Politica

La Giunta Basile tra luci e ombre in scena in Consiglio

di Marco Olivieri

MESSINA DA DECIFRARE – Per il sindaco Federico Basile, “Messina è in trasformazione”. Per i consiglieri comunali d’opposizione, da Fratelli d’Italia al Partito democratico, qualcosa è stato fatto ma ci sono ancora troppi nodi critici. Ieri, a Palazzo Zanca, è stato il momento del confronto sulla relazione annuale del primo cittadino. In discussione il secondo anno della Giunta Basile.

Se si esercita l’onestà intellettuale, non sempre presente nel dibattito cittadino, si potranno rilevare luci e ombre dell’amministrazione. La riduzione della Tari del 30 per cento, un’attenzione alla programmazione nel campo delle scuole e dei lavori pubblici, uno sforzo nel concepire interventi strutturali nella rete idrica, seppure non manchino i ritardi, il possibile salto di qualità con impianti fotovoltaici e comunità energetiche: queste alcune delle note positive.

Serve una rivoluzione della macchina amministrativa

Sull’altro fronte il consigliere Alessandro Russo, del Partito democratico, ha evidenziato la necessità di una maggiore trasparenza nel campo delle partecipate, che si sono rafforzate sempre di più, sfuggendo a volte anche al controllo degli assessori. La debole gestione politica dell’emergenza acqua, l’ingombrante figura del leader Cateno De Luca in alcuni frangenti e la fragilità dell’intera macchina comunale sono alcuni dei punti deboli della Giunta Basile.

O l’amministrazione saprà incidere sulla riorganizzazione della macchina amministrativa o rimarranno, come una condanna all’inefficienza, le debolezze storiche di Palazzo Zanca. E ancora s’attende che si sblocchi la vicenda paradossale degli assunti/non assunti. Anche la celebrazione dei nuovi arrivi nella Messina Social City ha senso se si mette al centro la persona e non il posto di lavoro, seppure sacrosanto. Lavoro che mai deve essere sganciato dall’idea di servizio.

Commentava così ieri un lettore, rivolgendosi direttamente a Basile: “Signor sindaco, sul fronte dei servizi è stato fatto troppo poco perché il mutamento di cui parla lei metta radici. I cittadini giudicano il rigore con il quale si perseguono gli obiettivi attraverso la decisione e la continuità con il quale l’ente cerca di portarli avanti. La città trasuda ancora per troppi versi di inefficienza e scarso controllo del territorio. E, anche se è vero che siamo all’interno di un percorso di cambiamento, non è detto che questo ottenga risultati permanenti. Ogni infrazione tollerata o ignorata, ogni comportamento passivo e menefreghista. ogni ritardo o disservizio, ogni comportamento di lassismo rappresenta una zavorra che nessun appalto potrà mai rimuovere. Da quel punto di vista si respira ancora aria di vecchia politica”.

Un vero rinnovamento in Giunta e nelle partecipate

A prooposito di “vecchia politica”: l’imminente rimpasto dovrà seguire criteri di rinnovamento e rafforzamento progettuale. Sia la Giunta sia le partecipate, con l’Amam nell’occhio del ciclone, hanno bisogno di una sterzata radicale. Il tutto però non per seguire le mosse nello scacchiere politico del “padre padrone” De Luca. Bensì, per migliorare la qualità e l’incisività dell’azione amministrativa e politica.

La cura del territorio è la parola chiave

In generale, possiamo dire che la cura – del territorio, del post lavori pubblici (non basta realizzare), del rapporto con i cittadini, dei servizi – è la parola chiave. E a questo s’aggiunga, a tratti, l’assenza di una visione sociale, economica e culturale sempre organica e coerente. Bene l’idea di una città con meno auto e più a misura di pedone. Ma, in un territorio così depresso e senza occupazione, non bisogna mai perdere di vista un’idea di cambiamento legata a nuove opportunità per le nuove generazioni e contrasto al disagio sociale. E senza dimenticare gli anziani, in maggioranza, e tutti coloro che, a causa ad esempio di una disabilità, sono costretti a scontrarsi ogni giorno con l’inciviltà quotidiana.

I temi sono tanti e bisognerà ritornarci punto per punto. Molto più facile sentenziare quando si è leoni da tastiera. Basta un clic per insultare. Messina merita di più in termini d’attenzione e d’analisi.

Quest’editoriale inaugura la rubrica Messina da decifrare.