“Messina città dei sospetti. Il patron caccia il portiere”. Il titolo di un articolo odierno della Gazzetta dello Sport aveva acceso la discussione in città, anche perché era la seconda volta (la prima era stata su facebook) che il presidente Natale Stracuzzi esprimeva giudizi negativi nei confronti del portiere Alessandro Berardi. Sono solo voci ma il Messina è finito in una morsa legata al calcioscommesse dalla quale sembra difficile uscirne. Ci era entrata già l’anno scorso, prima di uscirne pulita, ma i sospetti sono rimasti. E l’estremo difensore è l’unico riconfermato della pessima scorsa stagione, sotto tutti i punti di vista.
Ora la società vuole chiarire la propria posizione, spiegando che le dichiarazioni rilasciate dal presidente Stracuzzi al più importante quotidiano sportivo nazionale sono state mal interpretate. Per ciò che riguarda Berardi in particolare, si tratterebbe “di una valutazione personale – del giornalista -, riportata in modo parziale, che in nessun modo vuole intaccare il rapporto fiduciario e di stima verso il portiere titolare della squadra al quale si coglie l'occasione per rinnovare la stima personale e professionale di tutte le componenti societarie”. Stracuzzi “esprime stupore per il clamore suscitato dall’articolo e, pertanto, sente la necessita di riportare la questione in un contesto di maggior serenità nell'ottica di salvaguardare il proprio patrimonio sportivo ed umano”.
Sull’annosa questione delle scommesse, infine, il Messina ripete che “ha già demandato il proprio ufficio legale ad attivare tutte le procedure che il caso possa richiedere e ribadisce la propria sfera di autonomia in merito alla scelta di avvalersi o meno di consulenti e/o dei servizi di società operanti nel settore di riferimento ferma restando la garanzia di adempimento delle obbligazioni che potrebbero scaturire dall'attuazione di disposizioni emanate dalla Lega Pro o dagli organi federali in materia”.