vicenda è stato mantenuto, giacchè le cose sono andate in direzione opposta. La nota dell’assessorato per la sospensione dell’insediamento risale inoltre a 7 giorni fa, quindi se avesse voluto, Crocetta avrebbe potuto intervenire in tal senso, anche con dichiarazioni ufficiali, ma così non è stato. Non solo,ma nel frattempo sono trascorsi altri sette giorni ed il commissario De Francesco ha riunito le associazioni di categoria ( 4 erano quelle assenti,tra le quali appunto la Confcommercio) che hanno detto sì all’unanimità all’accorpamento. Anche in questo caso l’iter sta andando avanti e domani è il termine ultimo per gli accorpamenti. Il governatore ha avuto tutto il tempo possibile (due settimane dalla prima visita e dieci giorni dalla seconda) per chiarire con l’assessore Vancheri il suo punto di vista per garantire l’autonomia della Camera di commercio o per procedere con l’insediamento del consiglio camerale in ottemperanza alla sentenza del Tar. Invece non l’ha fatto,almeno non con dichiarazioni ufficiali. Non c’è traccia infatti di uno scontro tra governatore e il suo assessore su questa vicenda, nonostante le istanze che da Messina erano state a lui dirette e nonostante appunto gli impegni presi in tal senso. Resta da capire se si sia trattato di una dimenticanza, o se su questa vicenda la Vancheri non ha inteso ragioni e si è scontrata col presidente tirando comunque dritto,oppure se, al di là delle dichiarazioni nelle conferenze stampa,in fondo il governatore sulla vicenda la pensi come il suo assessore e ne condivida,passo per passo, le scelte fin qui operate.

A meno che, in corner, non cambi lo scenario.

Rosaria Brancato