Poche ore, e avrà luogo a Cetraro – a partire dalle 17 – l’attesa seduta “aperta” del Consiglio comunale in risposta alla plateale intimidazione al maresciallo dei Carabinieri Orlando D’Ambrosio. Il tutto, in un momento in cui un po’ l’intero territorio calabrese sembra sotto scacco, coi gravissimi gesti compiuti anche verso don Giacomo Panizza e la sua comunità “Progetto Sud” a Lamezia Terme, come pure nei confronti del presidente del Consiglio comunale di CoriglianoRossano Marinella Grillo.
Nel significativo centro dell’Alto Tirreno cosentino, peraltro, a poche ore dall’ “avvertimento” a D’Ambrosio è immediatamente scattata la reazione delle Istituzioni e della società civile, all’insegna dello slogan Cetrarodicebasta: l’ignobile gesto «è un fatto gravissimo che va respinto senza tentennamenti. Tutti i cittadini sono chiamati a dire basta a ogni forma d’illegalità e di violenza», si proclama finalmente lì dove anche solo nominare Franco Muto “il re del pesce” era una volta considerato un atto impensabile, praticamente sovversivo.
Il caso vuole che questo gravissimo sfregio all’Arma dei Carabinieri si verifichi nel periodo in cui uno storico appartenente alla Benemerita, il “Capitano Ultimo” – al secolo, il colonnello Sergio De Caprio –, ricopre il ruolo di assessore regionale all’Ambiente. Anche in funzione di questa concomitanza, in queste ore si registrano l’arrivo e la passeggiata del “Capitano Ultimo” nel cuore di Cetraro – a simboleggiare meglio di tante parole la sua vicinanza alla comunità locale –, accolto dal sindaco Ermanno Cennamo, dalla sua Giunta e dal presidente del Consiglio comunale Giovanni Rossi.
«Così ci massacrano: devono capire che non possono più farlo, così vediamo chi sono i loro “amici”. E certo i loro “amici” non sono la società civile», tra le prime parole di “Ultimo” durante la sua passeggiata-tributo.
Tra le prime reazioni della politica calabrese e nazionale, anche la telefonata di solidarietà del deputato reggino di Forza Italia Francesco Cannizzaro al comandante della (fin qui) stazione di Cetraro della Benemerita D’Ambrosio.
«La formale solidarietà affidata soltanto ad una convenzionale nota stampa in questo caso non mi è sembrata adatta», spiega il parlamentare reggino, chiarendo d’aver «ritenuto doveroso a livello istituzionale e gentile dal punto di vista umano, far sentire concretamente la mia vicinanza al Maresciallo Orlando D’Ambrosio, che ho avuto quindi il piacere di conoscere intanto telefonicamente. Una chiamata cordiale, che certamente lo ha sorpreso» e nella quale il maresciallo «mi ha ribadito che lui ed i suoi uomini non hanno la benché minima intenzione di demordere – riferisce Cannizzaro nel comunicato diffuso agli operatori dell’informazione – innanzi a tentativi del genere di infondere terrore, non solo nei confronti di chi contrasta il crimine ma anche della Comunità».
Tempestivo lo stesso presidente del Consiglio regionale Giovanni Arruzzolo nel rivolgersi al comandante della stazione dei Carabinieri di Cetraro con toni di solidarietà e vicinanza.
«La Calabria migliore è al suo fianco», afferma Arruzzolo, nel ribadire come i colpi esplosi contro le vettura del maresciallo D’Ambrosio siano da reputare «un gesto tanto eclatante quanto preoccupante» ma, al contempo, che «la parte migliore della Calabria è al fianco delle forze armate e di quanti, con servizio e abnegazione, sono impegnati quotidianamente nel contrasto alla criminalità».