MESSINA – “La scrivente organizzazione Sindacale denunzia la gravissima situazione in cui versano i dipendenti dell’IPAB Casa Famiglia Regina Elena di Messina i quali, a tutt’oggi, non solo non hanno percepito circa 24 mesi di stipendi arretrati relativi alle annualità 2016 e 2017, ma l’ ultima retribuzione loro corrisposta è un acconto di sole 500 euro relative a gennaio 2019. Inoltre non risultano pagati i contributi previdenziali ai lavoratori dal 2017 ad oggi, e l’ultimo bilancio approvato pubblicato sul sito web risale all’anno 2015”. Lo scrivono in una nota Pippo Calapai e Laura Strano, rispettivamente segretario generale e segretario provinciale responsabile Terzo Settore della Uil-Fpl Messina.
“In atto l’Assessorato – prosegue la nota – non ha ancora provveduto ad emanare il decreto di nomina del C.d.A, assente da circa due anni, e non è stato nominato nemmeno un Commissario ad acta, come previsto dalla vigente normativa per gli enti vigilati, per l’immediata adozione del documento contabile. In un clima di totale caos gestionale alcuni dipendenti in requisito per l’età pensionabile sono bloccati (anche da un anno circa) e non possono accedere alla pensione per disfunzioni amministrative, con l’eventuale danno erariale conseguente all’illegittimo mantenimento in servizio. I principali provvedimenti amministrativi risultano firmati da un’operatrice che nel 2015 è stata incaricata “temporaneamente” dal Presidente pro-tempore di funzioni dirigenziali, in assenza di concorso pubblico, funzioni che risultano mantenute sino alla data odierna.
“In un clima di gestione a dir poco approssimativa – continuano i due sindacalisti – le operatrici con enorme spirito di sacrificio continuano a recarsi a lavoro, senza percepire un euro di stipendio ormai da mesi. Pertanto, considerata l’inerzia generale di tutti gli organi deputati al controllo, si invitano le Istituzioni ad intervenire con urgenza ognuno per le rispettive competenze, rammentando che l’IPAB gestisce servizi importantissimi e ha comunque un patrimonio di ben 18 alloggi siti in Viale Annunziata n. 8, locati a privati a cittadini oltre un immobile sito in Viale Cadorna che avrebbe dovuto essere destinato a suo tempo a Centro Diurno per anziani e i locali ex centro Polifunzionale locato. Sarebbe auspicabile un intervento della politica per un accorpamento con altra IPAB, stante l’esiguità dei dipendenti in servizio (10 oltre l’incaricata di funzioni dirigenziali) che risultano abbandonati nel vergognoso silenzio generale, nonché considerata l’importanza del servizio in atto svolto per i minori non accompagnati, che a breve non riuscirà ad essere garantito con le poche risorse umane ormai disponibili.
Calapai e Strano invocano infine un’ispezione amministrativa e contabile e all’ANAC – stante l’assoluta carenza della sezione Amministrazione Trasparente del sito dell’IPAB – chiedono di intervenire “al fine di disporre la pubblicazione dei dati relativi al dirigente, all’organizzazione, agli immobili e relativi introiti, ai controlli e rilievi effettuati dagli organi competenti e ai pagamenti effettuati”.