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La crisi economica colpisce anche gli spacciatori: “Nessuno vuole pagare”

MESSINA – “Per favore non lo fare incazzare, portagli quello che gli devi perché altrimenti a mare siamo… ieri sera guarda pensavo di essere una donna morta… ho detto ci vado di mezzo anche io”. “Che c’entro io, io lo chiamo ogni volta, ma vedi che pure io che ogni volta faccio fatica ogni volta… non pensare… tutti si vogliono passare i piaceri e nessuno ha una lira”.

Febbraio 2022. La crisi economica comincia a pesare sulle tasche degli italiani e a farne le spese sono anche gli spacciatori di droga. Lo racconta l’ultima inchiesta anti droga della Guardia di Finanza e della Direzione distrettuale antimafia di Messina sfociata nel blitz con 13 arresti, ieri all’alba.

Agli atti, l’intensa attività di spaccio tra Sant’Angelo di Brolo e dintorni, portata avanti dal pregiudicato Michele Siragusano e il suo entourage. Tra loro, scrive il giudice Tiziana Leanza, ci sono Piera Mondello, di Sant’Angelo, e Salvatore Ridinò di Gioiosa Marea, i protagonisti della conversazione intercettata dai finanzieri. I due si lamentano appunto del fatto che è sempre più difficile farsi pagare dai clienti, e lei fa riferimento ad un episodio avvenuto la sera prima che aveva fatto imbufalire Siragusano, quando un cliente non lo aveva appunto pagato.

I fornitori nella Locride

Proprio una trasferta in Calabria di Siragusano e Mondello ha convinto gli investigatori a mettere sotto intercettazione entrambi e i contatti. Era l’inizio del 2022 e loro sono stati intercettati sul traghetto Messina-Villa. non è stato l’unico viaggio, documentano le Fiamme Gialle. Che in un’altra occasione fermano la Mondello con un chilo di cocaina circa, sempre agli imbarcaderi. Dall’altro lato dello Stretto ad aspettarli c’è Sebastiano Pelle: pluripregiudicato, figlio di Antonio “Toni Gambazza” Pelle, capocosca di San Luca scomparso nel 2009. Nella locride, i siciliani si muovevano grazie ad un servizio accurato di apripista e staffette, delle sorte di vedette su quattro ruote che percorrono le strade calabre nel tentativo di assicurare i rifornimenti bypassando i controlli delle forze dell’Ordine. Staffette che non sono però sfuggite ai servizi di controllo dell’anticrimine centrale, che monitora tutti i passaggi di veicoli sulle strade italiane.

La droga via posta dalla Germania

A dare il via agli accertamenti invece è stata una segnalazione, risalente all’ottobre 2021, dei servizi di frontiera, che intercetta una spedizione di metanfetamine dalla Germania a Raccuja, dove il destinatario del pacco era Dario Di Perna.