“Da quasi nove anni, da quando, nel giugno 2008 ho lasciato la Presidenza della Provincia di Messina, mi sono imposto il più assoluto silenzio e distacco dalle vicende politiche e amministrative della Città e della Provincia. Impegno mantenuto, salvo eccezionali occasioni. Da sindaco prima e da presidente ho dato, nel bene e nel male quel che sapevo e potevo dare, con il massimo senso di responsabilità. Sono stato
zitto a lungo ma mi amareggia la determinazione con la quale si finge di non ricordare”.
Sindaco dal ’98 al 2003 e presidente della provincia dal 2003 al 2008 a causa di quello scambio di poltrone (tra Palazzo Zanca e Palazzo dei Leoni, con Buzzanca sindaco per due mandati non consecutivi) che ha innescato il peggior periodo per la città di Messina ed un’instabilità amministrativa che ha portato 3 commissariamenti (Sinagra, Sbordone, Croce), Leonardi è intervenuto solo di recente a proposito dell’aeroporto del Mela, per ricordare il percorso avviato in quegli anni.
Per l’ex sindaco dell’Accordo di programma dal quale sono scaturite gran parte delle opere pubbliche (poi affossate nel corso dei decenni successivi), l’esercizio della memoria ogni tanto potrebbe aiutare a non gettare via “il bambino con l’acqua sporca” e a fare chiarezza.
“Non so se è il momento giusto- spiega- ma vorrei ricordare a quanti hanno la memoria corta, che appartengono a quel periodo d’amministrazione: l’approvazione del P.R.G. e dei Piani di risanamento (di cui nessuno più parla); la realizzazione della tranvia ( tempo occorso 4 anni e 8 mesi); l’avvio del programma ( dichiarazione dello stato di emergenza, scelta del sito, nomina del Commissario, progettazione e finanziamento dell’approdo di Tremestieri) di affrancamento della Città dalla devastante servitù di passaggio; la progettazione, finanziamento e avvio dei lavori della Metroferrovia. L’opera, insieme alla tranvia avrebbe dovuto costituire la dorsale portante di tutto un sistema “a pettine” del pubblico trasporto come studiato e proposto dal CUST- Centro Universitario di studi sui trasporti. E ancora, il completamento e messa in funzione dello svincolo di S. Filippo; la ripresa e conclusione (estate 2004) dei lavori di costruzione del nuovo stadio di S. Filippo; completamento e attivazione della costruzione del Palazzetto dello sport di S. Filippo”.
Leonardi continua l’elenco ricordando le fasi che riguardavano il Palacultura, con la rescissione del contratto,la riprogettazione e l’ appalto dei lavori di costruzione, nonché la riprogettazione e appalto dei lavori di copertura della parte alta del Torrente Annunziata. Il primo risanamento del centro storico risale a quegli anni, così come gli interventi al Campanile del Duomo e il ripristino dell’orologio.
“La riqualificazione della Galleria Vittorio Emanuele nasce in quegli anni nonostante poi sia accaduto quel che abbiamo purtroppo visto. Ma restando sul fronte culturale durante quel mandato abbiamo realizzato l’illuminazione artistica dei principali monumenti cittadini e dato un forte sostegno all’ attività del Teatro Vittorio Emanuele e alle attività culturali. Su tutte voglio ricordare le dieci repliche di “Notre Dame de Paris” con oltre 30 mila spettatori provenienti da ogni parte d’Italia”.
L’ex sindaco ricorda come sempre in quegli anni venne portato a termine l’iter avviato da un altro ex primo cittadino, Provvidenti, sul fronte concorsi, e che portò all’assunzione di 226 dipendenti.
In quegli anni ancora non erano stati perpetrati gli scippi ai quali assistiamo ormai quasi mensilmente, senza che nessuna voce si levi talmente alta da riuscire ad impedirne almeno uno. C’era la Banca d’Italia, ma anche la Fiera Internazionale, c’era la Camera di Commercio in amministrazione ordinaria, c’era persino il Messina in serie B e poi in A e la squadra di basket maschile in A ed in A1, così come la squadra di pallanuoto femminile.
“Nessuno ricorda più che la mia “vituperata” amministrazione portò alla costituzione, nel 2004, del Comitato interistituzionale, una sorta di adunanza di Stati Generali della Città. Iniziativa, in verità, non da tutti gradita, perché imponeva concertazione e trasparenza all’attività delle singole istituzioni. Il Comitato era rappresentativo di tutte le istituzioni cittadine politiche e culturali, degli ordini professionali, delle aggregazioni sociali, dei sindacati etc.. In quella sede è stato avviato un confronto, a 360°, sulle prospettive della città, sia in presenza dell’ipotetico Ponte che a prescindere dallo stesso. A conclusioni dei lavori, il Comitato, raccogliendo le indicazioni provenienti dai dibattiti cittadini e dai proficui confronti tra le istituzioni presenti nel Comitato, allargato, nella fase conclusiva, a tutta la deputazione, elaborò un programma di opere infrastrutturali che costituiscono la dotazione imprescindibile assolutamente necessaria allo sviluppo economico e sociale del territorio”e tra queste i seguenti “Interventi di priorità massima”:
1) Piattaforma Logistica Portuale intermodale di Tremestieri con il completamento degli approdi per traffico gommato e ferroviario ( obiettivo in fase di attuazione ma con incredibili ritardi);
2) Completamento svincolo e raddoppio della galleria di collegamento Giostra/ Annunziata (in parte in corso di realizzazione);
3) Razionalizzazione del sistema ferroviario con annessa “Via marina” e spostamento della Stazione centrale, dismissione delle aree ferroviarie non più utilizzate, recupero dell’affaccio a mare e risanamento urbanistico dell’area ( S. Ranieri e zona “Mare Grosso” ) :
4) Aeroporto Milazzo/ Barcellona;
5) Metropolitana del mare ( collegamento rapido tra le comunità dello Stretto)
C'è stato un "buco nero" negli anni successivi, in quasi 10 anni durante i quali sono stati più i commissari ed i periodi di commissariamento che non le amministrazioni ordinarie. Ma dimenticare le radici dei frutti che iniziano a spuntare o spunteranno, pur tra mille contraddizioni, secondo Leonardi sarebbe irriguardoso e ingiusto.
Rosaria Brancato