Coronavirus

“Io, da Messina a Ibiza per lavoro, ho preso il Covid e dico: vaccinatevi”

Ho sempre creduto che la vita ci metta davanti a scalate difficili e da più di un anno racconto di come il mondo sia cambiato davanti ad un virus che ci ha spezzato,interrotto……. invaso.

Ma raccontare,osservare dal di fuori,raccogliendo,se pur con la più gentile consapevolezza e delicatezza l’ esperienza altrui,non è mai come viverla in prima persona una Battaglia. Oggi tocca a Me e da spettatrice,cronista, in pochi giorni sono diventata l’ attrice di questo racconto che avevo sempre sperato di poter tenere lontano da me. La Storia di un Italiano All’ estero che si ammala di Covid 19 lontano dalla sua terra.

Il 24 luglio purtroppo,dopo aver saputo del contagio di amici e colleghi di lavoro sull’ isola di Ibiza,Spagna, dove vivo per 7 mesi l’ anno con il mio compagno di vita Vincenzo da piccola imprenditrice nel ramo vacanze e periodista Reporter, raccontando la vita e le realta di estati spagnole,ho scoperto di essere positiva al Covid 19 .Un’ italiana all’ estero, una Siciliana all’ estero,una di voi,una come tante alla quale sono tremate le gambe, alla quale è mancato il terreno sotto i piedi da sola in quel presidio medico della Città di Ibiza.

Si sola perche’ il coronavirus,non solo ti attacca fisicamente,ma ti distrugge psicologicamente isolandoti da tutti, distanziandoti dal mondo e mettendoti faccia a faccia con te stessa … Con i tuoi vuoti dell’anima, le tue paure …….. In questo momento trovano spazio i sentimenti…… quelli che troppe volte chiudiamo a chiave in un cassetto dimenticato del nostro vivere. E’ Allora che dobbiamo indossare un’ armatura e sperare di essere più forti……. Come chi ha avuto la sfortuna di viverlo prima di noi,come le tante donne e uomini che l’ hanno sconfitto “IL BASTARDO”…..e come sicuramente hanno fatto anche quelli che non ce l’hanno fatta e sono “finiti”da soli nei reparti delle rianimazioni di tutto il mondo .

“L’ italiana in sala 2″ ,questo sono diventata in pochi minuti per i medici,positiva,con problemi di asma bronchiale e con una prima dose di vaccino fatta 3 giorni prima dal contatto con i positivi.Lontana dalla mia casa,dalla mia Messina, lontana dal mio cucciolo ,mio figlio,mia madre,mia sorella……lontana da chi avrebbe potuto attutire la mia inaspettata ” Botta” SOLA ,Con mezzo staff di lavoratori tutti positivi e il mio compagno di vita e di viaggio ammalato con sintomi più gravi di me.

Oggi Vincenzo è ricoverato presso l’ospedale Can Misses di Ibiza, con problemi respiratori, nel nuovo reparto F adibito a pazienti Covid . Non so raccontare in modo reale quali siano i sentimenti che hanno albergato per giorni nella mia testa e nel mio cuore.Una solitudine forzata che ha isolato ognuno di noi in case differenti.Paura, insicurezzaconfusione,isolamento emotivopaura dello stigma ,fra senso di colpa per essere causa di contagio e essere emarginati per la paura dell’appestato. Questo l’esempio di come la pandemia possa generare un forte disagio emozionale.

Questo perché:Si tratta di un evento traumatico e gli eventi traumatici possono generare reazioni di stress disfunzionale.MA anche se non viene vissuta direttamente come evento traumatico, la malattia provoca indirettamente dei cambiamenti di abitudini e prospettive. I cambiamenti possono comportare delle ripercussioni negative sulle emozioni, talvolta arrivando a generare reazioni emotive disfunzionali. Produce un senso di fragilità e incertezza, che in alcune persone può direttamente incrementare un senso di ipocondria “cum materia”, ovvero una preoccupazione che, per quanto forse esagerata e che rischia di polarizzare radicalmente la nostra via mentale, ha un fondamento razionale alla base.

La quarantena e più in generale l’isolamento sociale producono cambiamenti fisiologici e sociali, ad esempio del ritmo sonno-veglia, dell’attività fisica, dell’alimentazione, dell’esposizione alla luce solare. Sono tutti elementi che possono avere un impatto diretto sul nostro cervello emotivo e disregolarlo.Sola nel mio angolo di mondo, sogno la normalità e mi ritrovo a ripensare quando tutto questo era solo un immaginario racconto da film di fantascienza. E quanto fa male all’anima il disagio che proviene dall’impatto che il virus ha avuto sul nostro modo di lavorare, che profonda crisi personale può portare .

Oggi sono qui e come sempre la penna da voce ai miei pensieri, in questo momento a distanza di 7 giorni posso dire di non star malissimo,ma sento che lui è dentro di me……e ho paura. Si, non mi vergogno a dirlo,paura di oggi,paura per domani,e se e come ci lascerà questa esperienza.

Una cosa è certa, la Spagna è in ginocchio ,i controlli non ci sono,se io o i ragazzi che lavorano con noi,volessimo uscire potremmo farlo,nessuno controlla nessuno e l’ isola è invasa di turisti.I più ricchi organizzano feste private e i più modesti si chiudono nei locali dopo il coprifuoco dell’una della notte come se lo sgarro lo facessero alle forze dell’ ordine e non alla nostra povera società.Ancora molta gente non ha ricevuto (la VACUNA ) ,il vaccino e molti non vogliono farlo.Quello che ad oggi io posso dire e testimoniare con la ma a personale esperienza è che io sono l’ unica del mio gruppo ad aver ricevuto la 1 dose di vaccino moderna,il 17 luglio ,4 giorni circa dal contatto con il virus,forse poco per aiutarmi a non contagiarmi…….ma sicuramente abbastanza per aiutarmi a combattere con meno della metà dei sintomi Il covd 19 .

Purtroppo tutti gli altri versano in condizione di febbre alta,dolori fortissimi alle ossa e alla testa,tosse,sudorazioni e malesseri generali che permangono per la maggior parte delle ore della giornata. Io sono qui sola con la mia tosse bronchiale, tipica della mia triste eredita’ familiare,ma senza febbre e altri sintomi gravi fino ad oggi…segno che non sono sola a combattere…….Sono qui e aspetto che tutto passi nel migliore dei modi.Purtroppo la situazione economica sta portando sconsideratamente imprenditori dell’ isola a far continuare a lavorare soggetti che sono stati esposti o a contatto con il virus, cercando di “baipassare” Regole per fermare la pandemia.

Troppi i lavoratori ,che pur di non perdere il posto di lavoro, continuano a mascherare la positività, così da rendere vani gli sforzi di una società che vuole vincere. Non abbassate la guardia,non pensate che tutto sia finito,indossate le mascherine e credete nella scienza, perché questa subdola malattia non si vince da sola,ha bisogno di tanti guerrieri,tutti schierati dalla stessa parte……..ha bisogno di legioni di individui responsabili che sappiano che la battaglia è lunga e solo credendoci potremmo vincerla. io Aspetto, aspetto il ritorno di Vincenzo e so che ce la fara’ perche’ è un guerriero e perché noi ASSIEME LE SUPERIAMO TUTTE.! E poi …….la forza la trovi,la devi trovare e ti viene da dentro, quella forza che non credevi neanche di avere, la tiri tutta fuori e non sai perché e come….. sai solo che è quella naturale forza che viene e dal voler a tutti i costi sopravvivere, e’ quell’ innato amore per la vita, che solo chi rischia di non farcela puo’ proteggere.