Urla, fischi, applausi e sospensioni del dibattito per l’impossibilità di continuare. Più che in aula consiliare, in alcuni momenti, sembrava di essere in un palazzetto dello sport. Era invece in corso una seduta aperta e straordinaria del Consiglio comunale per discutere dell’isola pedonale permanente istituita lo scorso 15 gennaio intorno a piazza Cairoli. I consiglieri sono passati però in secondo piano. Ad intervenire solo i capigruppo e per appena un minuto, come da decisione della presidente Barrile. E nonostante il pochissimo tempo a disposizione, la polemica non è mancata. Con i consiglieri De Leo e Zuccarello che hanno disapprovato questo tipo di impostazione, rilevando anche il mancato invito al Consiglio della IV circoscrizione. La Barrile ha spiegato che l’invito non è stato rivolto in quanto si trattava di un incontro limitato all’ascolto dei commercianti.
Commercianti che hanno affollato la platea dell’aula, facendosi in tutti i modi parte attiva del dibattito. Prima di dar loro la parola, ad intervenire è stato l’assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola, artefice del provvedimento, che è stato più volte interrotto dalle urla provenienti dalla parte superiore dell’aula. “Per costruire l’isola pedonale – afferma Cacciola – è stato fatto un percorso condiviso, durante il quale non c’era un’atmosfera di divisione. Abbiamo iniziato a lavorarci da fine settembre e abbiamo incontrato tutti i commercianti”. Già da qui le prime contestazioni. Alcuni esercenti hanno voluto sottolineare il fatto di non essere mai stati coinvolti. “Ma abbiamo parlato con tutti i rappresentanti del settore e le associazioni di categoria – risponde Cacciola, calmati gli animi, in una sorta di dibattito a distanza -. Abbiamo fatto un’analisi accurata insieme al Dipartimento Mobilità e man mano stiamo apportando i cambiamenti che si stanno rivelando necessari. Non è stata una scelta improvvisata, ma fa parte di una strategia che era comunque presente in quasi tutti i programmi dei candidati a sindaco. La mobilità sostenibile, in tutte le città, prevede isole pedonali, trasporto pubblico, piste ciclabili e parcheggi. Abbiamo lavorato su tutti questi fronti, incrementando il numero dei bus e rimodernando i parcheggi”. Animi di nuovo accesi una volta che Cacciola ricorda di aver coinvolto i capigruppo. “Eravamo contrari – tuonano i consiglieri Sindoni e Trischitta – e l’assessore ha detto che non avrebbe cambiato una virgola del progetto”.
La maggior parte dei commercianti chiede che l’isola pedonale venga limitata ai week end, ma ci sono anche i favorevoli all’isola permanente, che vogliono solo abbellire l’area e fare un percorso condiviso con l’amministrazione comunale. A farsi sentire maggiormente, però, sono i contrari. “Le urla che sentiamo non sono un tifo da stadio – dice Migliorato, della Confcommercio -, ma padri di famiglia che hanno subìto il provvedimento e, conti alla mano, sono fortemente penalizzati e rischiano di dover chiudere. Le farmacie, ad esempio, hanno avuto un calo verticale e sono anche impossibilitate a svolgere il servizio notturno. L’isola pedonale, nei giorni infrasettimanali, è deserta ed alle 20 c’è da aver paura. Proponiamo che si faccia solo nei week end”. Dello stesso avviso, alcuni singoli commercianti. “E’ un’isola mortale – interviene Santoro -, soprattutto in questo periodo. Spero in un passo indietro”. Per Bonfiglio, tabaccaio di piazza Cairoli, “la perdita di presenze è un dato di fatto, le persone sono state invitate ad andare nei centri commerciali della zona sud. Il Cavallotti non può sopperire all’assenza di parcheggi, serve invece un maggiore controllo dei vigili”. Dino Giuttari si dice favorevole in generale alle isole pedonali, ma non a questa. “Perché non può chiamarsi tale – spiega – una zona degradata e abbandonata all’incuria, con marciapiedi rotti e buche sull’asfalto e senza cestini per i rifiuti. Con quest’andazzo si rischia di sparire perché il calo del fatturato è documentabile. Invito il sindaco a mettersi nei panni di un commerciante che investe in un’area dove i costi dei locali sono i più alti d’Italia e poi si vede recintare con un atto di imperio non concertato. L’amministrazione deve prima investire per studiare attrazioni e solo dopo fare l’isola pedonale. Così, invece, si grava soltanto su un’economia che è già di per sé in condizione disastrate”. C’è anche chi paventa azioni giudiziarie se le cose non cambieranno. “E’ stato violato l’articolo 7 comma 9 del codice della strada – afferma Crupi – perché non si è tenuto conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione e sull'ordine pubblico. L’isola pedonale è vuota dal lunedì al venerdì e non ci sono abbastanza parcheggi. Si allarghi, piuttosto, quella di piazza Duomo. Lì è una zona storico-architettonica, non questa”. Possibilista Salvatore Mammola, dell’associazione Messina in Centro: “Abbiamo chiesto diverse cose e siamo stati ascoltati solo in parte. Siamo contenti del ripristino del vecchio senso di marcia in via Risorgimento e dell’avvio degli interventi al parquet di piazza Cairoli, anche se è stato fatto poco. Avevamo chiesto che l’inizio venisse posticipato ad aprile e di non mettere le transenne per evitare i parcheggi selvaggi. Nelle altre città in cui ci sono le isole pedonali, c’è un trasporto pubblico efficiente, una sicurezza adeguata, un’area wi fi, cestini al posto dei cassonetti. Qui bisogna far qualcosa per fare arrivare i cittadini nei giorni infrasettimanali, viceversa bisognerà limitarsi al week end. Corriamo il rischio di una desertificazione simile a quella che si è creata in via Etnea, a Catania”. Giovanni Rossi, di un comitato di residenti e commercianti, chiede invece la riapertura al transito di via dei Mille e lo spostamento dell’isola pedonale sul viale San Martino “dove non si tolgono parcheggi e verrebbe agevolato il traffico e le vie di fuga. In questo modo, invece, si limita la libertà di tutti”. E giù applausi dalla platea.
Tra i commercianti, però, c’è anche chi è favorevole. In particolare la Confesercenti e le associazioni Mille Vetrine e Un Salotto in Centro. “I nostri problemi non sono legati solo all’isola pedonale – rivendica Giovanni Calabrò, presidente di Confesercenti -. Noi ci crediamo, deve essere concordata insieme. Se vogliamo lasciare Messina agli ultimi posti di tutte le classifiche, non facciamo nulla. Se invece vogliamo cambiare, dobbiamo collaborare con l’amministrazione comunale. Non è bello non poter camminare per le auto ferme in seconda e terza fila. Cacciola ci ha convocato e ci è sembrato giusto valutare i loro progetti. Tutti i presenti ai vari incontri hanno accettato la proposta. Anche i farmacisti di cui si parlava prima, ad esempio, hanno dato la massima disponibilità. Poi sarà possibile effettuare dei correttivi, com’è stato fatto fino a pochi giorni fa”. Ed anche l’intervento di Calabrò viene salutato da fragorosi applausi, segno che tra i commercianti stessi i pareri sono discordanti. Animi nuovamente accesi quando Benny Bonaffini, coordinatore della Federazione Pubblici Esercizi di Confesercenti, afferma di avere “chiesto ai 185 commercianti all’interno dell’isola pedonale un parere sull’esperimento e 103 di loro hanno messo per iscritto la propria adesione”. Bonaffini ricorda che, casi particolari di farmacie e tabacchini a parte, “nei primi trenta giorni, le perdite rispetto allo scorso anno sono minime, ma è necessario del tempo per imparare un nuovo modo di fare commercio. Ci aspettiamo anche dei miglioramenti dell’area, da parte dell’amministrazione comunale, facilitazioni per fare arrivare i turisti e riduzione dei tributi. Se funzionerà, alla fine ne guadagneremo tutti”. Parla di centro commerciale naturale e della possibilità di accedere a finanziamenti europei, Giambattista Arrigo, presidente dell’associazione Mille Vetrine, che da dieci anni a questa parte ha organizzato l’isola pedonale natalizia in via dei Mille. “I dati del commercio in Sicilia, nel 2013, sono spaventosi. A Messina, in particolare, siamo in agonia almeno dal 2008. Le attività chiudono a prescindere dalle isole pedonali, che possono rappresentare, invece, luoghi di aggregazione, a maggior ragione adesso con l’arrivo del bel tempo”. Fischi dalla platea e, per l’ennesima volta, sospensione della seduta. Alla ripresa, l’intervento di Demetrio Bonaccorso, della neo associazione Un Salotto in Centro. “L’isola pedonale in via Giordano Bruno è incompleta ma già adesso abbiamo alcuni benefici. Niente spazzatura, niente smart che sfrecciano a tutto volume, niente macchine posteggiate sui marciapiedi che impediscono il passaggio delle carrozzine. La crisi non è di certo dovuta all’isola pedonale, l’abbiamo sentita anche a Natale. Dobbiamo lavorare tutti insieme per migliorare l’area, com’è avvenuto in tutte le città”. Sulla stessa linea, Roberto Papandrea. “Dopo le feste natalizie, abbiamo avuto un calo tutti gli anni. Ora è però migliorata la qualità della vita. Niente anarchia né inciviltà. Servono delle correzioni per portare i clienti da noi, ma non è certo a causa delle isole pedonali che le attività chiudono”.
Infine, l’intervento del sindaco Renato Accorinti, anch’esso accompagnato talvolta da fischi, altre da applausi. “Credo al problema economico di chi accusa un calo delle vendite e non prendiamo con leggerezza queste riflessioni. Cerchiamo però di migliorare per la collettività. In tutto il mondo, le isole pedonali sono il primo parametro fondamentale di civiltà”. Qui la prima interruzione, quando il consigliere Trischitta chiede a gran voce un passo indietro. “Non si tratta di una mia opinione – riprende il sindaco – ma di un’idea condivisa. La nostra è anzi l’isola pedonale più piccola del pianeta. Le critiche iniziali ci sono state ovunque, poi si comincia ad assorbire l’idea ed infine si fanno le barricate per mantenerla. Capisco la paura del cambiamento, ma noi saremo vicini ai commercianti, proveremo a far arrivare più gente possibile, organizzando eventi e quant’altro. Faremo anche delle riunioni insieme a tal proposito. Piazza Cairoli era un luogo pieno di smog, mentre ora l’inquinamento è stato ridotto al minimo. Si tratta anche di salvaguardare la salute dei nostri figli”. Scattano gli ultimi applausi, anche sulle nuove piste ciclabili e sull’esempio di via Cardines. Appena Accorinti parla di altre isole pedonali, il consigliere Trischitta sbotta. Urla in aula e la presidente Barrile chiude la seduta. Finale peggiore non poteva esserci.
(Marco Ipsale)