Politica

La guerra dell’acqua da Messina a Palermo, Basile: “Azione legale da valutare”

MESSINA – “A livello regionale, la vera opposizione la fa Sud chiama Nord. La Regione ha perso la battaglia dell’acqua. Ora inizia il nostro secondo tempo. Mercoledì, il Comune e l’Amam (con i vertici dimissionari, n.d.r.) saranno sentiti sulla crisi idrica a Messina in IV Commissione all’Ars grazie all’iniziativa del nostro deputato Pippo Lombardo. Abbiamo subìto attese infinite dalla Regione. Una battaglia lunga due mesi e la cabina di regia e l’assessorato competente mi hanno abbandonato. Valuteremo un’azione legale contro chi ci ha negato l’acqua. Il Comune di Messina è stato messo da parte e lasciato solo dalla Regione”. Il sindaco Federico Basile, sabato durante la conferenza stampa di Cateno De Luca e Sud chiama Nord, lo ha ribadito: le responsabilità regionali vanno chiarite. E il leader di ScN ha confermato questa idea, con accuse alla Regione.

il dirigente regionale Cocina che “non ha voluto nominare i sindaci soggetti attuatore e si seguono i tempi biblici di Asp e Genio civile per colpa del commissario”.

“A livello politico Messina ha subito un attacco. A febbraio Basile aveva “investito” la prefetta del problema – ha continuato De Luca – e solo ora fanno il decreto. Siamo gli unici che abbiamo progetti cantierabili ma Messina è stata fatta fuori. Hanno finanziato i pozzi all’Ati per perdere tempo. Hanno fatto cecchinaggio”.

“Sulla crisi idrica Messina è stata lasciata sola”

Ha aggiunto il primo cittadino: “Messina è stata lasciata sola. A luglio, la prefetta Di Stani sollecitava un tavolo tecnico sulla crisi idrica ma non è stato fatto nulla. Il problema è oggettivo. Nel 2023 abbiamo avuto più acqua, nel 2024 377 litri in meno. Arriva in città ma registriamo il 54 per cento di perdite e si sta lavorando, con interventi strutturali, per ovviare al problema. Al momento, Messina riceve 480 litri reali (1000 litri al secondo, considerate le perdite del 53%, equivale a circa 470 litri al secondo, n.d.r.)”. Continua il sindaco: “C’è chi non ha rispettato le leggi, dando priorità all’uso umano dell’acqua, e si poteva agire in deroga. Un tema da risolvere in sede regionale”.