MESSINA – “Tanti miei collaboratori e rappresentanti nelle istituzioni si sono adagiati e imborghesiti, dimenticandosi da dove siamo partiti e cosa facevano prima di conoscermi”. Cateno De Luca lancia strali dal suo letto del Policlinico di Messina, dov’è ancora ricoverato, dopo che ieri il deputato regionale Alessandro De Leo è stato espulso dal partito. Ma non ne ha solo per lui.
Scrive il leader della lista “Libertà” per le Europee e di Sud chiama Nord: “Ieri ne ho parlato con il mio sindaco di Messina, Federico Basile, e siamo rimasti che oggi in nome e per conto mio sarà richiesta la consegna delle dimissioni di tutti i componenti delle partecipate e dei singoli assessori per aprire la fase già preannunciata da tempo di un naturale tagliando a due anni dall’insediamento dell’amministrazione del sindaco Basile. Ho già fatto sapere al coordinatore regionale di Sud chiama Nord, Danilo Lo Giudice, che non sono contento del suo operato e non condivido l’andamento della campagna elettorale e il lassismo che ho registrato tra tante figure istituzionali che oggi esistono grazie all’azione di Cateno De Luca e di Sud chiama Nord”.
E ancora: “Mi sono stancato di essere attorniato da amici e amiche che ormai hanno assunto le sembianze dei parassiti che ti girano attorno quando tu sei presente ma quando giri le spalle si fanno i fatti loro. Gente come Dafne Musolino e Alessandro De Leo non la voglio più al mio fianco”.
Insiste De Luca: “Se qualche consigliere comunale intende stare al libro paga di qualche strano ambiente deve essere allontanato immediatamente dal partito perché contamina gli altri. Lo dico oggi da un letto di ospedale e con l’amarezza nel cuore di non sapere ancora come posso fare campagna elettorale, con la consapevolezza che non voglio più trovarmi in queste condizioni a causa di Satiri danzanti sul mio cadavere”.
Conclude così: “Chi deve andare via da Sud chiama Nord vada via ora, così potrà vendersi i propri voti al miglior offerente. Chi ha ruoli istituzionali e non ha intenzione di mettersi la maglietta della Libertà e fare campagna elettorale se ne vada via ora perché sono stufo degli scodinzolamenti e degli sculettamenti per mettersi in mostra, mentre chi lavora nei sottoscala o dietro le quinte non viene valorizzato o, peggio ancora, mortificato e sbeffeggiato. Io sono diventato Cateno De Luca senza tutti “mezzi uomini e mezze donne” e se ho sbagliato nel consentire loro questa trasformazione, e deriva, chiedo scusa a loro e chiedo scusa ai miei elettori”.