Politica

Invece del ponte: “Ciucci parla di un progetto che non c’è”

MESSINA – Il comitato “Invece del ponte” risponde all’amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci. Quest’ultimo ha dichiarato: “Si contesta un’opera, fattibile da vent’anni, il cui progetto è stato redatto dai migliori esperti al mondo e con misure staordinarie per l’ambiente”. Risponde così il comitato: “All’indomani dell’ennesima, grande manifestazione di cittadini dell’area dello Stretto, contrari all’inutile devastazione del territorio, è intervenuto come di consueto l’ad della società Stretto di Messina, continuando a raccontare la favoletta di un ponte pronto all’uso. Secondo Ciucci “ogni problema è stato affrontato e risolto”, ma la Stretto di Messina deve ancora rispondere a centinaia di osservazioni su aspetti gravissimi. La verità è che siamo ancora lontani da un progetto “definitivo”, che alcune criticità (faglie, “franco navigabile”, ecc.) non possono essere rinviate a un “esecutivo a spezzatino”.

E ancora: “Come può Ciucci dichiarare che siano previste “misure straordinarie nei confronti dell’ambiente”? Di straordinaria sarebbe soltanto la distruzione di un habitat unico al mondo. Derubricare poi a “disagi che verranno azzerati” gli enormi problemi di vivibilità a cui, per decenni, andrebbero incontro gli abitanti di Messina e Villa San Giovanni è una affermazione grave e offensiva. Il progetto prevede ta l’altro la requisizione per viabilità di cantiere di intere arterie fondamentali per la quinta città d’Italia per traffico urbano. Semplicemente inaudite poi le affermazioni riguardo la mancanza d’acqua, che i lavori di costruzione non inciderebbero sulle poche risorse idriche di Messina. A smentirlo clamorosamente sono i tecnici del Comune che mettono per iscritto esattamente il contrario”.

“Altro che dialogo con il territorio sul ponte”

Prosegue “Invece del ponte”: “Ciucci continua a raccontare di ”interlocuzioni con il territorio e i suoi rappresentanti” che semplicemente non esistono. Perfino il sindaco di Messina il 30 luglio dichiarava: “Quando abbiamo mosso delle perplessità oggettive sul progetto, ogni dialogo è venuto meno”. E quanto alle “tre ore di fila” per due o tre giorni l’anno che giustificherebbero 14 miliardi di spesa, scippati alle opere veramente utili, i tempi di attesa sono in linea con tanti altri nodi cruciali della rete autostradale italiana in giorni di bollino nero. E comunque, una migliore organizzazione del sistema di traghettamento, anche pubblico, ridurrebbe sensibilmente le attese. Un’ordinanza della prefetta di Messina lo scorso anno ha evitato l’aggravarsi dei disagi. Basta fare tesoro delle esperienze positive e, magari, migliorarle ulteriormente. Non bastano dichiarazioni da training autogeno per nascondere le criticità progettuali, l’impatto urbano, l’insostenibilità civica oltre che economica di un progetto di pura immagine e speculazione”.