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La differenziata e i commercianti, “il Comune ci dia aree riservate”

MESSINA – “Ho letto il vostro articolo sul giorno dell’indifferenziato che non significa buttare di tutto. E, da titolare di un panificio in centro, vorrei dire la mia. Il Comune deve essere pronto a darci una soluzione. Serve un’area riservata ai commercianti dove buttare i rifiuti nei cassonetti. L’attuale situazione non è sostenibile”. Piero Bellinghieri ha contattato Tempostretto e ci tiene a lanciare un appello all’ammistrazione comunale. Esordisce così: “Noi paghiamo una certa disorganizzazione. Non si hanno le idee chiare su quello che si vuol fare. Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti, è stata giusta la scelta della differenziata. Ma, per le attività commerciali, non è mancata la confusione. Sono stati comprati i carrellati, in grande quantità, ma serviva un luogo dove metterli. Io che svolgo attività in ambito alimentare non posso metterli dentro. Per ragioni igienico-sanitarie, la legge lo vieta”.

Questo che cosa comporta per chi ha un panificio o altre attività alimentari? Osserva Bellinghieri: “Io i carrellati dovrei tenerli dentro, secondo Messina Servizi, e portare fuori dal negozio solo quello collegato alla raccolta differenziata del giorno. Ma non è possibile perché violerei, ripeto, la legge. Di conseguenza, noi commercianti abbiamo posizionato all’aperto i carrellati. Nel mese di maggio, dopo un blitz con la polizia municipale, Messina Servizi ci comunica il ritiro di questi carrellati, fornendo solo dei sacchetti per la raccolta. Questo è un controsenso. Dopo che l’amministrazione ha speso tantissimi soldi per acquistarli, ora fa dietrofront? Che senso ha?”.

Nel mese di maggio, sono stati infatti ritirati i carrellati per la plastica e la carta, sostituiti da grandi sacchetti colorati. Questo per consentire agli esercenti di tenere i rifiuti di queste due frazioni all’interno della propria attività. Molti hanno espresso perplessità, proprio come il signor Bellinghieri perché fra le mura del negozio, del ristorante o del bar non sanno dove mettere i rifiuti. Ma la presidente di Messina Servizi, Maria Grazia Interdonato, ha specificato che ogni attività dovrebbe prevedere al proprio interno uno spazio dedicato ai contenitori o ai sacchetti. “I carrellati sulle strade non sono consentiti“, ha spiegato. Eppure ci sono e sono anche tanti.

“L’esempio del nord Italia”

Evidenzia però il commerciante: “I sacchetti non bastano per chi, come me, ha un panificio o attività simili. E comunque li dobbiamo sempre tenere dentro perché se li mettiamo all’esterno subiamo un’invasione di topi e blatte, che invadono di conseguenza anche l’interno. In più abbiamo pure l’impegno di controllare marciapiedi e strade, tenendo pulita la strada vicino al negozio. Io ho lottato per aver ancora i carrellati. E ne hanno lasciati due: umido e indifferenziato. Per carta, plastica e vetro, cerco di prendere più buste possibili e di sistemarle. Ma, ripeto, io non posso lasciare i rifiuti dove ci sono alimenti”.

E ancora: “In altre città, ad esempio nel nord Italia, hanno predisposto delle aree dove ci sono dei cassonetti esclusivamente per commercianti e artigiani. Con una card o un gettone, si possono inserire i rifiuti in zone vicine alle attività. Così si dovrebbe fare a Messina. Nel frattempo, la città, tra strade e tombini, meriterebbe un’azione più costante di disinfestazione e deblattizzazione (un nuovo ciclo d’interventi è stato programmato dopo la nostra intervista, n.d.r.). E gli operatori ecologici, in centro, dovrebbero essere molto più efficienti”.