cronaca

La bomba ecologica in centro: “No patteggiamenti, pena troppo bassa”

MESSINA – Non c’è spazio per concordare la pena tra Accusa e difese alla seconda tranche del procedimento sulla discarica di Portalegni a Gravitelli, sequestrata alla famiglia Mancuso dalla Guardia di Finanza per traffico illecito di rifiuti.

Il giudice per l’udienza preliminare Ornella Pastore non ha ratificato i patteggiamenti, che erano stati concordati a 2 anni e 7 mila euro di multa per Andrea Mancuso, Antonino Romeo, Giuseppe Mangano e Antonio Maita. La pena è troppo bassa rispetto al “curriculum” dei soggetti e rispetto al pericolo ecologico provocato. non c’è spazio neppure per la sospensione condizionale della pena.

Si torna in aula oggi, quindi. Toccherà ai difensori a questo punto, gli avvocati Filippo Mangiapane, Caterina Cavallaro, Salvatore Silvestro, Piero Luccisano e Antonello Scordo, decidere che strada processuale intraprendere. Intanto il prossimo 20 gennaio tornano in aula quelli che hanno già scelto di essere processati con le forme del rito abbreviato, puntando ad uno “sconto” di pena.

I sigilli al sito dove smaltivano diverse ditte edili erano scattati nel 2019. Qualche mese fa, poi, sono scattati gli arresti per i gestori della discarica e la sospensione per alcuni dei costruttori i cui mezzi sono stati filmati a scaricare a Gravitelli. L’udienza preliminare (leggi qui) si è aperta il 4 gennaio e coinvolge complessivamente circa 50 persone, alcune già scagionate.