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Maregrosso. 13 edifici da demolire, bonifica e spiaggia balneabile

MESSINA – La riqualificazione di Maregrosso cambierà il volto di Messina e restituirà alla città un ampio affaccio sul mare, con una spiaggia utilizzabile in pieno centro, come accaduto con i pochi metri nella zona del Ringo. L’assessore Francesco Caminiti ha ripercorso quanto fatto durante la sesta commissione presieduta da Giuseppe Busà, parlando anche dei prossimi, cruciali mesi, che porteranno alla balneazione e alla demolizione di diverse strutture in tutta l’area.

Maregrosso tra demolizioni e bonifica

Caminiti ha fatto il punto: “Sul litorale di Maregrosso abbiamo programmato diversi interventi sul tema e in particolare ci lavoro da due anni. Il tratto è dal cavalcavia fino alla via Santa Cecilia. In quest’area abbiamo fatto il piano di caratterizzazione, sono state realizzate le indagini e su 24 zone identificate ce ne sono solo 2 con inquinanti da rimuovere fino ai due metri e mezzo. Ci aspettavamo qualcosa di peggio e le indagini sono state rassicuranti. Ora aspettiamo l’approvazione dell’intervento da parte dell’Arpa per alcune centinaia di migliaia di euro per la bonifica. Ma abbiamo presentato anche richieste di finanziamento per la demolizione di 13 edifici, 3.600 metri quadri, e il progetto è stato approvato. Aspettiamo il decreto e poi demoliremo. Oltre questi due interventi avevamo attuato una politica di pulizia dei torrenti. Dal cavalcavia a Gazzi era identificato come inquinato ma senza indagini perché in quel tratto di costa ci sono svariate attività ed era identificato come dato di fatto. Speriamo che già dall’anno prossimo avremo, invece, un nuovo tratto di spiaggia balneabile come fatto al Ringo”.

Calabrò sull’erosione costiera in zona sud

Il capogruppo del Pd, Felice Calabrò, è andato oltre e ha chiesto: “Visto che state ragionando sulla balneabilità dell’area ci sono già idee di sviluppo immaginate per quell’area, di futuro e prospettiva rispetto a quella zona di così grande importanza per Messina? Spostandoci a sud, con la consigliera Restuccia siamo stati in sopralluogo nella zona tra i due torrenti di Galati e Mili, dove c’è un problema molto serio di erosione costiera. Sappiamo che ci sono interventi in atto più avanti, verso sud, tra Galati e Santa Margherita e oltre. Tra Mili e Galati, andando verso nord, lei stesso mi diceva che si aspetta il finanziamento per un progetto presentato. Però la situazione lì è critica e il rischio è che il mare arrivi nei giardini delle palazzine vicine. Mi chiedo quindi quali siano le competenze del Comune e cosa si può fare in caso di emergenza”.

Le risposte di Caminiti

Caminiti ha risposto: “Parlando di Maregrosso, abbiamo una programmazione ampia e andremo anche in Cina per cercare attrattori. Le nostre attività riguardano intanto il ripristino della balneabilità speriamo già a giugno 2025, massimo entro un anno, ma dipenderà dal decreto. Sono interventi da completare in tempi brevi ma dipende anche dalla burocrazia. Su Maregrosso stiamo lavorando con una programmazione abbastanza spinta e io mi vorrei spingere oltre Gazzi fino a Tremestieri. Lì abbiamo avviato un intervento contro l’erosione costiere per circa un chilometro e 300 metri dove già si stanno mettendo i pennelli e si ripascerà con i sedimenti del porto, proprio lì accanto. La parte più a nord invece è delle ferrovie”. E sulla zona sud ha aggiunto: “Dell’erosione costiera abbiamo parlato tante volte. Partendo da Giampilieri e Briga, lì abbiamo mandato in gara gli interventi. Per Ponte Schiavo arriverà in questi giorni una delibera in giunta per avere circa 210mila euro da appaltare. Poi Santa Margherita: lì 14 pennelli ripascitori hanno già dato le prime risposte positive. A Galati stiamo intervenendo con 9 pennelli ripascitori, di cui 7 e mezzo già realizzati, che però hanno avuto danni con le mareggiate del febbraio 2023 e abbiamo chiesto un decreto di finanziamento per intervenire, che dovremmo avere dalla protezione civile. Infine l’area tra Galati e Mili: il progetto che abbiamo presentato non è stato finanziato, lo abbiamo ripresentato alla protezione civile ma alla fine dovremo procedere col Dip. Sul litorale ionico gli interventi previsti sono questi”.