VILLA SAN GIOVANNI – Un confronto pubblico sul futuro infrastrutturale di Villa San Giovanni, che ovviamente non può che riguardare l’intera area dello Stretto. Lo chiedono ai cinque ex sindaci del Partito democratico il coordinatore regionale e quello reggino di Italia dei valori, rispettivamente l’ex senatore Francesco Molinari e Antonio Morabito.
I due esponenti di Idv lamentano innanzitutto le modalità del recente incontro promosso dal Pd, che sarebbe ricco d’«ambiguità». A cominciare, osservano Molinari e Morabito, dall’agognata «composizione civica» per il futuro villese che combacerebbe poco con le frequenti prenotazioni gratuite dell’Aula consiliare per varie iniziative attraverso il portavoce o il gruppo consiliare piddino.
A parte le perplessità sulla presentazione presso l’Associazione dei Comuni dell’area dello Stretto, Idv contesta poi l’uso «improprio» prospettato dello scalo di Catona-Bolano, estrema periferia Nord di Reggio Calabria. Un autotrasportatore, si presuppone, pagherebbe peraltro fra i 100 e i mille euro «solo per portare le merci da Messina a Villa, dove poi verranno trasferite sui treni merci».
Un progetto che viene censurato quale «idea balzana», a fronte dell’«idea, questa sì produttiva, di far diventare Bolano il service del Porto di Gioia Tauro»: ipotesi che andrebbe a realizzare l’agognato Distretto dei trasporti, pur comportando un nuovo trasferimento d’Autorità portuale (dall’Adsp dello Stretto a quella dei Mari Tirreno meridionale e Jonio).
Giocoforza rammentare il contributo di Molinari & C. alla realizzazione di un Distretto dei trasporti anche trasformando il polmone di stoccaggio di Villa in un vero Autoporto. Solo così, si spiega nell’articolata nota diffusa alla stampa, l’allora sottosegretario Nitto Palma fece ritornare alle dimensioni originarie (36mila metri quadri) l’area di Castelluccio. Che proprio un ex sindaco come Rocco Cassone con una «forzatura» avrebbe invece ristretto a 8.500.
Eppure, osservano da Italia dei valori, il progetto-Autoporto fu redatto dall’Anas «secondo le direttive d’autotrasportatori e Università “Mediterranea”» e presentato al sottosegretario alle Infrastrutture Bartolomeo Giachino. Dopodiché, fu chiesta «la verifica della fattibilità tecnico-economica di un’area logistica adiacente all’Autoporto» che includesse l’utilizzo di Bolano all’Ateneo reggino: che però rispose direttamente con un progetto. Escludendo, tuttavia, Bolano «per la contrarietà del professor Francesco Russo».
Ciononostante, il progetto complessivo fu più volte promosso e poi presentato alla cittadinanza, nel 2013, in un albergo di Villa. L’allora presidente di Confindustria Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea, si disse pronto a inserirlo nei Pon confindustriali.
Se politica locale e Cgil, nella ricostruzione di Francesco Molinari e Antonio Morabito, si opposero all’idea, proprio questo progetto fu inserito da diversi ex sindaci villesi nel loro programma. Al punto che uno dei cinque, fa sapere Italia dei valori, avrebbe chiesto dove poter rinvenire il progetto, che i dirigenti di Italia dei valori sarebbero stati «ben felici d’illustrare, dati alla mano, in un incontro pubblico». Frangenti tali da indurre i due esponenti di Idv a chiedere direttamente ai cinque ex amministratori villesi se «non provino un minimo di vergogna a tentare di prendere in giro una comunità che per colpa loro – così Molinari e Morabito – ha perso gli ultimi 20 anni e si candida a perderne altri cinque».