Per risollevare le sorti delle partecipate Atm e Messinambiente l’amministrazione ha deciso di nominare una sfilza di consulenti (alcuni pagati con indennità e benefit altri solo con i rimborsi) chiamandoli da fuori Messina. I superman che ci salveranno dall’inefficienza sono esperti venuti dal freddo, chi dalla Toscana chi dal Piemonte.
Da giorni mi chiedo: ma perché una giunta che vuol Cambiare Messina dal Basso ha deciso di farlo chiamando esperti dall’Alto?
In principio fu Alessio Ciacci da Capannori ( Comune toscano che in Italia è la patria della Strategia Rifiuti Zero),Premio personaggio ambiente 2012, chiamato a rivoltare come un calzino Messinambiente. Di lì a poco Ciacci ha portato Raphael Rossi che si occupa di raccolta differenziata. Esperto in gestione dei rifiuti è stato amministratore di aziende del settore da Torino a Napoli ed è presidente dell’Associazione “I signori Rossi” per la diffusione della cultura etica nella pubblica amministrazione. Ciacci e Rossi percepiranno in 6 mesi 35 mila euro lordi ciascuno, oltre ai rimborsi per i viaggi, gli spostamenti, il vitto e l’alloggio. Nell’annunciare una serie di risparmi su straordinari e domenicali per 120 mila euro (pari a quanto ci costeranno gli esperti alla fine della storia), Ciacci ha chiesto a chiunque volesse collaborare di inviare un curriculum, che avrebbe vagliato insieme al collega Rossi. Così, a Messinambiente stanno arrivando una serie di consulenti, tutti dal freddo, Piemonte, Toscana, Lombardia, quasi tutti vicini a Ciacci e Rossi. Tra questi Stefano Di Polito, vice presidente dell’associazione I signori Rossi il responsabile della campagna di comunicazione, che ha già fatto una riunione con i volontari. Probabile l’arrivo di Giovanni Giarretti, avvocato di Alessandria, tesoriere dell’associazione I Signori Rossi che dovrebbe occuparsi dei contenziosi e di Paolo Parisotto, piemontese con un curriculum d’eccezione, anche lui vicino a Ciacci e Rossi. Ultimo arrivato in ordine di tempo è l’esperto a titolo gratuito Claudio Tedeschi, amministratore delegato della Dismeco società che si occupa della gestione di rifiuti elettrici ed elettronici. Con il suo “Borgo ecologico” nel 2012 ha vinto il Premio Confindustria per il miglior progetto in campo ambientale. La sua azienda si occupa di smaltire rifiuti elettrici ed elettronici ma nessuno si azzardi a pensar male o a conflitti d’interesse.
Meno male che Ciacci conosce un sacco di gente perché altrimenti non saremmo mai riusciti a risolvere l’emergenza rifiuti da soli.
Per l’Atm invece ci siamo rivolti a Giovanni Foti, direttore sezione sviluppo della Gtt di Torino, (una sorta di Atm del nord), contratto da 90 mila euro,l’anno più appartamento al residence San Martino da 900 euro al mese e auto in leasing da 18 mila euro. In pochi giorni, nonostante il caso del suo contratto e della sua incompatibilità sia al centro di un giallo, ha già risolto il problema degli autobus. Arriveranno dalla GTT ben 15 mezzi del ’94, euro 1, rotti, che aggiusteremo a nostre spese e vedremo nelle nostre strade. Un affarone. E’ come quando si danno i vestiti smessi al cugino povero o quando i Paesi occidentali danno i farmaci o i prodotti scaduti ai Paesi africani. Il cugino povero siamo noi. Meno male che non ci danno anche le divise smesse perché rischiavamo di vedere i nostri autisti Atm con i pantaloni a zampa d’elefante….
Inizio a temere per l’Amam, seguendo questo criterio ci arriverà un esperto da Udine, che però è un diretto discendente di Mosè che ha risolto egregiamente il problema del Mar Rosso quindi la Santissima gli fa un baffo.
A me vanno benissimo gli esperti venuti dal Nord, ma perché non cercare di vedere se su 250 mila messinesi c’è un’anima solitaria in grado di dare una mano anche solo per indicare la strada di Mazzarrà Sant’Andrea che magari i Signori Rossi non la conoscono?
Ci ho pensato molto e mi sono detta che le risposte potrebbero essere due:
1) Ipotesi A- Forse l’amministrazione ritiene che a Messina non ci siano persone competenti, preparate, specializzate. Vuoi perché sono tutte emigrate, come si dice sempre: “i migliori sono quelli che se ne vanno”, vuoi perché, a causa di “quelli che c’erano prima” l’Università e le scuole hanno sfornato centinaia di professionisti incapaci, promossi solo a suon di raccomandazioni. Poiché al buio tutti i gatti sono bigi come fai a riconoscere un incompetente amico di “quelli che c’erano prima” e uno che si è fatto il mazzo così per tutta la vita ma non lo calcola nessuno?
2) Ipotesi B- Forse l’amministrazione ritiene che chiamare alla guida delle partecipate un messinese lo possa esporre a pressioni. L’occasione fa l’uomo ladro e i messinesi, si sa, sanno resistere a tutto tranne che alle tentazioni. Insomma, temendo pressioni di ogni genere (se non peggio) si è preferito non fare mettere le mani nella marmellata ai messinesi.
Entrambe le risposte non sono affatto carine. Anche perché sono stati i messinesi che hanno votato questa giunta, dandogli una fiducia che dovrebbe essere corrisposta. Non è che i messinesi, stanchi di “quelli che c’erano prima”, ritenendoli corrotti e incapaci hanno chiamato Obama a risollevare le sorti del Comune. No, abbiamo Cucinotta. Non sarà la Merkel ma a noi va bene così. E’ assai bizzarro che dopo che i cittadini hanno dato fiducia ad una giunta che viene dal basso, questa fiducia non venga ricambiata. Possibile che in città non ci sia uno che possa spiegarci, non come raggiungere Marte in 24 ore, ma come riordinare l’officina dell’Atm? E se i geni sono emigrati lasciandoci qui gli scarsi, i raccomandati e i corrotti, perché non andare a cercarli? Sono certa che verrebbero di corsa per dare una mano alla loro città.
Voi direte, la Brancato dice così perché è di parte. Sì, è vero sono di parte. Sono dalla parte di almeno un centinaio di messinesi che non hanno nulla da invidiare agli esperti venuti dal nord. Magari non sono mister riuso e mister autobus dell’anno, ma probabilmente solo perché nessuno finora ha consentito loro di dimostrarlo. Ed è un peccato che proprio questa giunta non abbia dato l’occasione anche a chi ha presentato il curriculum di fare qualcosa per la propria città. Io sto dalla loro parte. Dalla parte di quelli che hanno studiato, si sono specializzati, non sono andati via o sono andati via e nessuno è andati a cercarli, neanche questa amministrazione. Perché se “quelli di prima” prendevano solo i raccomandati, gli incapaci, i lottizzati, i collusi etc etc, almeno da “questi di oggi” ci si sarebbe aspettati la valorizzazione della Messina pulita. Invece queste professionalità sono rimaste fregate due volte, la prima da “quelli che c’erano prima”, la seconda da “quelli che ci sono oggi “che gli hanno preferito altri.
Ecco perché sto dalla loro parte, perché nonostante tutto, continuano ad essere ultimi e invisibili.
P.s– c’è chi dice che il sindaco è come il presidente di una squadra di calcio quindi quando compra un giocatore straniero dovremmo essere contenti come i tifosi. Mi permetto di obiettare che se Berlusconi compra Kakà lo fa con i soldi suoi, non con quelli dei tifosi o dei milanesi (tra i quali ci sono anche gli interisti e non la prenderebbero bene)
Rosaria Brancato