La vicenda Irccs-Piemonte è ormai al centro di un carteggio epistolare tale da poterci realizzare due tomi d’enciclopedia. Non passa giorno che le redazioni non siano destinatarie di decine di lettere, comunicati stampa, note, dichiarazioni, documenti.
La conferenza stampa di D’Alia ha scatenato successivi interventi, sia da parte del sindaco che del Comitato salvare il Piemonte, mentre nel frattempo la Uilfpl ha nuovamente scritto all’assessore Gucciardi ed alla Procura per stigmatizzare il comportamento del dg del Papardo Michele Vullo.
Andiamo per ordine. Ieri il presidente nazionale centrista Gianpiero D’Alia ha sottolineato il valore della legge approvata all’Ars l’8 sia sotto il profilo del metodo (il gioco di squadra) che delle conseguenze (restituire alla città 2 ospedali storici, Piemonte e Margherita), ma ha anche mandato stilettate ad Accorinti (“si è svegliato tardi con l’ordinanza”. Il sindaco ha risposto ieri (vedi articolo allegato).
Oggi si registra invece la lettera del presidente del Comitato Salvare l’ospedale Piemonte Marcello Minasi al parlamentare centrista.
“Sono soddisfatto delle possibilità che avrà il Margherita di essere utilizzato per una causa, la Cultura, altrettanto importante quanto la Salute- scrive Minasi- Capisco meno il concetto di “cittadella della salute” per l'Ospedale Piemonte, del quale era programmata la chiusura il 10 ottobre. L'evento che l'ha bloccata è stato l'ordinanza sindacale. Il provvedimento è stato determinante. L'ordinanza di Accorinti ha, infatti, evitato che l'Ospedale chiudesse. Ritiene che l'accorpamento all'IRCSS sia la condanna del Pronto soccorso e quindi dell'Ospedale Piemonte, come paventato dal suo collega di partito, Presidente dell’Ars, On. Ardizzone?”
Nella missiva Minasi punta il dito sul Dg Vullo che sta operando imperterrito verso lo smantellamento senza che nessuno finora, a livello regionale, lo abbia ufficialmente quantomeno stoppato ed invita proprio D’Alia a far qualcosa.
“ Il Direttore generale non è un marziano autonomo ed isolato, sta svolgendo un mandato che gli è stato dato. Ritiene che debba essere il Governo, con il suo assessore, insieme alla schiera di deputati locali, a ridefinire gli obiettivi del manager alla luce delle recenti decisioni dell'Assemblea e del Governo? In caso contrario non ci sarà nessuna cittadella della Salute. Così come domani potrebbe non esserci nessuna cittadella della Cultura. Non abbiamo motivo di ritenere che a Lei sfugga l’importanza della tempestività ed al contrario contiamo nel contributo Suo e del Suo gruppo nell'applicazione degli indirizzi e delle leggi regionali. L'ordinanza di Accorinti ed il DDL approvato non lasciano dubbi: il Piemonte deve restare un Ospedale con pronto soccorso ed i reparti che lo rendono tale”.
A stretto giro di posta è arrivata la replica dell’ex ministro D’Alia: “Mi meraviglia un po’ la sortita del presidente del Comitato ‘Salvare l’Ospedale Piemonte’, Marcello Minasi, che, da fine giurista, dovrebbe sapere come la chiusura del pronto soccorso dell'ospedale Piemonte è stata bloccata in forza della nuova legge regionale approvata dall’Ars. Infatti, tale disciplina congela la situazione esistente fino all'emanazione del decreto dell’assessore alla Salute che ridefinirà obiettivi, servizi e funzioni dell’importante presidio ospedaliero, con il concorso, oltre che dell’ Irccs Neurolesi, anche di tutti gli altri soggetti che a vario titolo garantiscono i servizi sanitari in città. Quanto alle domande che mi si rivolgono rinvio al contenuto integrale della conferenza stampa di ieri che forse sarà sfuggita all'eminente magistrato. Resto, infine, ancora in attesa di risposte serie e non inutilmente polemiche da parte dell’amministrazione comunale sulle proposte che il gruppo consiliare dell'Udc ha fatto per quanto riguarda la cittadella della Cultura e quella della Salute”.
A rincarare la dose dopo la replica di Accorinti al presidente nazionale dell’Udc, ci ha pensato stamane il capogruppo consiliare Mario Rizzo: “La reazione scomposta dell’amministrazione comunale sulle nostre proposte per la cittadella della Cultura e per quella della Salute, temi sui quali la giunta continua a non rispondere, confermano che questo sindaco e i suoi assessori non amano il confronto e sono assolutamente incapaci di proporre e concretizzare qualsiasi progetto per il presente e il futuro della città. Da quanto si comprende poi il sindaco si dimostra incapace di essere protagonista e si limita a essere un semplice spettatore che invoca il lavoro politico e amministrativo altrui, a cominciare dalla Regione e dai deputati, e non fa nulla per attivarsi lui in prima persona. Voglio ricordare che questa giunta, in consiglio, non ha quasi mai dato seguito agli ordini del giorno proposti dai consiglieri di ogni colore politico. Tutti gli input che arrivano dall'esterno, dalla città o dal consiglio comunale, non vengono ascoltati da questa amministrazione. E ieri ne abbiamo avuto ancora una volta la conferma”.
A scrivere al manager Vullo, all’assessore Gucciardi ed alla Procura è infine la Uilfpl con una nota che punta soprattutto a ricordare come Vullo non stia integralmente applicando quanto previsto dal ddl.
“La UilFpl, a seguito dell'Ordinanza Sindacale emanata dal Sindaco di Messina in data 5/10/2015, con la quale viene sospesa la deliberazione n° 602 adottata da codesta Amministrazione relativamente alla chiusura del PSG prevista per la giornata del 10 ottobre, nonché della legge Regionale recentemente approvata all'ARS che prevede il mantenimento presso l'Ospedale Piemonte del PSG e dei reparti di emergenza urgenza ad esso correlati, ne chiede l'osservanza puntuale. Pertanto al fine di garantire adeguati livelli di assistenza, legati all'emergenza urgenza, si chiede alla S.V. di ripristinare le attività chirurgiche, di Chirurgia generale e di Ortopedia, precedentemente sospese fino al 16 settembre ed assegnare alle unità operative preposte, il personale Medico ed Infermieristico necessario, nonché la riattivazione dell' U.O. di Medicina. Si fa presente che Vullo da alcuni mesi ha sottratto personale delle unità operative del Piemonte per assegnarle temporaneamente al Papardo, per garantire le ferie estive. Tali unità di personale, deve essere riassegnato al Piemonte. All’assessore alla Salute ed alla Procura Generale della Repubblica, si chiede di vigilare vengano scongiurati possibili abusi, che possono essere causa di danni alla salute dei cittadini utenti”.
Fin qui lo scambio di dichiarazioni e di botta e risposta di oggi.
Rosaria Brancato