E’ in arrivo dalla Cina un bastimento carico di…..lampade a Led. La nave con il carico “illuminante” dal porto di Jiangmen (Fob) raggiungerà quello di Gioia Tauro e da lì la fornitura, affidata allo spedizioniere Cargomar, arriverà fino alla destinazione finale: Palazzo dei Leoni.
Per capire come mai siamo arrivati alla Luxnumen Co. Ltd, fabbrica cinese che ci fornirà le lampade a led destinate ad un notevole risparmio energetico negli edifici di proprietà dell’ex Provincia, dobbiamo fare un passo indietro, al 4 novembre del 2013 quando il commissario Romano trasmise un atto d’indirizzo al dirigente ambiente e politiche energetiche Vincenzo Gitto, ricordando come, per seguire le direttive dell’Unione europea in materia di efficientamento energetico anche l’Ente avrebbe dovuto adeguarsi individuando azioni volte alla riduzione dei consumi energetici. Per farlo il dirigente si sarebbe potuto avvalere della consulenza a titolo gratuito del consorzio Apem ( Agenzia per l’energia Messina), ed in collaborazione con l’Energy manager provvedere in tal senso. “Il dirigente- si legge nell’atto di indirizzo- dovrà provvedere alla realizzazione degli interventi di efficientamento energetico mediante l’affidamento dei lavori in economia”. All’Apem, così come previsto dallo statuto del Consorzio, spetta l’elaborazione di un’indagine di mercato volta ad individuare la migliore offerta per ridurre i costi di energia elettrica. Il 18 giugno dello scorso anno proprio per migliorare l’efficienza energetica degli edifici di pertinenza provinciale attualmente illuminati con lampade di vecchia generazione, il commissario dispone che vengano affidate le procedure per la sostituzione dei “corpi illuminanti” di Palazzo dei Leoni con le lampade a Led, avvalendosi “per le valutazioni tecniche e la ricerca di mercato, della consulenza dell’Apem, che supporterà gli uffici a titolo gratuito”. Ed è così che a novembre, a conclusione dell’indagine di mercato l’Apem, dal momento che “è pervenuto anche il preventivo della Luxnumen Co.Ltd” considerato in termini di rapporto qualità-prezzo quello ottimale, individua l’offerta come la più economica e conveniente, anche per via della garanzia di 3 anni. A far optare per la fabbrica cinese anche il fatto che il preventivo è in dollari, quindi 23, 528, 40 dollari pari a 18.893, 76 euro. Alla cifra, che è quindi legata al cambio tra dollaro ed euro, si devono aggiungere i dazi (699 euro) e il costo della spedizione di 1.230 euro con consegna “door to door” direttamente da Gioia Tauro a Palazzo dei Leoni. Il totale, al cambio dell’8 novembre 2014 è di 23.904 euro iva inclusa, di gran lunga il migliore preventivo presentato tenendo anche in considerazione altri fattori, come il numero delle lampade led fornite e appunto la garanzia di 3 anni. Con la determina n°1405 del 17/12/2014 viene approvato il preventivo, ma a dicembre, probabilmente a causa del cambio tra dollari ed euro la somma, comprensiva di dazi, trasporto ed Iva arriva a 25.259 euro.
Le altre offerte sono state presentate da Elettrosud Spa, El.Si.srl, Elettroforniture Sas, Strano spa, Oltreluce Srl, ma sono state scartate sia a causa degli importi superiori che per una garanzia inferiore o per alcune carenze riscontrate nella fornitura rispetto alla richiesta. La garanzia di 3 anni rispetto ai 2 previsti dalle altre offerte è un’ottima cosa, ma resta da capire in caso di guasti o di problemi nella fornitura se si dovrà aspettare il prossimo bastimento da Jiangmen. Una perplessità riguarda poi il consorzio Apem, una delle poche partecipate rimaste “in vita” dopo l’atto d’indirizzo del commissario che, giustamente, ha voluto dare un taglio agli sprechi il 23 luglio 2013 per la gestione della liquidazione delle partecipate. Nell’aprile 2014 il commissario ha dato mandato al dirigente del settore di provvedere alla dismissione dall’Apem attraverso la fuoriuscita della Provincia dal Consorzio. Nei fatti 9 mesi dopo non si è verificata alcuna dismissione ed anzi l’Apem ha effettuato l’analisi di mercato ed al Consorzio l'Ente ha poi trasferito la somma per pagare la fornitura delle lampadine.
A proposito di rapporti con l’estero, la vicenda della trasferta di alcuni dirigenti a Bruxelles per il protocollo d’intesa “Stretti d’Europa” (vedi articolo allegato) ha avuto un seguito a fine anno. Come si ricorderà il commissario Romano, alle prese con le note ristrettezze economiche dell’Ente, nel 2014 aveva comunicato al capofila dell’intesa, il dipartimento di Calais, di essere costretto a non poter partecipare al progetto Nostra nell’ambito appunto di quel protocollo d’intesa. Ad ottobre ci ha ripensato ed in occasione del rinnovo del protocollo ha inviato a Bruxelles il capo di gabinetto Antonino Carbonaro, la responsabile dell’ufficio Europa Paolina Emanuele e l’istruttore amministrativo Gennaro Caputo. La missione d’ottobre è costata 4.500 euro. La trasferta ha convinto della bontà del progetto i dirigenti di Palazzo dei Leoni al punto che il 30 dicembre 2014 con delibera n°424, alla luce della Conferenza tenutasi a Bruxelles il 22 ottobre, della sottoscrizione del nuovo Protocollo d’intesa “Stretti d’Europa” 2014-2020 e tenuto conto che nel corso del 2015, fino a settembre, sono previsti nuovi incontri per avviare una serie di collaborazioni e progetti, viene stanziata la somma di 26 mila euro da destinare alle future trasferte dei dirigenti in missione a Bruxelles. In una delibera successiva si provvederà ad individuare i nomi dei componenti della delegazione che si recherà a Bruxelles per partecipare agli incontri programmati tra febbraio e settembre 2015.
Rosaria Brancato