REGGIO CALABRIA – I camper targati Filcams stanno attraversando l’Italia del turismo per informare lavoratori e lavoratrici sui propri diritti contrattuali ed individuali: dal contratto alle modalità di assunzione, all’orario di lavoro, alle ferie, ai permessi, alla malattia e all’infortunio, alla corretta retribuzione alle procedure per richiedere la Naspi alla fine del periodo di lavoro.
La prima tappa ha avuto luogo a Reggio Calabria, «simbolo della nostra Regione nel mondo (specie nel cinquantesimo anno dal ritrovamento dei Bronzi di Riace), segue Scilla, altro luogo simbolo della nostra terra e della sua anima precaria e contrastante. A Scilla, Jovanotti si è meravigliato ed ha fatto innamorare il mondo delle bellezze della nostra terra; La politica e le Istituzioni hanno preso la palla al balzo per fare la clac ed avviare la campagna sul turismo per poi tacere quando sul finire dell’estate la magistratura colpiva esponenti della politica e delle associazioni attraverso l’inchiesta Nuova Linea: le concessioni demaniali per i lidi turistici previste dal piano spiaggia le avrebbe deciso la ‘Ndrangheta – scrive il segretario regionale della Filcams-Cgil Giuseppe Valentino -. Questi paradossi sono il motivo per cui anche, soprattutto, in Calabria il settore del Turismo va messo SottoSopra.
«Vogliamo sconfiggere e ridurre l’alto livello di sfruttamento e di lavoro nero che esiste nel settore del turismo. Il tema in Calabria è ancora più stringente – evidenzia Valentino nella nota diramata agli operatori dell’informazione -, se pensiamo che oltre questo tipo di problematiche legate ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, subiamo la ferocia ed il soffocamento della ‘ndrangheta e per ultimo i fatti di Scilla sono emblematici della situazione in cui versiamo. Non è la prima volta che questo avviene, la notizia non è questa, la vera notizia è che la Regione è rimasta e resta a guardare nonostante ciò che accade e nonostante le sollecitazioni e le proposte portate avanti dal sindacato.
Nessuna convocazione è partita mai da parte dell’assessore al Turismo, evidentemente impegnato in ben altri fronti.
Noi abbiamo cercato di richiamare l’attenzione da parte della Regione alla necessità di costruire un modello di regole che permettano ai lavoratori stagionali di lavorare dignitosamente, e di fare in modo che il turismo in Calabria possa rappresentare un settore solido e di crescita per l’intera economia regionale e non una giungla d’illegalità e irregolarità.
Tutto quello che la Regione Calabria è riuscita a fare è finanziare con i soldi pubblici, campagne pubblicitarie mega-galattiche, che di anno in anno aggettivano la nostra Terra (straordinaria, bellissima, stupenda, meravigliosa…) senza però investire un soldo in politiche strutturali e strategice che sostengano un sistema Turistico sostenibile e stabile nel tempo. A cosa siano serviti i finanziamenti a pioggia e gli sperperi di denaro pubblico che mettiamo a debito per le future generazioni è chiaro…».
La Filcams Cgil Calabria «a differenza dell’assessore regionale al ramo e del presidente Occhiuto pensa che le politiche e gli investimenti turistici devono essere fatte soprattutto per i calabresi. Come si può pensare di riuscire a svoltare come altre Regioni del Sud hanno fatto negli ultimi decenni, di essere attrattivi all’estero, se questa è una terra che fa scappare i giovani e coloro che vi abitano?
Un modello di turismo serio non può basarsi esclusivamente sull’aspettativa che ricchi e benestanti vengano a fruire delle bellezze della Calabria per 10 giorni a stagione; quello semmai dovrebbe essere il valore aggiunto di un processo e di un’intera filiera turistica fatta di bellezze paesaggistiche e naturali, di offerta culturale ed enogastronomica – evidenzia il segretario regionale della sigla cigiellina di categoria Valentino -. Iniziamo a darci come obiettivo comune di scacciare la ‘ndrangheta dal settore ed in generale dalle nostre vite, poi lavoriamo per offrire ai calabresi un sistema integrato di servizi ed offerte a partire dal trasporto pubblico locale, dalla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale e naturale, dall’enogastronomia e, soprattutto, qualifichiamo e tuteliamo il settore rendendolo appetibile per coloro che in questa Terra ci vogliono vivere e lavorare. I turisti verranno da sé… senza bisogno di mega cartelli pubblicitari e senza bisogno di costruire ogni volta un’immagine vincente per una Regione che dal punto di vista della gestione politica ha già perso!».