Di Silvia De Domenico
MESSINA – Quest’anno ricorre il centenario della baretta che raffigura la Deposizione. In passato è stata volgarmente ribattezzata “madre della pietà” da portatori e devoti. Il corpo statuario risale appunto al secolo scorso e in occasione di questa ricorrenza è stato esposto in cattedrale durante la Settimana Santa. La baretta, infatti, è l’unica assente dalla chiesa di “Nuovo oratorio della pace” di via XXIV maggio, i cui sono custodite la 11 barette durante l’anno, e si unirà al corteo da piazza Duomo.
Alle 17 verrà portata fuori dalla cattedrale a spalla dai 24 portatori che quest’anno faranno il sacrificio, per fede o devozione. A seguire, alle 17.30, avrà inizio l’Adorazione celebrata dall’arcivescovo di Messina monsignor Giovanni Accolla, che poi si unirà alla processione proprio insieme alla baretta della Deposizione.
Il gruppo scultoreo, in cartapesta e gesso, fu commissionato nel 1923 dalla famiglia messinese Repinto, oggi Ripinto. Il battitore della famiglia, Pippo Ripinto, racconta che suo nonno Giuseppe la fece costruire quando tornò dalla guerra. La sua è la terza generazione di battitori e portatori della famiglia. “Bisogna tramandare l’amore e la dedizione che abbiamo ricevuto noi da piccoli”, racconta Ripinto. “Dietro ogni portatore o persona che prega in processione c’è una storia personale, poi certo quella delle barette è una tradizione che unisce il sacro e il profano”. E ricorda quando negli anni ’90 molti giovani che vivevano lontano da Messina, per studio o per lavoro, tornavano proprio in occasione del venerdì Santo. Oggi invece le nuove generazioni si avvicinano meno alle tradizioni.