Pellicce ecologiche per ogni occasione

Dimenticate i vecchi modelli spelacchiati, simili a peluches dopo un lavaggio con centrifuga, le pellicce sintetiche sono sempre più tecnologiche. Texture incredibilmente reali, estrema morbidezza, ridotto impatto ambientale e, soprattutto, maggior richiesta da parte dei consumatori, spingono gli stilisti verso scelte più etiche.

In passerella ne abbiamo viste di ogni colore, taglio e dimensione. Sono pronte ad entrare nei guardaroba più glamour, per adattarsi a qualsiasi abbinamento.

A pelo lungo o corto, taglio cappotto o bomber, volume esagerato o silhouette più asciutta, tante le alternative capaci di soddisfare tutte le esigenze. Il gilet di pelliccia è il vero protagonista di quest’anno ma va accostato con attenzione, per evitare cadute di stile.

Anche gli accessori, scarpe e borse, si arricchiscono di soffici e caldi inserti faux fur.

Si possono indossare con jeans e vestiti più informali, mischiando tessuti e motivi, per un look da giorno più ricercato. Potete scegliere tra un’infinità di tinte unite come cipria, azzurro, verde e giallo, per poi arrivare alle stampe floreali e geometriche. Per la sera, invece, via libera al total black ed alle fantasie animalier nella versione classica o multicolore.

Colori pop e vitaminici, regalano nuova energia per affrontare il lungo inverno, nel pieno rispetto di animali ed ambiente.

La società si mostra sempre più sensibile alle tematiche. Da qualche settimana è arrivato l’annuncio del noto brand di moda Gucci, impegnato già dal prossimo anno in produzioni che evitano l’uso di pellicce animali.

Nel 2016, a favore della causa animalista si schiera anche Giorgio Armani che si aggiunge ad una lista già ben nutrita di marchi celebri, tra i quali Hugo Boss, Stella McCartney ed Elisabetta Franchi, tutti aderenti al Fur Free Program. Si tratta del progetto di una coalizione internazionale di oltre 40 organizzazioni di protezione degli animali, rappresentata in Italia dalla Lav.

Ma non basta. Leggiamo, infatti, sul sito della Lav che, nel mondo, sono allevati ogni anno per la loro pelliccia, circa 70 milioni di animali. In Italia, ci sono circa 20 allevamenti intensivi di visoni, , che causano la morte di oltre 200.000 esemplari e pare che il numero sia destinato a salire.