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Kevin Sciuto, il ragazzo d’oro del combattimento messinese

MESSINA – Kevin Sciuto, classe 2008, sta conseguendo risultati importanti a livello internazionale. Solo recentemente nella disciplina del MuayThai ha vinto il titolo Under18 europeo proprio a Messina, superando al Giardino Corallo a fine luglio il portoghese Otavio De Faria. Prima di questo importante risultato però era arrivato il titolo mondiale Under17, a Bangkok in Thailandia a febbraio, dove aveva battuto il francese Liger Martin Meddy e ancora prima la cintura di campione del Mediterraneo Under16.

Una carriera in crescendo nel MuayThai, ma Kevin Sciuto non è però solo un lottatore di questa disciplina. Il piccolo lottatore messinese compete anche nella Kick Boxing K1 e nella Boxe dove si è laureato nel 2021 campione italiano della categoria Schoolboy, 40kg. Ogni volta Kevin porta lustro a sé stesso, alla sua famiglia, alla palestra dove si allena, la Golden Fighter Gym, e alla città di Messina. Infatti in passato è stato più volte ricevuto a Palazzo Zanca con i sindaci che gli hanno consegnato delle targhe celebrative e altre ne seguiranno.

Kevin Sciuto fa parte della World Boxing Council, che abbrevieremo in Wbc, una delle realtà sportive più importanti del MuayThai che ha come missione esportare la disciplina in tutto il mondo. La disciplina del Muay Thai differisce dalla boxe dove è possibile colpire solo con i pugni e anche dalla Kick Boxe, dove, è vero, si possono usare i calci ma non ginocchi e gomiti o i “clinch”, delle particolari prese durante il combattimento corpo a corpo contro l’avversario. I genitori Antonio e Daniela non credono sia uno sport più violento di altri, certo c’è la componente agonistica e il contatto fisico inevitabile sul ring con lo scambio di colpi. Ma finito l’incontro ci si abbraccia ci si segue a vicenda sui social. “Stare in palestra e lottare è sicuramente meglio che stare piedi piedi“, taglia corto il padre.

Allenamenti, sacrifici e attenzione all’alimentazione

Kevin inizia a lottare a sette anni, “era un bambino movimentato” racconta il padre che decide così di portarlo alla palestra Golden Figther di Saro Presti. Il maestro si rende subito conto delle potenzialità del ragazzo e ci lavora tanto. I due continuano a lavorare e viaggiano spesso insieme per allenarsi e aggiornarsi con maestri internazionali. Recentemente Kevin è tornato dall’Olanda o ancora ha incontrato il maestro Sak Kaoponlek a Trieste. A fine anno è previsto un altro viaggio di aggiornamento, dove magari sarà inserito qualche incontro.

Sciuto con il suo allenatore Saro Presti

La vita di Kevin è abbastanza rigorosa, non fosse altro che per competere nelle categorie deve rispettare un limite di peso. Così oltre che dal suo maestro, che lo segue a 360 gradi, e il gruppo della palestra, con cui spesso fa sparring allenandosi, Kevin è a contatto anche con la sua nutrizionista, Stefania Greco. Con lei decide la sua dieta in vista degli appuntamenti importanti.

La famiglia, i sacrifici e gli obiettivi

Kevin è un ragazzo che deve conciliare gli allenamenti e i viaggi per aggiornarsi o lottare con la scuola. È iscritto al “Quasimodo” e i genitori raccontano che va bene a scuola. Si è fissato degli obiettivi che sono quello di andare a competere nel “One Championship”, la competizione più importante del Muay Thai con i più forti della specialità, e un domani magari entrare in un gruppo sportivo dell’Arma dei carabinieri, così da trovare la sua strada. Con la speranza, perché no, che la disciplina possa un giorno diventare sport olimpico.

Sciuto con la sorella Rebecca, la mamma Daniela, il fratello Carmelo e il padre Antonio

La famiglia di Kevin è importante nella sua carriera sportiva più di quanto si possa immaginare. Al di là dei genitori, che hanno fatto sacrifici e adesso sono aiutati da amici e sponsor che supportano Sciuto durante i suoi viaggi di allenamento o per le esibizioni, Kevin ha una sorella Rebecca e un fratello maggiore disabile Carmelo. Il legame tra i due è molto forte, tanto che Carmelo quando erano più piccoli era condizionato nell’umore dai risultati che Kevin conseguiva. E, a sua volta, Kevin, accorgendosene, cercava sempre di fare il meglio che poteva anche pensando a lui.