“Per riqualificare la zona falcata, bisogna superare l’ostacolo della sopravvivenza strumentale e forzata dell’Ente Porto”. Non è la prima volta che l’assessore provinciale e componente del Comitato Portuale, Michele Bisignano, ne chiede l’abolizione, ma “a differenza di altre problematiche irrisolte a causa di una mancata sinergia decisionale – prosegue -, stavolta siamo in presenza delle migliori condizioni affinché tale soluzione venga adottata”.
Per Bisignano la soluzione è semplice e immediata: “Basterebbe che il Presidente della Regione Crocetta emanasse un Decreto Presidenziale di revoca del Decreto costitutivo dell’Ente Autonomo Portuale risalente al 1953, o dato che a causa degli interessi in gioco sarebbe forse necessario un consenso più ampio rispetto ad una determinazione monocratica, basta richiamare i propositi preannunciati più volte dal nuovo Presidente dell’Ars Ardizzone, che è stato il primo firmatario, insieme ad altri componenti della passata deputazione regionale messinese, di un disegno di legge depositato all’Ars, che prevede l’abolizione dell’Ente Porto ed il trasferimento delle competenze all’Autorità Portuale”.
Ma l’assessore Bisignano non si ferma all’abolizione dell’Ente Porto e chiede anche che venga attuata “una forte presa di posizione rispetto alla paventata realizzazione nella stessa area di un centro Namsa della Nato per la demilitarizzazione del naviglio di guerra, che confliggerebbe con qualsiasi ipotesi di sviluppo della zona legata, oltre che con la cantieristica, al turismo, alla cultura ed all’arte. Un simile centro svilirebbe gli strumenti di pianificazione di tale realtà territoriale, quali il piano regolatore portuale ed il piano strategico 2020”.