Millevetrine a colloquio a Palazzo Zanca con l'assessore Cacciola, un evento che parte da Fb per radunare i cittadini pro-isola, una raccolta firme, gli interventi dei deputati regionali e delle associazioni. La decisione del Consiglio comunale ha scatenato il putiferio.
A quanto pare non tutti si vogliono arrendere. E c’è chi in queste ore sta facendo di tutto per provare a “salvare” l’isola pedonale. La decisione del Consiglio comunale di ridurre l’area pedonale del centro città alla sola piazza Cairoli sta suscitando un vespaio di polemiche. Sui social network impazza il dibattito, a dire la loro sono anche i “big” della politica messinese (che su altri temi, come i tir, sono rimasti in silenzio), non stanno mancando gli scontri all’interno dei partiti, soprattutto tra le fila dei Dr di Picciolo, per le decisioni prese in aula da alcuni consiglieri comunali. L’isola pedonale ha catalizzato ancora una volta tutta l’attenzione su di se. Con tanto di schieramenti contrapposti tra il fronte del sì e quello del no.
Da Facebook è partita la mobilitazione dei cittadini che non vogliono rinunciare all’isola pedonale, che vogliono far vedere e sentire a quei consiglieri comunali che hanno votato la riduzione quanti sono i messinesi che invece l’isola la vogliono, la apprezzano, la frequentano e la vivono. L’evento è stato creato ieri pomeriggio e in poche ore ha raccolto l’adesione di circa duemila persone, si chiama “Sì isola! Riprendiamocela!” e dà appuntamento a tutti i messinesi per sabato alle 18, naturalmente nell’area ancora off limits al traffico. “Scendiamo tutti in piazza con bici, bambini, striscioni, palloncini e tutto quello che riteniamo possa essere utile a far capire che Messina vuole cambiare”, questo il messaggio lanciato dal social network. Al via anche una raccolta firme promossa da cittadini e commercianti favorevoli per chiedere ai consiglieri comunali di confrontarsi, discutere, proporre, migliorare l’isola Cairoli, ma mai eliminare il simbolo di una crescita civica e sociale della città che non è solo del Sindaco, della Giunta, del Consiglio, ma di tutti.
Nel fronte di quelli che non vogliono gettare la spugna ci sono naturalmente i commercianti di Millevetrine. Commercianti che per anni sono stati gli unici a volere con forza un’isola pedonale in centro, che hanno sempre investito risorse e proposto iniziative per rendere viva la via dei Mille pedonalizzata. Oggi, proprio loro, sono rimasti tagliati fuori dall’isola pedonale che ha votato il Consiglio. “E’ stata una scelta mirata per andare a tutti i costi contro l’amministrazione, non c’è una proposta alternativa, non ci sono contenuti nel dibattito che abbiamo sentito finora” ha dichiarato il presidente Giambattista Arrigo che ieri è stato a Palazzo Zanca insieme ad altri commercianti per incontrare l’assessore Cacciola. Vogliono valutare insieme cosa si può fare per evitare che dopo 7 mesi l’esperienza dell’isola finisca così, per apportare eventuali modifiche si devono però trovare gli strumenti amministrativi adeguati, e questo passaggio è più complicato.
Intanto il dibattito politico si è scatenato, tanto da scomodare i deputati messinesi all’Ars. Nino Germanà del Nuovo Centrodestra contesta al Sindaco la mancanza di confronto su temi importanti come isola e tir: “Chi rappresenta i cittadini ha il dovere di confrontarsi con essi e con le altri parti istituzionali prima di prendere decisioni radicali. Che un sindaco voglia agire nella direzione che reputa migliore per la propria città è ovvio ma i consiglieri comunali -portavoce dei cittadini- devono essere parte integrante del dibattito che precede ogni decisione”. Germanà mette tutto nello stesso calderone e ribadisce la disponibilità a sostenere azioni per la città ma a patto che si abbassino i toni e si avvii un confronto civile. “Questa mia riflessione riguarda anche la questione tir: concordo con il principio che ispira la manovra dell'Esecutivo e sono certo che nessun messinese voglia in città questo continuo e pericoloso passaggio ma, anche su questo tema, bisognava pianifcare azioni mirate e soprattutto condivise senza creare disagi che penalizzano alcune frange, come fornitori, autotrasportatori e commercianti”.
Una precisazione arriva proprio dalla consigliera di Nuovo Centrodestra Daniela Faranda: “La mia astensione non significa scrollarmi di dosso le responsabilità. Se avessi votato a favore avrei votato la riduzione dell'isola pedonale a piazza Cairoli, cioè alla piazza più grande della città, per me inutile. Se avessi votato contro avrei del tutto boicottato la possibilità per Messina di avere un'isola pedonale in centro. Voi cosa avreste fatto al mio posto? Il Piano Urbano del Traffico è un provvedimento complesso ed articolato che non contiene solo l’isola pedonale ma molte altre modifiche che interessano la città tutta. Il Consiglio comunale non ha dedicato il tempo necessario alla valutazione del Put, ma ha concentrando l'attenzione solo sull'isola pedonale Cairoli.
Per Filippo Panarello il “no” è stato un gravissimo errore. Il deputato Pd tira le orecchie a quei suoi colleghi di partito che invece sono stati protagonisti di questa decisione. “Dispiace che la maggioranza dei consiglieri comunali del Pd abbia fatto prevalere, in questa circostanza, la collocazione all’opposizione rispetto a considerazioni di merito sulla questione. È auspicabile una riconsiderazione della materia partendo dagli interessi della città in termini di vivibilità: questo auspicio riguarda il Pd e i gruppi consiliari del centrosinistra ma anche la giunta Accorinti che, se vuole governare la città, deve superare l’atteggiamento autoreferenziale che ha tenuto fino ad ora e dialogare costantemente con il Consiglio comunale, dove l’opposizione è largamente maggioritaria”.
Dissapori ancor più forti all’interno dei Democratici Riformisti, subito dopo il voto i deputati Beppe Picciolo e Marcello Greco hanno deciso di convocare al più presto i “loro” consiglieri, non avendo gradito quelle che ritengono siano scelte personali che non corrispondono alla linea del gruppo politico. Non si esclude una sorta di “commissariamento” del gruppo consiliare di Palazzo Zanca, quasi sicuramente sarà nominato un coordinatore cittadino. Insomma, l’isola pedonale sta creando non poco scompiglio.
A dire la sua anche Cittadinanzattiva. Salvatore Vernaci scrive che “quello che è avvenuto con l’istituzione dell’isola pedonale, senza prima avere ottenuto l’indirizzo o l’approvazione consiliare era da condannare. Ma aver deliberato in Consiglio comunale sulla modifica riduttiva è altrettanto criticabile. Prima di qualsiasi cosa, l’Amministrazione avrebbe dovuto e dovrebbe interpellare i cittadini, con l’indizione di un referendum, per altro previsto dall’art. 30 dello Statuto Comunale ed interrogare i Cittadini per sapere se erano d’accordo per la istituzione permanente dell’isola pedonale di piazza Cairoli o no, così com’era stata ideata; se fossero stati d’accordo per una isola pedonale ridotta, così come deliberato dal Consiglio; se siano d’accordo per l’istituzione di un’isola nell’area Piazza Duomo-Chiesa dei Catalani”. Insomma, per Cittadinanzattiva il confronto doveva essere prima di tutto con la città.
Non perde occasione per lanciare duri attacchi al Sindaco anche Reset. Alessandro Tinaglia punta il dito e contesta quelle che definisce “guerre di religione” di Accorinti. “Invece di comprendere che il muro contro muro non serve alla città, il Sindaco, dimenticandosi ancora di rappresentare tutti i messinesi e non solo gli attivisti integralisti, lancia un anatema contro il Consiglio dicendo che non ci dialogherà più” contesta Tinaglia che comunque si dissocia dalla scelta del Consiglio, ma si pone alcune domande: “Se l’amministrazione non avesse presentato una proposta a posteriori, esautorando di fatto chi per legge ha competenza sul tema, cosa avvenuta anche per la determina sui Tir, le cose sarebbero andate così? E’ possibile che non si comprenda che fare una cosa in modo giusto o sbagliato può pregiudicarne la riuscita indipendentemente dalla bontà, anche riconosciuta dai più, della proposta? E’ possibile credere che esista un solo messinese, anche in Consiglio, che sia pregiudizialmente a favore dei Tir in città o contrario all’isola pedonale? Ovviamente no, eppure è andata diversamente”.
Di certo c’è che le polemiche non finiranno qui. Anzi l’impressione è che il dibattito andrà avanti ancora a lungo.
Francesca Stornante
Quanto sta accadendo è vergognoso.
Il consiglio rappresenta la cittadinanza e la sua maggioranza ha deciso.
Tutta questa canea accorintiana scatenata che, con livorosa idiozia, vuole ribaltare un voto democratico.
Si tratta di una banda di golpisti, pseudo-democratici da strapazzo, che la magistratura dovrebbe inquisire per attentato alle prerogative politiche del consiglio comunale.
George.
Quanto sta accadendo è vergognoso.
Il consiglio rappresenta la cittadinanza e la sua maggioranza ha deciso.
Tutta questa canea accorintiana scatenata che, con livorosa idiozia, vuole ribaltare un voto democratico.
Si tratta di una banda di golpisti, pseudo-democratici da strapazzo, che la magistratura dovrebbe inquisire per attentato alle prerogative politiche del consiglio comunale.
George.
Non sapevo che a Messina ci fossero i big della politica. Anzi.
Perchè se i politici messinesi fossero big dovrebbero vergognarsi di avere ridotto Messina nelle condizioni attuali, null’altro che un dormitoio per persone anziane, costrette a vivere senza alcun servizio pubblico decente.
Si sono soltanto preoccupati di instaurare un nuovo sistema di schiavitù concedendo sussidi senza pensare minimamente a creare un posto di lavoro vero, e non solo.
Hanno persino consentito nella totale indifferenza allo smantellamento di quelle attività pubbliche che tradizionalmente erano legate al territorio messinese (ad esempio arsenale, distretti, ospedali militari e civili,stazione ferroviaria e marittima).
Hanno permesso il loro trasferimento in altri centri della Sicilia, e quel che peggio l’arricchimento facile di una famiglia concedendogli un monopolio, che pensano di contrastare con un clown ciarlatano.
Se fossero stati politici veri, neppure big, avrebbero permesso mai di lasciare l’amministrazione della città ad un gruppo di incapaci, senza la benchè minima esperienza e che non sono nelle condizioni di gestire un condominio, essendosi limitati nel corso della loro vita a dire sempre e soltanto “NO” .
VERGOGNA
Gli immobili
Non sapevo che a Messina ci fossero i big della politica. Anzi.
Perchè se i politici messinesi fossero big dovrebbero vergognarsi di avere ridotto Messina nelle condizioni attuali, null’altro che un dormitoio per persone anziane, costrette a vivere senza alcun servizio pubblico decente.
Si sono soltanto preoccupati di instaurare un nuovo sistema di schiavitù concedendo sussidi senza pensare minimamente a creare un posto di lavoro vero, e non solo.
Hanno persino consentito nella totale indifferenza allo smantellamento di quelle attività pubbliche che tradizionalmente erano legate al territorio messinese (ad esempio arsenale, distretti, ospedali militari e civili,stazione ferroviaria e marittima).
Hanno permesso il loro trasferimento in altri centri della Sicilia, e quel che peggio l’arricchimento facile di una famiglia concedendogli un monopolio, che pensano di contrastare con un clown ciarlatano.
Se fossero stati politici veri, neppure big, avrebbero permesso mai di lasciare l’amministrazione della città ad un gruppo di incapaci, senza la benchè minima esperienza e che non sono nelle condizioni di gestire un condominio, essendosi limitati nel corso della loro vita a dire sempre e soltanto “NO” .
VERGOGNA
Gli immobili
Non sapevo che a Messina ci fossero i big della politica. Anzi.
Perchè se i politici messinesi fossero big dovrebbero vergognarsi di avere ridotto Messina nelle condizioni attuali, null’altro che un dormitoio per persone anziane, costrette a vivere senza alcun servizio pubblico decente.
Si sono soltanto preoccupati di instaurare un nuovo sistema di schiavitù concedendo sussidi senza pensare minimamente a creare un posto di lavoro vero, e non solo.
Hanno persino consentito nella totale indifferenza allo smantellamento di quelle attività pubbliche che tradizionalmente erano legate al territorio messinese (ad esempio arsenale, distretti, ospedali militari e civili,stazione ferroviaria e marittima).
Hanno lasciato che immobili interi venissero trascurati nel più completo abbandono, in attesa di trovare una contropartita finanziaria che possa occuparsi di una speculazione edilizia di tutto riguardo.
Hanno permesso il trasferimento di tanti uffici in altri centri della Sicilia, e quel che peggio l’arricchimento facile di una famiglia concedendogli un monopolio, che pensano di contrastare con un xxxxx ciarlatano.
Se fossero stati politici veri, neppure big, avrebbero permesso mai di lasciare l’amministrazione della città ad un gruppo di incapaci, senza la benchè minima esperienza e che non sono nelle condizioni di gestire un condominio, essendosi limitati nel corso della loro vita a dire sempre e soltanto “NO”.
VERGOGNA
Non sapevo che a Messina ci fossero i big della politica. Anzi.
Perchè se i politici messinesi fossero big dovrebbero vergognarsi di avere ridotto Messina nelle condizioni attuali, null’altro che un dormitoio per persone anziane, costrette a vivere senza alcun servizio pubblico decente.
Si sono soltanto preoccupati di instaurare un nuovo sistema di schiavitù concedendo sussidi senza pensare minimamente a creare un posto di lavoro vero, e non solo.
Hanno persino consentito nella totale indifferenza allo smantellamento di quelle attività pubbliche che tradizionalmente erano legate al territorio messinese (ad esempio arsenale, distretti, ospedali militari e civili,stazione ferroviaria e marittima).
Hanno lasciato che immobili interi venissero trascurati nel più completo abbandono, in attesa di trovare una contropartita finanziaria che possa occuparsi di una speculazione edilizia di tutto riguardo.
Hanno permesso il trasferimento di tanti uffici in altri centri della Sicilia, e quel che peggio l’arricchimento facile di una famiglia concedendogli un monopolio, che pensano di contrastare con un xxxxx ciarlatano.
Se fossero stati politici veri, neppure big, avrebbero permesso mai di lasciare l’amministrazione della città ad un gruppo di incapaci, senza la benchè minima esperienza e che non sono nelle condizioni di gestire un condominio, essendosi limitati nel corso della loro vita a dire sempre e soltanto “NO”.
VERGOGNA
questo articolo fa capire se mai ce ne fosse stato bisono di quanto i consiglieri comunali siano PUPI nelle mani dei PUPARI prima di prendere una decisione devono kiedere il permesso ai vari PICCIOLO GRECO GERMANA’ PANARELLO ecc ecc
questi sono i consiglieri che avete mandato a rappresentarvi
povera messina
questo articolo fa capire se mai ce ne fosse stato bisono di quanto i consiglieri comunali siano PUPI nelle mani dei PUPARI prima di prendere una decisione devono kiedere il permesso ai vari PICCIOLO GRECO GERMANA’ PANARELLO ecc ecc
questi sono i consiglieri che avete mandato a rappresentarvi
povera messina
condivido…noi ci siamo dovuti sopportare prima 6 mesi e adesso altri 45 gg di un aborto pedonale scelto da 2 scanzonati….adesso che c’è è stata una votazione LEGALE si fa caos…ma finiamola , accettate di buon grado cio’ che è espressione di un voto democratico e non di una scelta idealistica di 4 tibetani!!Diversamente come scritto in gazzetta di oggi si potrebbero creare realmente delle situazioni di per se fastidiose…
condivido…noi ci siamo dovuti sopportare prima 6 mesi e adesso altri 45 gg di un aborto pedonale scelto da 2 scanzonati….adesso che c’è è stata una votazione LEGALE si fa caos…ma finiamola , accettate di buon grado cio’ che è espressione di un voto democratico e non di una scelta idealistica di 4 tibetani!!Diversamente come scritto in gazzetta di oggi si potrebbero creare realmente delle situazioni di per se fastidiose…
George, mio caro George…”il consiglio rappresenta la cittadinanza…” ne sei convinto? Ma davvero? Davvero, davvero? Alla tua età credi ancora alle favole? Biancaneve,La bella addormentata nel bosco, Babbo Natale…
Su, dai…sii serio, sai benissimo “chi” e “cosa” rappresentano questi “signori”…
Facciamo un bel referendum cittadino sull’argomento, poi vediamo se e quanto i “consiglieri” rappresentano la città e non gli interessi personali e/o di “bottega”…scommettiamo?
.
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p.s.: i piccioni di parco Sempione sono in ansia per te…
George, mio caro George…”il consiglio rappresenta la cittadinanza…” ne sei convinto? Ma davvero? Davvero, davvero? Alla tua età credi ancora alle favole? Biancaneve,La bella addormentata nel bosco, Babbo Natale…
Su, dai…sii serio, sai benissimo “chi” e “cosa” rappresentano questi “signori”…
Facciamo un bel referendum cittadino sull’argomento, poi vediamo se e quanto i “consiglieri” rappresentano la città e non gli interessi personali e/o di “bottega”…scommettiamo?
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p.s.: i piccioni di parco Sempione sono in ansia per te…
George ma che stai a dire? Manifestare dissenso è una cosa democratica quello golpista mi sembri te!!!!
George ma che stai a dire? Manifestare dissenso è una cosa democratica quello golpista mi sembri te!!!!
Come accade più spesso,al di la’ dei big della politica, la posizione più seria resta quella di Reset.
Come accade più spesso,al di la’ dei big della politica, la posizione più seria resta quella di Reset.
RICORDO A TE CHE I CONSIGLIERI LI HAI VOTATI…ANCHE TU….I TUOI NON TI HANNO RAPPRESENTATO A DOVERE??PRENDITELA CON LORO!!!
TI RICORDO ANCHE CHE CACCIOLA NON è STATO ELETTO DA NESSUNO , MA NOMINATO DAL SINDACO.PER CUI LA SUA ISOLA ERA FRUTTO DI UNA SUA DECISIONE.
LA SCELTA DEL CONSIGLIO è FRUTTO DELLA DECISIONE DI PERSONE VOTATE IN DEMOCRAZIA…PROBABILMENTE I TUOI VOTATI LA PENSAVANO DIVERSAMENTE….
REFERENDUM?NON SERVE LA DECISIONE è PRESA!IL CARO CACCIOLA HA AVUTO 6MESI PER ASCOLTARE..MA L’ARROGANZA NON HA RIPAGATO!
RICORDO A TE CHE I CONSIGLIERI LI HAI VOTATI…ANCHE TU….I TUOI NON TI HANNO RAPPRESENTATO A DOVERE??PRENDITELA CON LORO!!!
TI RICORDO ANCHE CHE CACCIOLA NON è STATO ELETTO DA NESSUNO , MA NOMINATO DAL SINDACO.PER CUI LA SUA ISOLA ERA FRUTTO DI UNA SUA DECISIONE.
LA SCELTA DEL CONSIGLIO è FRUTTO DELLA DECISIONE DI PERSONE VOTATE IN DEMOCRAZIA…PROBABILMENTE I TUOI VOTATI LA PENSAVANO DIVERSAMENTE….
REFERENDUM?NON SERVE LA DECISIONE è PRESA!IL CARO CACCIOLA HA AVUTO 6MESI PER ASCOLTARE..MA L’ARROGANZA NON HA RIPAGATO!
senta sig Caprafrank ho capito che lei è un esperto io invece solo un povero ignorante ma lei ha nominato : arsenale, distretto, ospedali militari e civili, stazione ferroviaria e marittima . Bene ora io nella mia ignoranza credo che nessuna delle suddette strutture che lei ha citato dipenda direttamente dall’amministrazione comunale . Ma mi illumini con il suo sapere, per caso gli ospedali militari e civili da stamattina non dipendono più dal dal Ministero della difesa o della Sanità ? i ferrovieri con tutti gli annessi e connessi da stamattina sono diventati dipendenti comunali ? Attendo con ansia la sua lezione in merito
Distinti saluti
senta sig Caprafrank ho capito che lei è un esperto io invece solo un povero ignorante ma lei ha nominato : arsenale, distretto, ospedali militari e civili, stazione ferroviaria e marittima . Bene ora io nella mia ignoranza credo che nessuna delle suddette strutture che lei ha citato dipenda direttamente dall’amministrazione comunale . Ma mi illumini con il suo sapere, per caso gli ospedali militari e civili da stamattina non dipendono più dal dal Ministero della difesa o della Sanità ? i ferrovieri con tutti gli annessi e connessi da stamattina sono diventati dipendenti comunali ? Attendo con ansia la sua lezione in merito
Distinti saluti
Questa città ha perso la tramontana ed e’ preda del solito scirocco ..paralizzante
delle attività cerebrali.
Sullo stretto sembra anche apparire il ” magico” fenomeno della “Fata Morgana”.
Bisogna avvertire pertanto i buddaci che si stanno scannando per niente, per un miraggio, per una cosa che non c’è e non c’è mai stata : L’ISOLA PEDONALE.
Si consiglia di realizzare una vera isola pedonale e dopo solo dopo semmai scontrarsi e dividersi.
L’unica realtà vera resta la fame e la disoccupazione crescente. Ma questo non e’ un miraggio.
Questa città ha perso la tramontana ed e’ preda del solito scirocco ..paralizzante
delle attività cerebrali.
Sullo stretto sembra anche apparire il ” magico” fenomeno della “Fata Morgana”.
Bisogna avvertire pertanto i buddaci che si stanno scannando per niente, per un miraggio, per una cosa che non c’è e non c’è mai stata : L’ISOLA PEDONALE.
Si consiglia di realizzare una vera isola pedonale e dopo solo dopo semmai scontrarsi e dividersi.
L’unica realtà vera resta la fame e la disoccupazione crescente. Ma questo non e’ un miraggio.
Noto con piacere che Lei non ha perso la pessima abitudine di gridare le sue opinioni, come se questo bastasse a dare loro peso.
Quella dell’assessore Cacciola non è stata arroganza, ma solo consapevolezza di mancanza di alternative.
Se avesse portato in aula la dicussione, Messina non avrebbe mai auto la possibilità di provare concretamente cosa vuol dire avere una isola pedonale.
Il consiglio avrebbe partorito il medesimo provvedimento che ha votato adesso, regalando un aborto da utilizzare poi probabilmente come scusa per indicarne l’inutilità.
Se in cinquanta anni è stato fornito uno strumento concreto che permette ai cittadini di valutare cosa vuol dire avere una isola pedonale, questo è stato fornito solo da questa amministrazione.
Nessuno prima ha mai creato un modello sperimentabile mettendolo concretamene a disposizione dei cittadini e valutabile sul lungo periodo, ecco perchè chi ha vissuto l’isola oggi non si rassegna.
Quale strumento è mai stato fornito in passato dai signori del cosiglio che Lei tanto ammira?
Quale modello è stato messo Sua disposizione perchè Lei potesse poi scegliere?
Loro si, prendevano le decisioni senza permetterLe di sperimentare aclcunchè.
Ecco perchè oggi ha senso parlare di referendum sull’isola, perchè finalmente possiamo scegliere sulla base della nostra esperienza, senza intermediazioni di sorta.
La saluto cordialmente e le chiedo nel caso intenda ricevere
ulteriori risposte, di usare la cortesia che gli altri non Le lesinano.
Salvatore
Noto con piacere che Lei non ha perso la pessima abitudine di gridare le sue opinioni, come se questo bastasse a dare loro peso.
Quella dell’assessore Cacciola non è stata arroganza, ma solo consapevolezza di mancanza di alternative.
Se avesse portato in aula la dicussione, Messina non avrebbe mai auto la possibilità di provare concretamente cosa vuol dire avere una isola pedonale.
Il consiglio avrebbe partorito il medesimo provvedimento che ha votato adesso, regalando un aborto da utilizzare poi probabilmente come scusa per indicarne l’inutilità.
Se in cinquanta anni è stato fornito uno strumento concreto che permette ai cittadini di valutare cosa vuol dire avere una isola pedonale, questo è stato fornito solo da questa amministrazione.
Nessuno prima ha mai creato un modello sperimentabile mettendolo concretamene a disposizione dei cittadini e valutabile sul lungo periodo, ecco perchè chi ha vissuto l’isola oggi non si rassegna.
Quale strumento è mai stato fornito in passato dai signori del cosiglio che Lei tanto ammira?
Quale modello è stato messo Sua disposizione perchè Lei potesse poi scegliere?
Loro si, prendevano le decisioni senza permetterLe di sperimentare aclcunchè.
Ecco perchè oggi ha senso parlare di referendum sull’isola, perchè finalmente possiamo scegliere sulla base della nostra esperienza, senza intermediazioni di sorta.
La saluto cordialmente e le chiedo nel caso intenda ricevere
ulteriori risposte, di usare la cortesia che gli altri non Le lesinano.
Salvatore
Purtroppo non mi posso permettere di darle ragione, perchè i miei riferimenti e le lagnanze si riferivano a quelli che il giornalista chiama “big della politica”, e certamente gli amministratori del Comune non sono “big” nè mini.
Soltanto politici big nel senso reale del termine negoziano le soppressioni con altre azioni sostitutive.
Altrimenti non sono “nessuno” ed approfittano della nuova schiavitù creata nell’arco dell’ultimo ventennio con il precariato, che tutti dicono di volere eliminare ma nessuno fa.
Per quanto precede nessun riferimento è stato fatto alla attuale Giunta perchè so bene che risalgono ad anni in cui i suoi componenti non si sognavano di amministrare.
Per quanto riguarda l’ultima annotazione mi permetto di dirle che ha sbagliato strada perchè non faccio lezioni, specialmente gratis, semmai posso esporre un mio pensiero che può non coincidere con il Suo, ma resta il mio soltanto.
Se si sente di darmi lezioni sui Ministeri ed i loro compiti sarò pronto ad ascoltarla per apprendere qualcosa di utile, anche perchè come diceva mia nonna c’è sempre tempo per imparare. Non sono come quelli che si dicono “pronti ad ascoltare tutti ma non facciamo un passo indietro”.
Se pensa che il riferimento è fatto per i signori Renatino e lo scienziato Cacciola ha indovinato.
Purtroppo non mi posso permettere di darle ragione, perchè i miei riferimenti e le lagnanze si riferivano a quelli che il giornalista chiama “big della politica”, e certamente gli amministratori del Comune non sono “big” nè mini.
Soltanto politici big nel senso reale del termine negoziano le soppressioni con altre azioni sostitutive.
Altrimenti non sono “nessuno” ed approfittano della nuova schiavitù creata nell’arco dell’ultimo ventennio con il precariato, che tutti dicono di volere eliminare ma nessuno fa.
Per quanto precede nessun riferimento è stato fatto alla attuale Giunta perchè so bene che risalgono ad anni in cui i suoi componenti non si sognavano di amministrare.
Per quanto riguarda l’ultima annotazione mi permetto di dirle che ha sbagliato strada perchè non faccio lezioni, specialmente gratis, semmai posso esporre un mio pensiero che può non coincidere con il Suo, ma resta il mio soltanto.
Se si sente di darmi lezioni sui Ministeri ed i loro compiti sarò pronto ad ascoltarla per apprendere qualcosa di utile, anche perchè come diceva mia nonna c’è sempre tempo per imparare. Non sono come quelli che si dicono “pronti ad ascoltare tutti ma non facciamo un passo indietro”.
Se pensa che il riferimento è fatto per i signori Renatino e lo scienziato Cacciola ha indovinato.
Caro il mio “professionista” (così scrivi di essere…), io non li ho votati!
Al contrario tuo e dei TUOI politici che, vedo, ti rappresentano benissimo nella loro mediocrità (ahi voi!!!)io non sono più residente a Messina da anni!
Come dovresti sapere il referendum costituisce la forma più alta di democrazia di una collettività e in questo caso in cui la giunta (presieduta da un sindaco stra-eletto dalla cittadinanza) e il consiglio comunale (a maggioranza semplice) sono di opinioni divergenti bisognerebbe interpellare la cittadinanza per sapere qual’è l’opinione prevalente.
Qualcuno ti ha denominato “putiaru”, può darsi che tu non lo sia de facto, ma da come ti poni nei commenti che leggo certamente lo sei nel “modus operandi”…se ti va male la tua attività professionale avresti certamente un futuro…magari a piazza cairoli al posto di uno dei tanti negozi che tra non molto chiuderanno per manifesta incapacità imprenditoriale.
Caro il mio “professionista” (così scrivi di essere…), io non li ho votati!
Al contrario tuo e dei TUOI politici che, vedo, ti rappresentano benissimo nella loro mediocrità (ahi voi!!!)io non sono più residente a Messina da anni!
Come dovresti sapere il referendum costituisce la forma più alta di democrazia di una collettività e in questo caso in cui la giunta (presieduta da un sindaco stra-eletto dalla cittadinanza) e il consiglio comunale (a maggioranza semplice) sono di opinioni divergenti bisognerebbe interpellare la cittadinanza per sapere qual’è l’opinione prevalente.
Qualcuno ti ha denominato “putiaru”, può darsi che tu non lo sia de facto, ma da come ti poni nei commenti che leggo certamente lo sei nel “modus operandi”…se ti va male la tua attività professionale avresti certamente un futuro…magari a piazza cairoli al posto di uno dei tanti negozi che tra non molto chiuderanno per manifesta incapacità imprenditoriale.
Lo scontro riguarda l’isola pedonale, ma non si risolve solo in questa.
L’argomento non ha certo la medesima importanza degli altri citati da Lei, però è fortemente simbolico perchè divide due correnti di pensiero che già oggi influenzano la linea politica che domani potrebbe risolvere o acuire i probelmi di cui sopra.
Il punto non è solo l’isola ma come impostare la politica dei prossimi anni.
Salvatore
Lo scontro riguarda l’isola pedonale, ma non si risolve solo in questa.
L’argomento non ha certo la medesima importanza degli altri citati da Lei, però è fortemente simbolico perchè divide due correnti di pensiero che già oggi influenzano la linea politica che domani potrebbe risolvere o acuire i probelmi di cui sopra.
Il punto non è solo l’isola ma come impostare la politica dei prossimi anni.
Salvatore
Putiaro
Putiaro
Ultimamente smerciano del pessimo vino.
Ultimamente smerciano del pessimo vino.
E’ il tempo delle scelte.
C’è un’anomalia che è tutta messinese, dove il centro storico non corrisponde al centro commerciale.
Da piazza Cairoli verso sud (il viale S. Martino) la città fu urbanizzata successivamente. Dove c’erano giardini di agrumi, prima sorsero delle baracche e successivamente dei palazzi che storicamente hanno poco o niente da dire, con qualche eccezione. Molto probabilmente l’urbanista vedeva qualcosa che oggi riscontriamo nei “Centri Direzionali” delle grandi città, invece, come mi disse un giorno un urbanista messinese, professore in una facoltà di architettura: “il viale S. Martino non si è sviluppato come doveva, perché l’economia messinese non è cresciuta ed una realtà urbanisticamente diversa non è necessaria”. Il viale S. Martino e le zone limitrofe diventarono l’emblema ed il caposaldo del mancato sviluppo messinese e del suo provincialismo. Sul viale S. Martino sorsero delle attività commerciali, anche valenti, che con la crisi e la mancanza di strategie commerciali hanno cessato l’attività. Ma era giusto realizzare lì le scelte commerciali, su un Viale per lo scorrimento veloce di una città schiacciata sulle colline?!? Oppure sarebbe stato più corretto fare quelle scelte nel quadrilatero storico della città (via Tommaso Cannizzaro, via Cavour, viale Boccetta e via Garibaldi) che ha tutte le caratteristiche architettoniche e viabili per far crescere attività commerciali in un area tutta pedonale (basta girare tutte le traverse ed alzare gli occhi in alto per rendersene conto). Dagli anni 80 in poi, la città delle non scelte, degli interessi personalistici, del populismo e della massoneria deviata: MESSINA, inizia a morire di se stessa e del suo provincialismo (i fatti sono sotto gli occhi di tutti). Ed aggiungiamo delle “spartizioni perfette”, per cui Messina diventava città chiusa, per la tutela dei comitati d’affari. I coppieri del”La sete di libertà” di Platone, avevano preso definitivamente il posto al “Consesso dei giusti” a servizio della Comunità. Nei tempi “quella grande opera d’arte del tram” aveva dato un altro scossone al ribasso alla città. Chi gira il mondo nota che quando il tram passa nel centro storico è a raso. Quando è possibile i tram camminano nelle vie parallele a quella principale. Invece a Messina, siccome bisognava “spendere i soldi” e la sensibilità sociale dei politici era come quella degli stregoni degli abitanti della giungla, tutto faceva brodo. Il tram poteva, partendo da Gazzi, attraverso via Reggio Calabria e via Giuseppe Natoli, arrivare in via I Settembre, senza crocifiggere i commerciati di Provinciale e del viale S. Martino. Intanto il sistema economico messinese continuava a destrutturarsi, l’unica isola felice era quella dell’attraversamento dello stretto in monopolio (ma quanto sono bravi questi imprenditori… fanno ridere). Mentre una volta la povertà si coniugava con la saggezza, le false ricchezze si coniugavano con l’arroganza civile. Il caos aveva preso il posto del cosmo. Le macchine in doppia e tripla fila, sotto i semafori, sopra le strisce pedonali, sui marciapiedi, sugli angoli. I motorini che sfrecciano come cyborg e poi vanno a posteggiarsi sui marciapiedi in maniera sfregiante. La passeggiate in macchina al centro che fanno “la fila dei funerali” e che passano col semaforo rosso e lasciano gli altri al semaforo (e guai a dirgli qualcosa. “chi voi critinu, vadda chi scinnu e ti pigghiu a mmoffi”). Civiltà, anno zero. Poi vai in giro in altre città, anche vicine, e ti accorgi che le realtà, nonostante i problemi economici come i nostri, sono più vivibili. Facciamo un esempio banalissimo. A Reggio Calabria tutta la vita economica di qualità si svolge sul Corso Garibaldi e tutto il Corso Garibaldi è zona pedonale. Capito!!!! Tutto il Corso Garibaldi che attraversa tutta la città è zona pedonale. Capito!!! Nessun… (avevo detto una brutta parola ma per educazione la tolgo) si è messo a fare la “guerra di indigestione” alla zona pedonale. Reggio Calabria ha un salotto dove la gente passeggia. Senza parlare di Catania e Palermo… non permettendomi di superare il 38 parallelo italiano dove la civiltà è altra cosa. Crisi in greco vuol dire “opportunità di cambiamento” e Messina deve cambiare per non morire. Per cambiare bisogna rieducare il tessuto sociale e la zona pedonale era un momento per costruire “una città a misura d’uomo”. E’ un trauma per “la bestialità umana” ma necessario per ridare senso all’umanità che c’è in ognuno di Noi.
E’ il tempo delle scelte.
C’è un’anomalia che è tutta messinese, dove il centro storico non corrisponde al centro commerciale.
Da piazza Cairoli verso sud (il viale S. Martino) la città fu urbanizzata successivamente. Dove c’erano giardini di agrumi, prima sorsero delle baracche e successivamente dei palazzi che storicamente hanno poco o niente da dire, con qualche eccezione. Molto probabilmente l’urbanista vedeva qualcosa che oggi riscontriamo nei “Centri Direzionali” delle grandi città, invece, come mi disse un giorno un urbanista messinese, professore in una facoltà di architettura: “il viale S. Martino non si è sviluppato come doveva, perché l’economia messinese non è cresciuta ed una realtà urbanisticamente diversa non è necessaria”. Il viale S. Martino e le zone limitrofe diventarono l’emblema ed il caposaldo del mancato sviluppo messinese e del suo provincialismo. Sul viale S. Martino sorsero delle attività commerciali, anche valenti, che con la crisi e la mancanza di strategie commerciali hanno cessato l’attività. Ma era giusto realizzare lì le scelte commerciali, su un Viale per lo scorrimento veloce di una città schiacciata sulle colline?!? Oppure sarebbe stato più corretto fare quelle scelte nel quadrilatero storico della città (via Tommaso Cannizzaro, via Cavour, viale Boccetta e via Garibaldi) che ha tutte le caratteristiche architettoniche e viabili per far crescere attività commerciali in un area tutta pedonale (basta girare tutte le traverse ed alzare gli occhi in alto per rendersene conto). Dagli anni 80 in poi, la città delle non scelte, degli interessi personalistici, del populismo e della massoneria deviata: MESSINA, inizia a morire di se stessa e del suo provincialismo (i fatti sono sotto gli occhi di tutti). Ed aggiungiamo delle “spartizioni perfette”, per cui Messina diventava città chiusa, per la tutela dei comitati d’affari. I coppieri del”La sete di libertà” di Platone, avevano preso definitivamente il posto al “Consesso dei giusti” a servizio della Comunità. Nei tempi “quella grande opera d’arte del tram” aveva dato un altro scossone al ribasso alla città. Chi gira il mondo nota che quando il tram passa nel centro storico è a raso. Quando è possibile i tram camminano nelle vie parallele a quella principale. Invece a Messina, siccome bisognava “spendere i soldi” e la sensibilità sociale dei politici era come quella degli stregoni degli abitanti della giungla, tutto faceva brodo. Il tram poteva, partendo da Gazzi, attraverso via Reggio Calabria e via Giuseppe Natoli, arrivare in via I Settembre, senza crocifiggere i commerciati di Provinciale e del viale S. Martino. Intanto il sistema economico messinese continuava a destrutturarsi, l’unica isola felice era quella dell’attraversamento dello stretto in monopolio (ma quanto sono bravi questi imprenditori… fanno ridere). Mentre una volta la povertà si coniugava con la saggezza, le false ricchezze si coniugavano con l’arroganza civile. Il caos aveva preso il posto del cosmo. Le macchine in doppia e tripla fila, sotto i semafori, sopra le strisce pedonali, sui marciapiedi, sugli angoli. I motorini che sfrecciano come cyborg e poi vanno a posteggiarsi sui marciapiedi in maniera sfregiante. La passeggiate in macchina al centro che fanno “la fila dei funerali” e che passano col semaforo rosso e lasciano gli altri al semaforo (e guai a dirgli qualcosa. “chi voi critinu, vadda chi scinnu e ti pigghiu a mmoffi”). Civiltà, anno zero. Poi vai in giro in altre città, anche vicine, e ti accorgi che le realtà, nonostante i problemi economici come i nostri, sono più vivibili. Facciamo un esempio banalissimo. A Reggio Calabria tutta la vita economica di qualità si svolge sul Corso Garibaldi e tutto il Corso Garibaldi è zona pedonale. Capito!!!! Tutto il Corso Garibaldi che attraversa tutta la città è zona pedonale. Capito!!! Nessun… (avevo detto una brutta parola ma per educazione la tolgo) si è messo a fare la “guerra di indigestione” alla zona pedonale. Reggio Calabria ha un salotto dove la gente passeggia. Senza parlare di Catania e Palermo… non permettendomi di superare il 38 parallelo italiano dove la civiltà è altra cosa. Crisi in greco vuol dire “opportunità di cambiamento” e Messina deve cambiare per non morire. Per cambiare bisogna rieducare il tessuto sociale e la zona pedonale era un momento per costruire “una città a misura d’uomo”. E’ un trauma per “la bestialità umana” ma necessario per ridare senso all’umanità che c’è in ognuno di Noi.
Signor Salvatore data l’acutezza delle sue osservazioni mi meraviglio che lei pensi che io gridi, peraltro ritengo che specialmente con lei ho sempre usato toni garbati.Chi mi dà del putiario ha riservato altro trattamento perché capace solo di offendere ad alta voce come lei suggerisce. Se per lei gridare significa scrivere in carattere maiuscolo ,noterà che ho dato risposta con copia / Incolla. Ad altra suo argomento in altro articolo e per evidenziare le,risposte le ho scritte in maiuscolo e mi sembra(rilegga) di essermi scusato ad inizio risposta e senza farci caso a seguire ho scritto qui( controlli gli orari)…se poi si deve arrivare alla diatriba le assicuro che io come immagini lei ha di meglio di fare… Chi mi avrebbe offerto cortesia…? Non mi pare di ravvisarne in nessuno eccetto lei…
Salvatore
Signor Salvatore data l’acutezza delle sue osservazioni mi meraviglio che lei pensi che io gridi, peraltro ritengo che specialmente con lei ho sempre usato toni garbati.Chi mi dà del putiario ha riservato altro trattamento perché capace solo di offendere ad alta voce come lei suggerisce. Se per lei gridare significa scrivere in carattere maiuscolo ,noterà che ho dato risposta con copia / Incolla. Ad altra suo argomento in altro articolo e per evidenziare le,risposte le ho scritte in maiuscolo e mi sembra(rilegga) di essermi scusato ad inizio risposta e senza farci caso a seguire ho scritto qui( controlli gli orari)…se poi si deve arrivare alla diatriba le assicuro che io come immagini lei ha di meglio di fare… Chi mi avrebbe offerto cortesia…? Non mi pare di ravvisarne in nessuno eccetto lei…
Salvatore
Ha parlato l’osservatore che insieme a mariedit è depositario del verbo.. Giusto?la mia attività tranquillo, va benissimo… Ed i miei modi li definisci non consoni alle tue orecchie perché sei un po’ adirato per la piega che ha preso questa cosa…rilassatii! È dato che non risiedi più a messina da anni invece di sputare sentenze a distanza…su chi è mediocre e chi no, prova a documentarti su come le cose sono andate in merito alla questione……straeletto?? Ma se è andato al ballottaggio e ha passato il primo turno forse con 40 voti ancora da dimostrare( ricorso al TAR).. Sei sicuro che stai parlando di messina??
Ti anticipo..io l’ho votato al primo e secondo turno(ahimè,)
Ha parlato l’osservatore che insieme a mariedit è depositario del verbo.. Giusto?la mia attività tranquillo, va benissimo… Ed i miei modi li definisci non consoni alle tue orecchie perché sei un po’ adirato per la piega che ha preso questa cosa…rilassatii! È dato che non risiedi più a messina da anni invece di sputare sentenze a distanza…su chi è mediocre e chi no, prova a documentarti su come le cose sono andate in merito alla questione……straeletto?? Ma se è andato al ballottaggio e ha passato il primo turno forse con 40 voti ancora da dimostrare( ricorso al TAR).. Sei sicuro che stai parlando di messina??
Ti anticipo..io l’ho votato al primo e secondo turno(ahimè,)
TS ancora non ha pubblicato la notizia, ma i SI’ ISOLA stanno cominciando a mettere in pratica le loro minacce contro gli oppositori a quella cagata megagalattica conosciuta come “isola pedonale”.
Atto intimidatorio contro la Gelateria Santoro, il cui titolare è, da sempre, stato oppositore di quella porcheria.
George.
TS ancora non ha pubblicato la notizia, ma i SI’ ISOLA stanno cominciando a mettere in pratica le loro minacce contro gli oppositori a quella cagata megagalattica conosciuta come “isola pedonale”.
Atto intimidatorio contro la Gelateria Santoro, il cui titolare è, da sempre, stato oppositore di quella porcheria.
George.
SOLO 1..NEURONE DISPERSO…
SOLO 1..NEURONE DISPERSO…