La dimensione dell’ascolto come bussola per il mondo della politica: è da qui che vuole partire Salvo Presti, candidato alle primarie del Partito democratico.
“Milazzo è ancora bellissima” è lo slogan di Presti, milazzese di adozione per amore, che punta a dare a Milazzo l’importanza che merita viste le grandi potenzialità che detiene: “Milazzo non può essere solo la porta delle Eolie anzi, per le caratteristiche straordinariamente ricche che ha sotto vari profili, può diventare simbolicamente il riscatto dell’intera Sicilia”.
Con il supporto del proprio gruppo di lavoro, Presti fa una scelta di coraggio mettendosi in gioco in queste elezioni, pronto a dare il proprio contributo in un momento di crisi lacerante.
Presti non parla di idee astratte, di bei progetti non sempre attuabili: “Milazzo è una città complessa, ha stratificazioni complesse, ha una realtà industriale molto importante presente sul territorio, ha regali della natura non indifferenti: e sulla città va pensato e programmato il futuro”.
Proprio sul tema delle industrie presenti sul territorio, prima fra tutte la Ram, Presti pensa ad un rapporto trasparente e serio, in cui la trasparenza deve essere il motore assoluto: regole chiare quindi per industria e imprese.
Punto importante del programma di Salvo Presti sono i beni culturali: “intanto va fatta una mappatura seria per creare una sinergia con l’industria turistica, e iniziare poi una promozione seria del territorio che non guardi solo all’aspetto della balneazione. Bisogna riscoprire identità, tradizioni e memorie della comunità milazzese con la nostra Città baricentro tra Eolie, Valle del Mela e Nebrodi”.
Per quanto riguarda la sanità e l’ospedale cittadino, Salvo Presti non promette subito la creazione di strutture come poli oncologici o cardio-chirurgici o centro ustioni, realizzabili solo tra decenni, ma parla decisamente di iniziare a migliorare l’esistente per offrire così un servizio efficiente al cittadino: “ Mi sono reso contro che i servizi essenziali sono carenti, per cui bisogna migliorare ciò che abbiamo e programmare poi per far divenire Milazzo un polo di eccellenza ospedaliero perché ci sono tutte le caratteristiche”.
“Da 40 anni– continua Presti- i punti dei programmi elettorali sono sempre gli stessi: evidentemente non sono state messe in campo dalla politica soluzioni che hanno funzionato, per cui va cambiato il metodo. Milazzo, vista la sua struggente bellezza, non può permettersi il lusso di non diventare da grande una città a vocazione turistica. Milazzo può divenire una città verde, una città giardino, grazie anche all’industria del florovivaismo, bellezza a trazione economica. Va poi valorizzata la dimensione del mare, molto trascurata”.
Le critiche mosse sul suo non essere politico non fermano certo Presti: “Essere nuovo non significa essere da buttare, credo anzi di avere una maturità politica nell’aver capito che c’è un metodo che non ha funzionato. Il cittadino una domanda su come questi metodi hanno funzionato in questi 40 credo che debba cominciare a farsela”.
“Oggi è urgente– termina Presti- che la politica abbia la parola programmazione nel suo Dna altrimenti è un rischio enorme per Milazzo e la Sicilia”.