Politica

La guerra dell’acqua a Messina, Pergolizzi risponde a Musolino

MESSINA – Da un lato la senatrice Dafne Musolino, con i suoi quesiti al sindaco Basile. Dall’altro il presidente del Consiglio comunale Nello Pergolizzi. Ecco i tre quesiti dell’ex assessora delle Giunte De Luca e Basile: “Dove va a finire l’acqua di Messina, considerato che secondo l’Amam abbiamo 1.010,33litri al secondo, mentre ne avremmo dovuti avere solo 980, e nonostante questo molte zone della città sono ancora a secco? A cosa sono serviti i 5 distacchi generali per i lavori eseguiti dall’Amam (e mai documentati) nello scorso inverno e primavera visto che non è cambiato nulla e anzi la situazione è peggiorata? Perché la società ha dichiarato alla Regione di non avere alcuno scostamento (riduzione) della portata idrica se, al tempo stesso, era già stata emanata l’ordinanza per la riduzione dei consumi idrici in città per fronteggiare la crisi?

Poi è arrivata la replica del sindaco Federico Basile. E sul tema acqua interviene pure il presidente del Consiglio comunale, Nello Pergolizzi, polemizzando con la senatrice, che ha criticato i consiglieri (“Si è svegliato tardi”): “Ritengo prioritario intervenire pubblicamente per tutelare l’onorabilità dell’Istituzione Consiglio comunale contro i suoi reiterati attacchi ingiustificati e privi di fondamento. Giova a tal proposito rammentare alla senatrice che, forse distratta da più cose mentre viaggia da Roma, il Consiglio comunale della città sulla vicenda idrica si è riunito in seduta straordinaria già una prima volta nello scorso mese di luglio. La seduta degli scorsi giorni è stata la seconda e durante la stagione estiva le commissioni competenti hanno più volte affrontato la delicata materia con l’Amam, i tecnici e gli assessori competenti. Se questo, per la senatrice, significa “dormire”, sicuramente abbiamo due concezioni diverse.
Non posso fare a meno di notare che, nelle sue recenti dichiarazioni, lei evita di parlare della siccità,
dei cambiamenti climatici e di altre cause che indubbiamente contribuiscono alla crisi attuale”.

“Gli interventi e la programmazione dal 2018”

Insiste Pergolizzi: “In più voglio ricordare che a partire dal 2018 si è avviato un piano di interventi e
programmazione mirata per risolvere queste criticità e modernizzare il sistema. Questo significa che, nonostante la comunicata quantità di acqua che parte dalle nostre riserve, pari a 1010 l/s, nei rubinetti ne arriva comunque la metà proprio per la ricordata inefficienza della rete di distribuzione: ecco dov’è l’acqua, che lei richiede. Sorvolare su questo dato e non affrontare con urgenza la questione degli interventi necessari, non solo travisa la portata del problema, ma rischia di allontanare l’attenzione pubblica dalle vere soluzioni”.

“La riduzione idrica a Messina c’è stata”

E ancora: “Sempre riguardo alla distribuzione di acqua alle famiglie messinesi, non è superfluo ricordare che, rispetto all’estate 2023, la città di Messina ha subito in questa stagione una riduzione della portata
idrica pari a circa 300 l/s, fatto che ha inciso ovviamente in modo sensibile sul fabbisogno di acqua
della città. È troppo facile attribuire la responsabilità a carico dell’Amam, ma il fatto che metà dell’acqua che arriva si perda a causa di tubazioni rotte è una responsabilità che non può più essere ignorata, in
particolare da parte di un parlamentare messinese. I cittadini meritano di sapere la verità nella sua completezza e hanno il diritto di pretendere risposte e azioni concrete”.